Finalmente ci siamo: ad oltre un anno di distanza dall'inizio dei lavori, Mozilla ha reso disponibile nel pomeriggio di martedì 22 marzo la compilazione definitiva e pronta al 100% di Firefox 4.0, la nuova major release del popolare browser web open source, ora basato sulla piattaforma Gecko 2.0
L'obbiettivo è stato raggiunto dopo almeno 12 rilasci "beta" e 2 "release candidate" (RC), l'ultima delle quali arrivata nel corso del weekend appena conclusosi.
C'è stata un po' di confusione contestualmente al rilascio ma ci è stato confermato ufficialmente che questa è la versione finale definitiva.
Firefox 4.0 sfoggia una nuova interfaccia grafica: pulsanti più piccoli e stilizzati, che, in una mossa che farà storcere il naso a qualcuno, hanno immolato la pigmentazione sull'altare dell'eleganza
"Stop" e "Ricarica" sono qui uniti in una sola icona che, come appare evidente, varia a seconda del contesto. Il comando è stato inoltre spostato dalla sua posizione classica, e si trova ora all'estremità destra della barra degli indirizzi.
Destino analogo anche per il pulsante "Pagina iniziale", posizionato di default dopo la casella di ricerca.
È finalmente arrivato anche il supporto alle finestre "di vetro" proprie dell'interfaccia Aero inaugurata da Windows Vista. Impiegando il nuovo Firefox su un sistema operativo compatibile, l'intera cornice è semitrasparente. Le uniche eccezioni sono costituite della barra di navigazione e dalle varie schede: la scelta di rendere opache tali componenti, forse tesa a massimizzare la leggibilità, risulta tuttavia esteticamente ben meno gradevole di quanto avrebbe potuto essere in veste completamente "glass".
Il lavoro dei programmatori in quest'area non è però concluso: applicando le skin leggere "Personas" infatti, la cornice diviene nuovamente opaca. Almeno un designer è impegnato da tempo per cercare di amalgamare al meglio le due modalità. Eventuali perfezionamenti arriveranno comunque solamente nelle prossime iterazioni.
Si nota poi la sparizione della comoda barra dei segnalibri: per impostazione predefinita, tale componente è stato "compresso" in un pulsante mostrato all'estremità destra della striscia dedicata ai comandi di navigazione. Fortunatamente, è possibile ripristinare il comportamento precedente agendo sul menu contestuale della barra stessa (spuntare la voce Barra dei segnalibri).
Alla sommità della finestra è presente un nuovo oggetto, denominato pulsante Firefox. Una volta cliccato, il segmento arancione si espande mostrando un menu con alcuni comandi addizionali
La caratteristica è presente solamente quando il browser è in esecuzione su Windows Vista o Windows 7.
Tutti coloro che fossero costretti a lavorare negli spazi angusti offerti dai monitor dei netbook apprezzeranno la possibilità di compattare comandi di navigazione e schede in un'unica barra, recuperando così qualche pixel da dedicare alla visualizzazione della pagina web vera e propria
Per accedervi è necessario cliccare con il pulsante destro del mouse in un punto libero di una qualsiasi barra, selezionare Personalizza e quindi trascinare i vari elementi come desiderato.
La funzione, spiegano gli sviluppatori, richiede ancora parecchio lavoro di ottimizzazione. Ad oggi, la barra degli indirizzi diviene tanto ridotta da risultare inutilizzabile non appena si superino le 5 o 6 schede aperte contemporaneamente, oppure quando si dispongano i comandi in maniera particolarmente "fitta".
Per quanto riguarda la barra dei menu tradizionale invece, Mozilla ha scelto di nascondere l'elemento per impostazione predefinita, proprio come su Firefox 3.6. I menu possono essere richiamati alla bisogna premendo il pulsante Alt della tastiera, oppure resi permanenti agendo fra le opzioni.
La nuovissima versione di Firefox sposta le schede aperte sopra ogni altro elemento della finestra per impostazione predefinita. Tuttavia, l'utente è libero di tornare alla disposizione precedente semplicemente rimuovendo la spunta dalla voce Visualizza le schede in alto proposta dal menu contestuale della barra stessa.
A questo indirizzo, uno sviluppatore spiega che non si è trattato di una mera scelta stilistica, ma, piuttosto, di una decisione ben ponderata e tesa a migliorare l'usabilità del programma.
La variazione è però presente solo nell'edizione per Windows. Su Mac e Linux infatti, ancora si attende la conclusione dei lavori di adeguamento del tema.
