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![]() TagCaratteristiche del monitorPer l'acquisto di un monitor, è necessario valutare questi specifici fattori, che hanno subito modifiche nel passaggio dal CRT all'LCD:
Dimensione
L'unità di misura convenzionale che esprime le dimensioni di un monitor è il pollice (in) ; ricordiamo che 1 in = 2.54 cm e tale misura si riferisce alla lunghezza della diagonale dello schermo, pertanto uno schermo da 17 pollici ha una diagonale lunga 43.18 cm. Tuttavia, nei monitor CRT questa è una misura nominale, nel senso che non coincide con la dimensione reale. Quest'ultima, infatti, risulta sempre minore, con uno scarto che va da 0.5 in fino ad 1 in. Al contrario, a parità di pollici, la superficie degli LCD è più ampia rispetto a quella dei CRT. In pratica, un 15 pollici a cristalli liquidi corrisponde a un 17 pollici tradizionale. Il monitor da 17 pollici attualmente è il prodotto più comunemente commercializzato, ma se ne avete la possibilità, consiglio vivamente di acquistarne uno di dimensioni maggiori. Risoluzione massimaRappresenta la densità dei pixel che costituiscono un'immagine ed è espressa in pixel/pollice o pixel/centimetro. Si tratta, più semplicemente, del numero di pixel che il monitor è in grado di visualizzare. Il pixel rappresenta ciascuno degli elementi puntiformi che costituiscono l'immagine visualizzata sullo schermo; tali punti sono così piccoli e numerosi da non essere distinguibili ad occhio nudo, e formano così un'unica immagine visualizzata sul monitor. Ciascun pixel è caratterizzato dalla propria posizione e da determinati valori, quali colore e intensità, variabili in funzione del sistema di rappresentazione adottato. Si può intuire che, maggiore è il numero di pixel, migliore è la visualizzazione dell'immagine. Un buon monitor deve essere in grado di supportare almeno la risoluzione 1024x768 pixel, ma ovviamente risoluzioni maggiori sono caratteristiche di un miglior prodotto. È importante osservare che i vecchi monitor CRT offrono la stessa qualità di visualizzazione a risoluzioni diverse, mentre gli LCD hanno la miglior resa esclusivamente alla risoluzione nativa. Modificando la risoluzione su un display LCD, rispetto a quella cosiddetta nativa, che costituisce la risoluzione ottimale strettamente correlata alle caratteristiche produttive del display LCD, si ottiene come risultato un'immagine di qualità peggiore. In generale, una risoluzione nell'ordine dei 1024x768 pixel risulta sufficiente per chi utilizza il monitor per applicazioni office, per la videoscrittura. Per applicazioni multimediali e la navigazione in Internet è sufficiente la risoluzione di 1280x1024. Per applicazioni grafiche professionali è richiesta una risoluzione di 1600x1200 pixel o superiore. A conclusione di quest'argomento, vogliamo far notare che la risoluzione che un monitor consente di ottenere deve essere mediata dalle dimensioni fisiche del monitor stesso. Infatti, cercare di visualizzare un'immagine a 1280x1204 su un monitor da 14 pollici, renderebbe la stessa praticamente illeggibile. Rapporto di contrastoIl contrasto in un'immagine è la differenza tra il valore più alto (pixel più luminoso) e il valore più basso (pixel più scuro) nell'immagine. È bene osservare che si tratta di una caratteristica dello schermo e non del monitor. Facciamo un esempio: Consideriamo un documento di testo con le lettere nere su sfondo bianco; se tale sfondo è 100 volte più chiaro delle lettere, il rapporto di contrasto è 100: 1. Da quanto appena detto segue che la qualità di un'immagine sarà più elevata quanto più elevato sarà il contrasto. Negli attuali prodotti di fascia media, il rapporto di contrasto è compreso tra valori di 400-700: 1; nella vostra scelta optate quindi per un valore di contrasto di almeno 500: 1. Tuttavia, va precisato che tale fattore non è da solo determinante nel giudizio di un buon prodotto; anzi, non sempre un monitor LCD con elevato contrasto è sinonimo di un prodotto eccellente. Fondamentali a tal riguardo sono le voci che ci apprestiamo a presentare. LuminositàQuesto parametro è strettamente legato al contrasto e si riferisce anch'esso allo schermo del monitor. La luminosità è data dalla formula L=B+x*C, dove B è la regolazione della luminosità (brightness), C la regolazione del contrasto, e x è il segnale in ingresso. Il valore della luminosità è misurato in candele per metro quadro (CD/mq) e rappresenta l'intensità di luce per unità di superficie che il monitor può riprodurre. I vecchi monitor a tubo catodico difficilmente superano le 