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GNU/Linux: la rivoluzione culturale

04/06/2009
- A cura di
Linux & Open Source - La cultura del software libero è in rapida ma ancora silenziosa espansione. Ecco la storia di questo fenomeno che in un modo o nell'altro ci coinvolge tutti, ed i vantaggi che offrirebbe nell'ambito della didattica e della pubblica amministrazione.

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Il "copyleft" fu chiamato da Stallman "permesso d'autore", in modo da distinguerlo dal "diritto d'autore", concetto strettamente correlato con il copyright.

La GPL e il concetto di "copyleft" hanno ispirato tra l'altro l'innovativo sistema di licenze "Creative Commons", che vengono largamente usate su Internet. "Il software", spiega Stallman riferendosi al "copyleft", "è coperto da copyright e gli autori danno il permesso agli utenti di studiarlo, modificarlo, apportare dei cambiamenti. Ma quando lo ridistribuite dovete farlo a certe condizioni, né più né meno. In questo modo le persone a cui lo darete saranno in grado, se vorranno, di cooperare con gli altri utenti. In questo modo, dove va il software, va anche la libertà".

La licenza GPL comportò un grande passo avanti nella storia del software libero perché si trattò della prima licenza scritta dalla parte della comunità (o se vogliamo degli utenti), e non da una azienda con il solo scopo di tutelarsi o, come nel caso di un'altra licenza (BSD), di ottenere finanziamenti governativi. Un evento fondamentale per il progetto fu la fondazione di aziende ispirate al movimento del software libero.

Fu lo stesso Stallman ad intuire la possibilità di guadagno insita nel progetto del software libero. "Se per lavoro usi del software libero", spiega Stallman, "hai la possibilità di scegliere tra un vasto numero di persone, che operano in diverse aziende del settore. In linea generale devono offrire un buon servizio di assistenza, altrimenti bisogna rivolgersi presso altre aziende. Con il software proprietario l'assistenza è un monopolio: c'è una sola azienda che possiede il codice sorgente, e solo lei può garantire assistenza, perciò non c'è da stupirsi che l'assistenza sia così scadente".

L'arrivo di Linux

Nel 1990 il sistema GNU era quasi ultimato: mancava ancora il "kernel", cioè l'insieme di programmi base che consentono la gestione delle risorse fondamentali come l'unità di calcolo e la memoria centrale. Il kernel era certamente la parte più importante, ma la sua realizzazione fu rinviata in attesa della liberalizzazione di un kernel sviluppato dall'università dello Utah. "Avevamo appena iniziato a lavorare sul kernel, quando arrivò Linus Torvalds", racconta Stallman.

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Linus Torvalds (nella foto), uno studente ventenne dell'università di Helsinki, aveva sviluppato un kernel che qualcuno riuscì a far funzionare molto velocemente con GNU. Linus aveva deciso infatti di creare un sistema simile ad UNIX, che aveva conosciuto presso l'università, per farlo "girare" sul suo nuovo computer. La sua "creatura" fu chiamata Linux, e dal 1996 ebbe come mascotte il simpatico pinguino chiamato "Tux".

Linus ebbe la magnifica idea di diffondere la sua opera su Internet mettendola a disposizione di chi fosse stato interessato ad utilizzarlo o migliorarlo. Insomma, quando qualcuno riuscì a far funzionare insieme Linux e GNU fu chiaro che il progetto era arrivato ad un importante punto di svolta.

La combinazione tra GNU e Linux diede vita al primo sistema operativo completo, battezzato semplicemente GNU/Linux. Questo sistema operativo è attualmente utilizzato da oltre 10 milioni di persone attraverso i server di Internet, come vedremo, ma ben poche di esse ne sono al corrente.

Apache HTTP Server

Ma affinché GNU/Linux potesse uscire dal mondo dei programmatori era necessario un ulteriore passo, che fu attuato con la creazione di un programma che rese possibile l'erogazione di siti web complessi: Apache HTTP Server.

È stato osservato che la curva che descrive la diffusione di Linux e la diffusione di Internet sono direttamente proporzionali: dal 1993, anno di nascita di Apache, è iniziato il boom degli Internet provider e quindi la diffusione della rete Internet come un bene di massa. In sostanza fu proprio Apache a convincere i provider e le aziende di e-commerce ad adottare Linux e non Microsoft Windows. Inoltre praticamente tutte le "web-application" che permettono agli utenti di creare un "blog" sono open source.

Da allora un numero sempre maggiore di utenti venne a conoscenza di GNU/Linux, e molti di loro decisero di adottarlo come sistema operativo. Con il passare del tempo gli utenti si sono organizzati in gruppi, ognuno dei quali rilasciava "distribuzioni" (in gergo dette "distro") del sistema operativo sempre nuove e diverse. Il tutto per pura passione: spesso gli utenti che sono in prima linea per il software libero, sono quelli che scrivono programmi perché semplicemente ne hanno bisogno. Le implicazioni sociali del software libero sono davvero notevoli. Oltre a quelle che derivano dalla convinzioni e dalle teorie prettamente filosofiche, esistono quelle decisamente più pragmatiche: la condivisione del sapere non premette a piccoli gruppi di persone di usarla per acquisire una posizione di potere politico o economico.

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