La nuova iterazione del browser Mozilla offre un'interessante caratteristica inedita: una volta che la finestra sia massimizzata, le schede si spostano, andando a collocarsi nella barra del titolo
L'interessante idea consente di ridurre ulteriormente lo spazio "sprecato", visualizzando così ancora più contenuto.
La barra di stato presente ai piedi della finestra del navigatore è stata rimossa definitivamente. Al suo posto, è presente un elemento che raccoglie, in caso siano presenti, i pulsanti di comando e gli altri indicatori delle varie estensioni installate. Tale striscia può essere chiusa dall'utente cliccando sulla x presente sul lato sinistro (per ripristinarla, basta cliccare sulla barra del titolo con il pulsante destro e spuntare Barra dei componenti aggiuntivi dal menu contestuale).
La dipartita della barra di stato ha costretto i programmatori a riposizionare la visualizzazione della destinazione dei link al passaggio del mouse. In un primo momento, il gruppo aveva scelto di sfruttare la barra degli indirizzi, ma il risultato era alquanto infelice.
Fortunatamente, poco prima della release definitiva, si è optato per impiegare una notifica "a scomparsa", simile a quella già vista su Google Chrome. La stessa modalità viene inoltre impiegata anche per mostrare i messaggi di stato durante i caricamenti e le attese
La variazione è sicuramente azzeccata sia in termini di immediatezza, sia in un ottica di migliore usabilità sul lungo periodo.
Coloro che fossero abituati a forzare la ricerca degli aggiornamenti tramite la voce Aiuto -> Controlla aggiornamenti rimarranno un po' spaesati. Su Firefox 4.0 tale comando è stato rimosso ed integrato nella videata Aiuto -> Informazioni su Firefox: non appena l'utente clicca su questo elemento, il software ricerca automaticamente la presenza di aggiornamenti e visualizza un messaggio in caso siano stati trovati.
In compenso, lo stesso menu propone un comodo comando Riavvia disattivando i componenti aggiuntivi. Indubbiamente molto pratico per diagnosticare rapidamente malfunzionamenti riconducibili ad estensioni e plug-in.
La barra degli indirizzi di Firefox 4.0 ricerca le stringhe immesse non solo nella cronologia e fra i segnalibri, ma anche fra le schede già aperte
La funzione, forse non troppo entusiasmante di primo acchito, risulta invece piuttosto utile quando si hanno molte tab a video.
Interessante la nuova voce Incolla e vai proposta dal menu contestuale della barra degli indirizzi. Usando questo comando, Firefox 4 incolla l'URL presente negli appunti e lo apre in una sola mossa.
Nel campo di ricerca invece, la stessa voce si mostra come Incolla e cerca.
Come già Opera 10.50, anche Firefox 4.0 ha trasformato le finestre generate via Javascript in elementi non-bloccanti ("non-modali"). Questo significa che i vari "alert" e simili sono parte integrante di una specifica scheda e consentono di passare alle altre pagine anche quando sono visualizzati
In precedenza, le finestre di dialogo Javascript bloccavano il programma costringendo l'utente a interagire con esse prima di poter utilizzare nuovamente l'interfaccia principale.
Inoltre, la comparsa di questi oggetti è ora sottolineata da un piacevolissimo oscuramento della pagina sottostante.
Il pieno supporto all'anteprima distinta per ogni tab nella barra delle applicazioni di Windows 7 è finalmente pronto, attivo di default e funziona in maniera soddisfacente (tale comportamento può essere disabilitata seguendo Opzioni -> Schede -> Mostra anteprima nella Barra delle applicazioni di Windows in caso non fosse gradito)
Come forse si ricorderà, la stessa caratteristica era presente anche in Firefox 3.6 ma, poiché era risultato tutt'altro che preciso, Mozilla aveva scelto di distribuire la versione definitiva mantenendola disabilitata di default.
Firefox 4.0 mostra anche l'indicatore di progressione relativo all'avanzamento dei download sulla propria icona nella barra delle applicazioni, in maniera analoga a quanto avviene durante la copia e lo spostamento di file all'interno del sistema operativo (grazie a sleeping per la segnalazione).
Sempre in tema di supporto ottimizzato a Windows 7, è stata immessa anche la voce Avvia navigazione anonima nella jumplist del programma.
Gli sviluppatori hanno scelto di trasformare sostanzialmente il gestore dei componenti aggiuntivi.
