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![]() Cosa succede quando un gruppo di smanettoni insoddisfatti della politica intrusiva del più diffuso programma di filesharing disponibile lo smontano, eliminano spyware, pubblicità e orpelli aggiuntivi e creano una versione parallela del programma? Pocomale se la nuova versione ottiene solo qualche downlaod, ma se l'hack rischia di ottenere più click della versione originale stessa, qualcuno (soprattutto se quel qualcuno basa il proprio business proprio su questo) potrebbe non essere d'accordo. Questo, in breve, quello che è successo fra Sharman Networks, l'azienda che distribuisce il celeberrimo Kazaa Media Desktop, e il gruppo di smanettoni di KazaaLite: il progetto è stato chiuso per (esplicita) violazione del copyright di Sharman Networks: il sito ufficiale di Kazaalite ha rimosso ogni riferimento al programma, quasi non fosse mai esistito. Personalmente non mi sento di condannare un'azione di questo tipo, né vedo in questo una violazione delle libertà civili: Kazaalite è stato realizzato con una tecnica nota come "reverse engineering", che consente nel rovistare, sebbene con grosse limitazioni, dentro il codice sorgente di Kazaa partendo dall'eseguibile stesso: una violazione di copyright che stava sottraendo ingenti profitti a Sharman, denaro necessario, fra le altre cose, per pagare la manutenzione e l'uptime di una rete, quella del circuito FastTrack su cui lavora Kazaa, estremamente dispendiosa. Kazaalite era quindi un "vampiro" che succhiava Rete senza fornire a Sharman un ritorno economico di alcun tipo, nemmeno per la manutenzione del solo circuito. L'attuale versione di Kazaalite, disponibile presso uno dei tanti mirror ancora esistenti, sembra comunque lavorare ancora correttamente. Segnala ad un amico |
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