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![]() AMD ha confermato di essere impegnata nella realizzazione di Thuban, nome in codice della prima CPU a sei core indirizzata al mercato di massa. Gli appassionati dovranno però pazientare ancora parecchi mesi prima di poter mettere le mani sul nuovo gioiellino: il microprocessore non arriverà infatti prima del 2010, sebbene non sia chiaro se si intenda la prima o la seconda metà dell'anno. I sei core troveranno spazio su un die da 45 nanometri, che includerà anche un controller di memoria DDR3 integrato. Gli esperti si aspettano anche una dotazione di cache L2 pari a 3 MB, affiancata da 6 MB di L3, ed ipotizzano che il nome commerciale del prodotto possa essere Phenom II X6. È probabile che le frequenze di funzionamento siano più contenute rispetto alle controparti quad core: lo scopo sarebbe quello di contenere la quantità di calore addizionare generata dai due core supplementari. È comunque importante ricordare che si tratta, al momento, di mere speculazioni. Con tutta probabilità, Thuban andrà a posizionarsi nella fascia più alta del mercato, trovandosi a fronteggiare la famiglia di processori Intel Core i9 della concorrente diretta. Nemmeno questi ultimi sono ancora presenti sul mercato (al momento sono noti solamente con il nome in codice di Gulftown), ma i piani di Intel guardano allo stesso 2010 come finestra temporale di riferimento. Rispetto ad Intel però, AMD potrà giocare una carta importantissima: la retrocompatibilità. Stando alle dichiarazioni di un portavoce infatti, i nuovi Thuban potranno essere utilizzati anche in abbinamento alle schede madri già in circolazione oggi, ovvero quelle dotate di socket AM2+ e AM3. Proprio questo aspetto potrebbe fare la differenza rispetto all'offerta di Intel. Già oggi infatti, il concorrente utilizza almeno tre socket distinti per i propri prodotti, generando una certa confusione e forzando l'utenza ad aggiornare anche la scheda madre in caso si desiderasse passare da una classe di prodotto a quella superiore. Un altro aspetto da verificare sarà quello relativo ai reali miglioramenti prestazionali introdotti dai due core aggiuntivi: come rilevato qualche tempo addietro infatti, l'attuale generazione di software fatica ancora a trarre benefici dall'architettura quad core. La presenza di sei motori potrebbe quindi garantire importanti benefici in scenari di multitasking molto spinti, ma risultare scarsamente rilevante nell'impiego di singole applicazioni. Segnala ad un amico |
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