Se prima lo strumento si proponeva come finestra di dialogo, Firefox 4.0 mostra le stesse funzioni all'interno di una scheda, raggiungibile dalla solita voce del menu Strumenti oppure all'indirizzo about:addons
Come si vede dall'immagine, la colonna di sinistra è dedicata ai vari gruppi (estensioni, motori di ricerca, language pack, temi eccetera) mentre nella sezione principale è possibile interagire con i singoli elementi.
Qualche tempo addietro, avevamo segnalato alcuni siti che, facendo leva su di un baco di sicurezza comune a tutti i browser web, riuscivano a scoprire quali pagine fossero state recentemente visitate dall'utente. Il difetto alla base del "trucco" è stato corretto: gli spioni non potranno più catturare questa informazione.
Firefox 4.0 presenta inoltre un'opzione per attivare la modalità anti-tracciamento (Firefox -> Opzioni -> Avanzate -> Attiva l'opzione anti-tracciamento dei dati personali). Tale caratteristica altro non fa se non comunicare ai server web la volontà dell'utente di non essere tracciato durante la navigazione: il rispetto di questa preferenza è comunque demandato interamente al fornitore del servizio remoto ed il livello di efficacia risulta quindi altamente discutibile.
Dal punto di vista tecnico, la notifica è realizzata inserendo una linea aggiuntiva con il testo DNT:1 in ogni richiesta HTTP.
Lo strumento che consente all'utente di memorizzare le password digitate propone ora una notifica molto più vistosa
In precedenza, il medesimo comportamento era demandato ad una barra a scomparsa.
L'indicatore di progressione che mostra l'avanzamento nell'installazione dei componenti aggiuntivi ha subito un redesign simile, passando da finestra di dialogo a "maxi-fumetto".
A partire dalla versione 3.5, Firefox propone l'interprete-compilatore "TraceMonkey". Lo strumento è teoricamente portentoso, ma vi sono ancora molte circostanze in cui il navigatore non è in grado di utilizzarlo appieno e finisce quindi per ripiegare sul più lento interprete Javascript tradizionale.
Qualche miglioramento è stato proposto con Firefox 3.6, ma il browser di Mozilla non è ancora in grado di competere alla pari con il motore "V8" alla base di Google Chrome o con il rapidissimo "Carakan" in dotazione ad Opera.
La release 4.0 del Panda Rosso mira ad accorciare le distanze grazie a "JägerMonkey", ovvero una rivisitazione dell'interprete Javascript che promette di migliorare la velocità di esecuzione in maniera significativa.
È interessante notare che TraceMonkey rimane al proprio posto: Firefox sceglie poi dinamicamente quale interprete utilizzare a seconda delle caratteristiche dello script che è chiamato a gestire.
Si parla inoltre di una modifica alla rappresentazione dei valori Javascript e del modo in cui essi vengono rappresentati in memoria.
Prosegue la tendenza, ormai consolidata, di utilizzare pesantemente il processore della scheda video per il rendering delle pagine: un'idea di cui si è sentito parlare per le prime volte come fiore all'occhiello di Internet Explorer 9, ed ora in fase di implementazione su tutti i principali programmi per il web.
Mozilla ha dotato Firefox 4.0 del supporto a DirectWrite e Direct2D, ovvero le due funzionalità che consentono, fra le altre, di trasferire dalla CPU alla GPU il carico computazionale del rendering dei font e della grafica.
Come noto però, le due funzioni sono disponibili nativamente sotto Windows 7 e come aggiornamento per quanto riguarda Windows Vista. Gli utenti del vetusto Windows XP sono quindi esclusi a priori, mentre su Mac OS X si utilizza Quartz allo scopo e su Linux XRedender.
Un altro livello di accelerazione, ovvero quello legato alla composizione della pagina, impiega invece OpenGL (Linux e Mac OS X), Direct 3D 9 (Windows XP) o Direct 3D 10 (Windows Vista e Windows 7) per rendere disponibile il documento nel modo più rapido possibile grazie alla potenza della GPU.
Le due caratteristiche possono essere disabilitata in caso di problemi togliendo la spunta dalla casella di controllo Opzioni -> Avanzate -> Generale -> Utilizza l'accelerazione hardware e riavviando quindi il programma.
Una piccola ma attesissima chicca debutta in Firefox 4.0: i campi adibiti all'immissione di testo ottenuti tramite il tag HTML <textarea> sono finalmente ridimensionabili semplicemente trascinandoli per l'angolo in basso a destra
Se eravate stanchi di scrivere sacrificati in pochi pixel, la soluzione è servita.
