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![]() La giornata di debutto dell'interessante servizio "OnLive" è finalmente giunta. A partire dal pomeriggio di oggi, i residenti degli Stati Uniti potranno registrarsi ed accedere così al catalogo di programmi disponibili. Sulla carta, il progetto è molto più che "interessante": è rivoluzionario. Come già dettagliato infatti, OnLive promette di erogare i giochi via Internet, liberando così gli utenti non solo dalla spesa dell'hardware di fascia alta di cui i titoli più recenti sono voraci, ma anche da problemi di compatibilità fra le piattaforme: il client è infatti compatibile non solo con Windows, ma anche con Mac e nuove periferiche come iPad
Al contrario della manovra compiuta da Steam però, la modalità di semi-streaming adottata da OnLive consentirebbe di portare anche sui calcolatori Apple l'intero catalogo di giochi originariamente sviluppati per la piattaforma Microsoft. Il cloud-gaming uscirà però dal settore dei computer propriamente detti per approdare nei salotti dell'utenza. Il dispositivo che dovrebbe permettere tutto questo è attualmente ancora in lavorazione, e si chiama MicroConsole: una volta collegata la periferica ad un normale televisore tramite le uscite HDMI, Component e S/PDIF e ad Internet tramite la porta Ethernet, anche a coloro che non amano giocare su PC o Mac avranno l'opportunità di entrare nel mondo di OnLive. La sfida a PlayStation 3, Xbox 360 e Wii, insomma, sarà presto lanciata. Dalle prossime ore, i pionieri del videogioco via Internet avranno accesso a una ventina di software differenti. Alla pagina di riferimento si citano nomi piuttosto celebri come Assassin's Creed II, Batman: Arkham Asylum, Mass Effect 2, Prince of Persia: The Forgotten Sands, Borderlands, Dirt 2, Dragon Age: Origins, Just Cause 2, Tom Clancy's Splinter Cell: Conviction ed altri ancora. Ma già si parla anche del prossimo futuro: in corso d'opera diverranno giocabili anche Aliens vs. Predator, Assassin's Creed: Brotherhood, Deus Ex 3 ed un pugno di altri molto noti fra gli appassionati. Che tutto funzioni immediatamente alla perfezione, riconosce lo stesso CEO, è però un'eventualità alquanto remota: le caratteristiche inedite del servizio, unite all'ampio spettro di periferiche con le quali è compatibile e ai già discussi limiti geografici (l'utente deve trovarsi entro 1.600 chilometri dal datacenter) fanno sì che il gruppo abbia già messo in conto qualche inconveniente per l'utenza che, comunque, il gruppo conta di poter risolvere in tempi rapidi. Se il debutto statunitense sarà all'altezza delle aspettative, OnLive verrà lanciato anche in Europa. Probabilmente si partirà con Belgio e Regno Unito, Paesi con nei quali l'azienda ha già siglato contratti con alcuni ISP, ma fra le pieghe del blog ufficiale è presente anche un vago riferimento all'Italia. Segnala ad un amico |
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