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Gli incubi delle case discografiche? Si chiamano "Mulve" e "Pirate"!05/10/2010 - A cura di
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Un nuovo capitolo dell'eterna lotta tra pirati e Case discografiche scuote il mondo di Internet. Ma stavolta non c'entrano nulla le Baie o i torrent: a finire sul banco degli imputati è un piccolo applicativo lanciato questo settembre e subito diventato un caso mondiale. Il nome dell'applicativo è Mulve ed il suo funzionamento estremamente semplice: si ottiene un piccolo applicativo di soli 2 MB, si lancia l'applicazione "portable", si inserisce il titolo della canzone e si scarica alla velocità massima offerta dalla propria linea ADSL. Una manna dal cielo per i pirati, che possono dimenticarsi di code, peer, seed e crediti: bastano 2 clic per ottenere gli MP3 preferiti. I server ai quali si appoggia il software effettuano le ricerche sull'archivio del social network russo Vkontakte.ru: non ci sono fonti precise, ma si sospetta che siano disponibili oltre 10 milioni di brani, la stragrande maggioranza protetti da copyright, e quindi condivisi Illegalmente. RIAA ha reagito chiedendo la chiusura immediata di uno dei server che ospitavano parte del servizio alle spalle di Mulve in base a quanto previsto dalla legge a tutela del copyright nota come Digital Millennium Copyright Act (DMCA). Questo ha causato un blocco del servizio di molte ore, alimentando il sospetto di una prematura dipartita del sito. Ma, in barba ad ogni previsione disfattista, il servizio sembra ora tornato online, anche se a singhiozzo, e il portale rende di nuovo disponibile per il libero download il programma, stavolta solo tramite Magnetic Link. La guerra dei cloniNeanche il tempo di risolvere il problema e RIAA deve fare i conti con i cloni. Pirate è l'alternativa open source che sfrutta lo stesso database e garantisce le stesse prestazioni, con un applicativo portatile di appena 1 MB Velocità elevatissima e database molto fornito, esattamente come Mulve. Come si concluderà la vicenda?Entrambe le piattaforme utilizzano un approccio "centralizzato" che rende piuttosto facile inibire il servizio: contrariamente ai sistemi peer-to-peer infatti, l'industria dell'intrattenimento può bloccare il sistema semplicemente colpendo legalmente i server intermedi, in un modo non dissimile da quello che interruppe il glorioso Napster ad inizio secolo. Quindi, il destino di Mulve e Pirate parrebbe segnato: gli osservatori ritengono che sia solo questione di tempo prima che questi due nuovi canali smettano di funzionare del tutto. Segnala ad un amico |
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