La nuova edizione di Firefox supporta il codec WebM rilasciato con licenza aperta da Google. Questo significa che il browser è in grado di riprodurre nativamente e senza richiedere l'installazione di software addizionali i filmati in streaming compressi in tale formato.
Per provare la caratteristica è sufficiente abilitare la modalità HTML5 di YouTube ed aprire un filmato compatibile (come questo).
Mozilla ha anticipato che non inserirà, né ora, né in futuro, il supporto al codec proprietario H.264. Microsoft ha però messo a disposizione un add-on che consente al browser della concorrente di riprodurre tali filmati impiegando il decodificatore integrato in Windows 7. Gli utenti delle generazioni precedenti e delle piattaforme alternative sono però esclusi.
I Web Socket sono una tecnologia in fase di standardizzazione presso enti quali W3C e IETF che consentono di instaurare una connessione bi-direzionale fra il server web ed il client (il browser utilizzato dall'utente, in questo caso). Firefox 4.0 è in grado di sfruttare i Web Socket per comunicare con i server remoti che supportino, a propria volta, la caratteristica. Il risultato è una piattaforma sulla quale gli sviluppatori possono realizzare web application sempre più potenti in maniera più semplice.
È ora supportato anche buona parte dello standard CSS3 e gli effetti di transizione tramite i fogli di stile (moz-transition), con i quali i webdesigner possono realizzare alcune animazioni molto accattivanti senza impiegare Javascript.
Il browser espone ora di default le API per WebGL. Come noto, si tratta di un linguaggio, conforme al popolare OpenGL 2.0, utilizzabile dagli sviluppatori per realizzare applicazioni 3D in grado di girare direttamente all'interno del browser. Una demo di animazione in WebGL è disponibile a questa pagina.
C'è poi un nuovo parser in grado di gestire in modo ottimale HTML5, il pieno supporto a IndexedDB per la memorizzazione off-line di dati destinati alle web application, l'integrazione nativa del supporto alle estensioni "leggere" di JetPack, i Retained Layers per lo scorrimento ultrarapido di pagine complesse e varie ottimizzazioni generali alla velocità del programma.
È stato implementato anche il supporto nativo ad HTTP Strict Transport Security (HSTS) ovvero una funzionalità di sicurezza che, se debitamente richiamata dai singoli siti, permette di tutelare i naviganti dall'intercettazione di dati sulle connessioni insicure.
La nuova iterazione del programma include nativamente anche Firefox Sync, ovvero il componente incaricato di sincronizzare automaticamente i dati dell'utente fra diverse installazioni del browser
Firefox Sync altro non è che la veste definitiva del progetto noto fino a pochi mesi fa come Weave Sync, e disponibile anche per il ramo 3.6 come estensione separata.
La caratteristica è in grado di sincronizzare segnalibri, cronologia, password, preferenze e schede aperte (ma non ancora le estensioni) non solo fra computer differenti, ma anche fra calcolatori propriamente detti e dispositivi mobili.
Tutti i dati vengono archiviati in maniera crittografata sui server di Mozilla e, assicura l'organizzazione, sono accessibili solo al legittimo proprietario.
Per la guida passo passo all'utilizzo di questa funzione si veda "Sincronizzare Firefox fra più computer: guida rapida a Firefox Sync".
Anche la home page proposta di default ha subito un restyling minore, teso ad uniformarne l'impostazione al tema minimale adottato dal resto del programma
Inoltre, la stessa videata è accessibile in qualsiasi momento visitando l'indirizzo speciale about:home.
Firefox 4.0 presenta "App Tab", ovvero una funzionalità che consente di ridurre specifiche schede alla sola icona
Queste tab speciali sono sprovviste del pulsante di chiusura, non possono essere rimosse accidentalmente con la combinazione da tastiera Ctrl+W e vengono auto-aperte all'avvio del programma.
Lo scopo è quello di mantenere sempre sott'occhio i siti utilizzati più di frequente, pur senza consumare spazio prezioso nella barra delle schede.
Per trasformare una pagina in una "App Tab" è sufficiente cliccare sulla scheda con il pulsante destro del mouse e selezionare Blocca come Scheda applicazione.
La caratteristica non è una novità in senso assoluto: già sulle versioni precedenti era possibile ottenere qualcosa di analogo combinando alcune estensioni.
