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![]() Può sorgere la necessità di allestire uno o più servizi di rete in poco tempo e SME Server, pur con alcune peculiarità specifiche della distribuzione, potrebbe essere utile allo scopo. Basata su Centos (derivata a sua volta da RedHat) viene rilasciata con licenza GPL il cui testo (in inglese) si può trovare qui. Tale licenza permette all'utente libertà di utilizzo, copia, modifica e distribuzione. Nessuna royalty da pagare, niente costi per licenze client aggiuntive. L'hardware idoneo a far girare questa distribuzione lo possiamo trovare qui. La versione stabile (alla data di stesura di questo articolo) è la 7.x ed è basata sui sorgenti RHEL versione 4 e kernel serie 2.6. La versione 8 sarà basata su RHEL versione 5. CaratteristicheCon una sola installazione otterremo una serie di servizi veramente completa e funzionale per quasi ogni necessità e la gestione sarà molto semplificata grazie a un sistema di controllo tramite pannello web. Una lista dei principali servizi forniti è la seguente:
InstallazioneL'installazione della distribuzione può avvenire in diverse modalità: Server Only oppure Server & Gateway. Nella prima modalità vengono erogati alla rete i servizi, ma non le funzioni di routing e di sicurezza connessi con il ruolo di gateway. Per tale modalità basta quindi sulla macchina la presenza di una sola scheda di rete collegata alla LAN. La modalità server-only è tipicamente utilizzata per le reti già dietro un firewall. In tale configurazione, il firewall svolge il ruolo di gateway. Nella seconda modalità la macchina deve essere equipaggiata con due schede di rete, una connessa lato LAN e una connessa lato WAN. In tale configurazione la distribuzione attiva le funzioni di routing e può quindi essere utilizzata anche come gateway di rete. Se nella macchina sono presenti due HD, l'installazione provvede alla creazione di un Raid1 (mirroring) software. In tal modo se uno dei due dischi dovesse guastarsi il server continuerebbe a erogare i servizi avvisando del guasto tramite una email all'account amministrativo. Può gestire RAID 1+1, 5+1 e 6+1 in base alla quantità di HD installata. Per questo articolo assumeremo di avere un server con una sola scheda di rete collegata in LAN. L'installazione è quanto di più semplice ci possa essere. È necessario prima scaricare l'immagine del CD di installazione e masterizzarla. Fatto ciò possiamo inserire il supporto ottenuto nel PC e selezionare dal BIOS il boot da CD. L'installazione è completamente testuale e utilizza il programma standard di RHEL Anaconda: nella schermata iniziale ci chiede se desideriamo che venga effettutato un test del nostro supporto o se invece vogliamo procedere con l'installazione, ci propone la scelta del linguaggio da utilizzare (c'è anche l'italiano), il tipo di tastiera ed il fuso orario. Inseriti questi dati, gli HD verranno partizionati e formattati e l'installazione provvederà a installare e configurare tutti i pacchetti (circa 4/5 minuti di attesa su hardware anche non recentissimo). Al termine ci verrà mostrato un avviso di completamento della prima fase del setup con la richiesta di rimuovere il CD e riavviare. Al riavvio ci verrano chiesti altri dati di configurazione; se vogliamo effettuare il ripristino da un precedente backup è il momento di farlo, ma visto che stiamo cominciando adesso, possiamo selezionare no. Ci verrà quindi chiesta una password di amministrazione e la stessa dovrà essere confermata. Se la password inserita è troppo semplice, il sistema ci avvisa e possiamo cambiarla o lasciarla invariata. Successivamente dovremo specificare nell'ordine il dominio primario (ilmiodominio.it oppure ilmiodominio.lan ad esempio), il nome del sistema (sme7 ad esempio, in tal modo l'FQDN diverrà sme7.ilmiodominio.lan), l'indirizzo IP locale (tipicamente 192.168.x.x dove x.x dipendono dalla nostra rete) la subnet mask (tipicamente 255.255.255.0) e la modalità di funzionamento. Per i nostri scopi selezioniamo la modalità Solo Server. Dovremo quindi specificare l'IP del gateway (tipicamente l'IP del router) e specificare se intendiamo utilizzare e attivare il DHCP server; avendo noi un router nella rete che probabilmente eroga già i servizi DHCP, dobbiamo disabilitare la funzione. Ci verrà richiesto di inserire l'IP del server DNS aziendale (se ne abbiamo uno, diversamente lasciamo pure in bianco) e... abbiamo finito! Confermata la configurazione verranno inseriti e attivati i parametri impostati e il sistema sarà pronto all'uso. ![]() Accesso da console e via web Pagine
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