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Guida all'utilizzo di dd

30/01/2010
- A cura di
Linux & Open Source - Nella suite di GNU Coreutils è presente un piccolo programmino, semplice e versatile, che può salvarvi la giornata... o essere la vostra rovina.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Dataset definition (dd) è uno strumento potente, piccolo e molto semplice, per convertire, leggere e scrivere dati da qualsiasi supporto. La presente guida vuole più che altro essere una specie di "codice di condotta" per poterlo utilizzare al meglio e non ritrovarsi con brutte sorprese.

Da ricordare: dd è molto potente

In GNU/Linux molto spesso ciò che è potente per un utente esperto è pericoloso per un utente alle prime armi. Un po' come una bestia feroce, quando si impara a conoscerla se ne riesce a vedere la forza e la bellezza, e si impara a non averne paura.

Prima di andare avanti dovete ricordare una cosa, tra le più importanti: Se gli vengono date le opzioni giuste (o le opzioni sbagliate, a seconda dei punti di vista), dd ignora del tutto la struttura dei filesystem e delle partizioni, e vi ritrovate in mano un programmino che può distruggere tutti i contenuti di una unità di memorizzazione sulla quale sia possibile scrivere, o che può cancellare in modo sicuro i dati che vi interessa rimuovere, in modo da renderli irrecuperabili con strumenti software comuni.

Prima di cominciare: cenni sulle periferiche in /dev

Prima di andare avanti occorre prima fare un po' di chiarezza sulla struttura della directory /dev, ed in particolare sulle suddivisioni operate su una unità fisica tramite il partizionamento.

In GNU/Linux, uno degli assiomi più comuni recita: In Linux, ogni cosa è un file.

Dove, con "ogni cosa" intendo proprio "ogni cosa": tastiere, mouse, webcam, schermi, terminali, schede audio, schede video... dischi rigidi e le loro partizioni.

Tutti questi file sono raggruppati nella directory /dev. Le periferiche sono raggiungibili ed è possibile cambiarne lo stato semplicemente manipolandole in /dev manualmente (tramite cat, echo o dd stesso) o usando alcuni tra i molti programmi di configurazione periferiche esistenti, come, ad esempio, ifconfig o iwconfig nel caso di schede di rete.

Ed è molto importante anche tenere presente che il potere di modifica o manipolazione delle periferiche si può raggiungere, ad un livello relativamente avanzato, "riversando" dei dati in un determinato blocco di periferica.

Un esempio molto carino e semplice da fare, consiste nel sentire il "suono" di un file (come, nell'esempio, il kernel Linux) attraverso la scheda audio, semplicemente prendendone il contenuto e riversandolo in /dev/dsp nel modo seguente:

dd if=/boot/bzImage of=/dev/dsp

Oppure

cat /boot/bzImage > /dev/dsp

Sentirete una sequenza incomprensibile di sibili, crepitii, basse vibrazioni e fruscii, ma avrete una dimostrazione concreta di come si possa manipolare facilmente una qualsiasi periferica semplicemente reindirizzando un file (o anche l'output di un programma...) ad essa con dd od una redirezione di cat.

Ricordate comunque che "giochetti" di questo tipo sono alquanto sconsigliabili, specialmente se il blocco di destinazione è una partizione o un disco fisico, a meno che non siate assolutamente sicuri di quello che state facendo... o non lo facciate sotto la supervisione di un esperto.

Allo stesso modo dei blocchi "classici" di periferica che indirizzano schede video, schede audio, stampanti, scanner, eccetera, i blocchi che indicizzano partizioni (che potremo chiamare anche "dischi logici") e dischi fisici possono essere manipolati, in lettura o scrittura, attraverso programmi come cat o dd. Ed ora arriviamo ad una distinzione estremamente importante, tra disco fisico (il supporto materiale su cui sono memorizzate delle quantità di dati) e disco logico (o la partizione creata per potervi installare un filesystem).

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Qualche parola sui dischi fisici e logici

 

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