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GPL ed altre licenze libere: cosa è possibile fare e cosa no

23/06/2011
- A cura di
Zane.
Linux & Open Source - È possibile usare software open source gratuitamente anche in ambito professionale? Posso vendere un software open source così com'è? posso apportare modifiche marginali, cambiargli il nome e spacciarlo per una mia realizzazione? che differenza c'è fra GPL, LGPL, BSD, MPL ed altre sigle strane? Proponiamo un articolo per rispondere a queste e ad altre domande estremamente pratiche circa l'utilizzo del software libero.

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Con la dicitura "licenze BSD", si identifica un gruppo di licenze software studiate per favorire la diffusione di software libero.

L'acronimo sta per Berkeley Software Distribution, ovvero un sistema operativo di stampo UNIX realizzato sul finire degli anni 70 presso l'Università di Berkeley in California. Il modello di licenza ha quindi assunto il nome del primo software rilasciato secondo tali modalità.

Le licenze BSD sono più permissive della già tratta GPL: la differenza principale è costituita dal fatto che, mentre GPL impone che ogni lavoro derivato sia rilasciato secondo le stesse modalità, le licenze BSD consentono di modificare e ridistribuire software anche con modalità differenti.

Possibilità di creare opere derivate closed source

Non imporre la necessità di mantenere le stesse modalità di licenza per i software derivati porta ad una conseguenza significativa: è possibile riutilizzare codice tutelato da BSD anche in prodotti proprietari, del quale non si desidera distribuire il codice sorgente.

Nulla vieta, allo stesso modo, di prendere un software completo tutelato da licenza BSD e trasformarlo in un prodotto a pagamento: la versione "libera" rimarrà comunque disponibile, ma con un po' di impegno sul fronte commerciale, un'azienda senza troppi scrupoli potrebbe sicuramente ricavare profitti interessanti, pur rimanendo completamente nella legalità.

Vi sono comunque alcune clausole importanti che devono essere rispettate.

Dare credito all'autore originale

La prima clausola imposta dalle licenze BSD è tesa ad impedire che qualcuno si prenda il merito per il lavoro svolto da altri.

Anche in caso siano effettivamente state apportate migliorie, i termini prevedono che la nota di copyright originale (qualcosa del tipo Copyright (c) 1994-2009 Mario Rossi) venga mantenuta anche in ogni lavoro da essa derivato.

Tale vincolo è slegato dalla necessità di rendere disponibile il codice sorgente: in questo caso, la nota di copyright dovrà però essere inserita "nella documentazione o in altro materiale fornito con la distribuzione".

Rendere accessibili i termini della licenza

Oltre al nome dell'autore, le licenze BSD prevedono che ogni opera derivata consenta di accedere al testo completo della licenza stessa, comprensiva delle clausole e della nota inerente i termini di garanzia (trattati di seguito).

Utilizzare il nome dell'autore solo con il suo consenso

Non è possibile utilizzare il nome dell'autore originale per scopi differenti dal riconoscimento del lavoro svolto nella nota di copyright senza l'autorizzazione scritta dell'interessato.

Questa clausola è stata introdotta per impedire che alcuni malfunzionamenti causati da modifiche apportate da terzi possano danneggiare la reputazione del primo autore.

Nessuna garanzia espressa

L'ultima clausola esclude esplicitamente ogni forma di garanzia: il software è fornito "così com'è", e l'utente che scegliesse di utilizzarlo non ha alcun diritto di rivalsa in caso di problemi o danni causati dal programma.

Possibilità di modificare la licenza

Al contrario di quanto visto con GPL, ogni sviluppatore è libero di prendere a modello una licenza BSD e modificarla secondo le proprie necessità.

Quella a tutela del sistema operativo NetBSD ad esempio, non prevede il vincolo di non impiegare il nome dello sviluppatore originario in progetti derivati: un eventuale clone potrebbe quindi utilizzare come messaggio promozionale "Un NetBSD ancora migliore!" pur rimanendo all'interno dei limiti di utilizzo previsti dalla licenza.

Fonti e approfondimenti

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MIT License
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GNU General Public License (GPL) e LGPL

 

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