100 candele al metro quadrato, mentre gli attuali cristalli liquidi offrono valori compresi tra i 250 e i 350 CD/mq, quindi a un buon valore della luminosità corrisponde un'immagine di elevata qualità. Anche in questo caso, si consiglia di scegliere un prodotto con valori prossimi a quelli massimi. Frequenze di refreshRappresenta la velocità alla quale un'immagine viene rigenerata sullo schermo e si misura in Hertz. Più elevata è la velocità con cui sullo schermo viene riprodotta l'immagine, più stabile sarà quest'ultima. Ad esempio: dire che un monitor ha una frequenza di refresh di 75 Hz equivale a dire che l'immagine viene riprodotto sullo schermo 75 volte al secondo; questa è la frequenza minima a cui dovrebbe funzionare un monitor per avere un'immagine senza sfarfallii. Nei migliori CRT, in cui la frequenza massima può arrivare a 100 HZ, l'immagine viene, per così dire, disegnata sullo schermo riga per riga, partendo dalla prima fino all'ultima, per poi riprendere dall'inizio. Nei monitor LCD, al contrario, grazie alla tecnologia TFT (Thin Film Transistor), l'immagine viene creata attraverso l'illuminazione dei pixel. A questo punto è chiaro che maggiore è la frequenza di refresh, maggiore è la stabilità dell'immagine, senza contare che anche i nostri occhi saranno sicuramente più riposati. Distanza fra i pixel (dot pitch)È un parametro che si lega alla risoluzione, nel senso che, anche con un risoluzione molto elevata, se il valore del dot pitch non è adeguato, l'immagine risulterà poco nitida se non addirittura sgranata. Il dot pitch rappresenta la distanza tra due pixel dello stesso colore; tale distanza viene espressa in centesimi di millemetro. Ad esempio, monitor di bassa qualità hanno un dot pitch di 0.35 mm, con la conseguenza che minore è questo valore, migliore sarà la qualità e la nitidezza dell'immagine. Apparecchi con un dot pitch pari a 0.21 sono accettabili, ma apparecchi con dot pitch pari a 0.14 sono eccellenti. Tempo di rispostaIndica il tempo impiegato da un pixel per passare da nero a bianco e ritornare nero e si misura in millisecondo (ms). In un monitor CRT il colore dei pixel cambia quasi istantaneamente, mentre negli LCD, a causa del loro materiale viscoso, i pixel richiedono un certo tempo per modificarsi, adeguandosi alla quantità di luce che li attraversa. Più questo valore risulta basso, maggiore sarà la capacità dello schermo a cambiare velocemente la visualizzazione di un'immagine. Nel caso si voglia utilizzare un monitor per giochi e film, il tempo di risposta non deve essere superiore ai 16 millisecondi; apparecchi con tempi di risposta superiori ai 25 millisecondi sono sconsigliati, in quanto presentano il problema delle scie degli oggetti in movimento. Un consiglio: se, muovendo velocemente il mouse, osservate una scia, avrete una buona indicazione della scarsa qualità dell'apparecchio. Angolo di visualeÈ questo forse il parametro più critico per un monitor LCD, infatti la visualizzazione migliore si ottiene solo stando esattamente di fronte allo schermo. Variando l'angolo di visualizzazione, la luminosità, i colori ed il contrasto variano e pertanto l'immagine risulta più scura e sbiadita. L'angolo di visione medio, che si distingue in orizzontale e in verticale, dichiarato dai vari produttori di monitor LCD si aggira attorno ai 160°, sia in senso orizzontale, sia verticale, ma in alcuni casi arriva anche a sfiorare i 180°. Il consiglio che si può dare senza dilungarsi in pesanti approfondimenti è di preferire display con un angolo di visuale almeno di 170°. IngressiAnche i moderni monitor LCD sono dotati del classico ingresso VGA analogico, come i loro predecessori. Il problema di questo tipo di ingressi è che, con le schede video tradizionali, il segnale digitale generato dal computer viene trasformato dalla suddetta in analogico, perché possa transitare dal PC al monitor, e quindi viene ritrasformato in digitale nella periferica di visualizzazione. Tutti questi passaggi degradano l'immagine, pertanto, se si dispone di schede video con uscita digitale DVI (Digital Video Interface), è caldamente consigliato l'acquisto di un monitor con ingresso digitale - componente che fa crescere di parecchio il prezzo dell'oggetto in discorso - in modo tale che l'immagine prodotta dal PC sia direttamente trasferita allo schermo senza passaggi intermedi. Tuttavia, per l'utilizzo da parte della normale utenza la differenza tra VGA e DVI è trascurabile. ![]() Pixel guasti ![]() Scegliere il monitor LCD Segnala ad un amico |
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