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Il supercomputer di IBM per la digitalizzazione della mente umana

20/06/2005
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Archivio - Presto al via il più importante esperimento scientifico mai concepito. Un supercomputer ci dirà chi siamo e da dove veniamo?

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

01_-_Blue_Gene_Architecture.jpgAnche se le cose sono destinate a mutare nel corso dei prossimi anni, attualmente BlueGene/L di IBM è il supercomputer più potente al mondo. Con una capacità elaborativa teorica totale di 70 teraflop (cioè 70.000 miliardi di operazioni in virgola mobile eseguibili al secondo), questa inquietante struttura scura, i cui elementi fanno venire alla mente il monolito nero di 2001 Odissea nello Spazio, è stata progettata per aiutare la ricerca scientifica ad indagare a fondo importanti processi biologici, quali sono quelli alla base della fisiologia umana.

Viste queste sue spiccate attitudini, BlueGene verrà utilizzato come architettura alla base di un ambizioso ed affascinante progetto della Ecole Polytecnique Fédérale de Lausanne, per la ricerca e lo studio dei processi alla base dei fenomeni cognitivi del cervello umano. Blue Brain, questo il nome del progetto, girerà a 22,8 teraflop, e avrà il gravoso compito di simulare i meccanismi di funzionamento delle attività cerebrali della neocorteccia, quella parte del cervello dove secondo la moderna scienza medica risiedono le funzioni fondamentali che sono alla base del pensiero e della consapevolezza.

02_-_Electronic_Brain.jpgGrazie all'incredibile potenza di calcolo a loro disposizione, gli esperti svizzeri assieme a quelli americani creeranno una copia elettronica delle colonne neocorticali, ammassi di neuroni grandi pochi millimetri, dei veri e propri circuiti pensanti che rappresentano "le unità fondamentali del tessuto connettivo all'interno del cervello".Henry Markram, direttore dell'Istituto per le Neuroscienze di Losanna, ha dichiarato, in una intervista al Newscientist, che l'utilizzo di Blue Gene di IBM permetterà di osservare con esattezza come i neuroni interagiscono, si connettono e vivono generando la coscienza cognitiva.

Ma non è tutto. Il progetto Blue Brain prevede anche una "seconda fase", in cui verrà generato un cervello elettronico completo in ogni sua parte, in cui i neuroni comunichino, vivano e si duplichino, fino all'auspicata "mappatura completa" di tutte le varie regioni cerebrali.

Il Progetto Genoma, con la mappatura completata del DNA umano, è un interessante precedente da riportare nell'ambito della tecnologia informatica avanzata applicata allo studio della natura umana. Blue Brain, ad ogni modo, va molto oltre... Quesiti come l'esatto funzionamento della memoria e del pensiero, l'origine di disturbi come l'autismo, la depressione e la schizofrenia impegnano gli studiosi da secoli.

Cosa veramente siamo, che cos'è quel Quid indefinito e apparentemente indefinibile che ci rende esseri superiori rispetto a tutto ciò che di vivente finora conosciamo sono domande a cui la filosofia prima, e la scienza poi hanno cercato di dare risposta, senza mai raggiungere una definizione che rappresentasse, con l'esattezza matematica di leggi ed equazioni definitive, la realtà del motore stesso della conoscenza, l'intelligenza umana.

Dopo il DNA, siamo forse vicini alla soluzione, alla rappresentazione su una lavagna del mistero definitivo, quello che ci portiamo dentro dalla nascita al momento del commiato? Davvero siamo arrivati al punto di poter dare una risposta ai perché della nostra umanità e del nostro Io più profondo? Entro i prossimi due anni Blue Brain sarà pronto per fornire le risposte alle nostre angosce esistenziali e ai mille misteri della psiche, inferma o sana che sia.

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