Firefox 4.0 presenta il supporto alla tecnologia "multitouch" di Windows 7. Questo significa che gli sviluppatori possono predisporre pagine web in grado di catturare eventi quali MozTouchDown, MozTouchMove e MozTouchUp per poi reagire di conseguenza, contando inoltre su un identificatore univoco per riconoscere il dito utilizzato e le combinazioni "multitouch".
La caratteristica non è molto interessante al momento, data la ridottissima diffusione di display utilizzabili tramite sfioramento al di fuori del mondo Apple. L'importanza del supporto touch potrebbe però divenire enorme nel prossimo futuro, se il fenomeno "tablet" continuerà a crescere come si aspettano gli osservatori ed i partner Microsoft inizieranno a proporre tavolette digitali governate da Windows 7.
Una delle funzionalità più gradevoli introdotte da Firefox 4.0 è probabilmente Panorama: scegliendo la voce Gruppi di schede che si apre cliccando sull'icona all'estremita destra della barra delle tab, è possibile organizzare le schede aperte in gruppi con la massima naturalezza
Cliccando poi sulla scheda di uno specifico gruppo, verranno visualizzate solamente quelle attinenti, nascondendo tutte le altre.
È presente anche una comoda funzione per la ricerca fra le tab correnti, per la gioia di chi tende a mantenere aperte troppe pagine contemporaneamente.
Panorama altro non è che la concretizzazione del progetto Tab Candy: per maggiori informazioni, si veda "Firefox Tab Candy anticipa la navigazione a schede di domani".
Per capire come Firefox 4.0 si posizioni rispetto alla concorrenza dal punto di vista prestazionale, ho eseguito un piccolo test utilizzando il servizio Peacekeeper di FutureMark. I contendenti erano Google Chrome 11.0.696.14 (canale dev), Internet Explorer 9 finale, Opera 11.10 beta 1, Firefox 3.6.15 (la più recente build del ramo precedente) e, appunto, Firefox 4.0.
Il sistema impiegato è stato un PC fisso con Windows 7 SP1 motorizzato da CPU Intel Core i7 920, 6 GB di DDR3, GPU Radeon HD 4850. I driver video erano i Catalyst 11.2
I risultati parlano chiaro: Google Chrome e Opera si confermano i leader in campo prestazionale, seguiti da Internet Explorer 9, nettamente più arretrato.
Firefox 4.0 finisce poi al quarto posto, nonostante gli innegabili miglioramenti rispetto alla generazione 3.6.
Firefox 4.0 è disponibile non sono nella consueta veste per piattaforme a 32 bit, ma anche in compilazioni native per sistemi operativi a 64 bit.
Per maggiori informazioni, si veda la news "Firefox a 64 bit: Mozilla ci sta lavorando".
Sul sito ufficiale non sono però presenti i link a tali declinazioni: gli interessati devono quindi scaricarle tramite FTP.
Chi ha seguito l'evoluzione di questa storia avrà notato che questa versione di Firefox viene chiamata ufficialmente "4.0". Fino a metà giugno 2010 invece, lo stesso progetto era noto come "Firefox 3.7".
Il ramo di sviluppo è comunque il medesimo: si è trattato di una mera variazione di progressivo, peraltro ampiamente prevista.
Già dal pomeriggio di lunedì 21, MegaLab.it aveva iniziato a segnalare la disponibilità della nuova release. Martedì mattina però, l'ufficio stampa di Mozilla ci ha informati che la release finale non era stata ancora ufficializzata in maniera definitiva.
Già a partire dalle 15 circa del pomeriggio, è avvenuto formalmente il lancio ufficiale: il programma scaricabile è ora quello finale e completo al 100%.
Il nuovo Panda Rosso (già localizzato anche in italiano) è scaricabile liberamente partendo da qui.
Mozilla non ha ancora iniziato a distribuire la nuova compilazione agli utilizzatori di una build 4.0 precedente tramite il meccanismo di update integrato. Gli interessati devono quindi procedere con il setup manuale, oppure pazientare ancora pochi giorni.
La maggior parte delle estensioni più diffuse risultano già compatibili. In caso ci si imbattesse in qualche componente aggiuntivo non funzionante, si può tentare di forzare l'installazione così come descritto in "Come forzare le estensioni incompatibili su Firefox 4.0".
L'attenzione degli sviluppatori si rivolge ora alla prossima iterazione: stando alla nuova roadmap "accelerata", Firefox 5.0 arriverà già nei mesi estivi.
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