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Terminali economici e funzionali con Axel AX3000 Ultra Thin Client

24/05/2012
- A cura di
Hardware & Periferiche - Ritorno alle origini: rispolveriamo il concetto di terminale con la prova su strada di un Thin Client a basso costo che svolge impeccabilmente il suo lavoro.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

L'esempio più immediato e familiare di cosa possa essere un terminale emulato, è il Desktop Remoto di Windows. Conosciuto anche come RDP (Remote Desktop Protocol) è una tecnologia acquisita da Microsoft ed implementata sui client (il Desktop Remoto di cui sopra) che nella versione Server ha la sua espressione più completa con i Terminal Services.

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La differenza sostanziale tra le due è che la prima consente una sola connessione remota alla volta (su versioni client Pro o superiori di Windows XP, Vista, 7), mentre con le versioni server (NT4, 2000, 2003 e 2008) il limite è posto solo dalle licenze client che si acquistano.Anche se farò una breve premessa, l'argomento è stato trattato a più riprese su MegaLab.it e per approfondire la materia, vi rimando in particolare a questi due articoli.

In questa architettura, a differenza di una struttura con intelligenza distribuita, le applicazioni, le risorse ed i dati risiedono fisicamente in una unica macchina mentre i client ad essa connessi sono "stupidi" terminali nei quali non gira alcuna applicazione se non un software per connettersi utilizzando il protocollo RDP. In tale ottica potremmo riesumare macchine vetuste tirandole fuori dalla soffitta ed installarvi sistemi operativi light o live ma... esistono diverse controindicazioni. Computer anche vecchi, portano con loro una moltitudine di hardware che risulta completamente inutile per la connessione al desktop remoto: abbiamo ventole, memorie, alimentatori sovradimensionati, processori troppo potenti anche se di vecchia generazione ed il tutto si traduce in un consumo energetico sproporzionato. In aggiunta, abbiamo ingombri rilevanti e non ultima una casistica guasti elevata... e allora? Ecco che dispositivi come quello che vi descriverò, vengono in nostro soccorso.

I thin client sono apparecchi progettati e realizzati esclusivamente per connessioni in modalità terminale, sono di dimensioni estremamente ridotte proprio perché non integrano le complesse architetture dei normali PC: i processori installati sono caratterizzati da bassi consumi ma dotati della potenza necessaria a sostenere la connessione RDP. Molti modelli, grazie al modesto TDP delle CPU adottate, sono privi di ventole di raffreddamento (fanless). Tale apparente depotenziamento non influisce assolutamente sulle prestazioni poiché il carico computazionale è totalmente sulle spalle del terminal server: è intuibile che all'aumentare del numero delle postazioni TC connesse, corrisponderà un decremento prestazionale del server proporzionato al carico di lavoro richiesto dai terminali connessi. Inutile dire che la privacy e sicurezza di ogni postazione e/o utente è dipendente dal tipo di struttura (dominio o gruppo) e dalle policy adottate.

È sulla base di tali premesse che ho deciso di adottare questo tipo di architettura ricorrendo ad un prodotto che, dopo alcune ricerche nel web, è risultato essere quello che aveva il miglior rapporto qualità\prezzo. Fortunatamente, almeno nel mio caso, la scelta si è rivelata corretta anche nei fatti.

Il thin client analizzato è di produzione francese ed offre caratteristiche interessanti sia come economicità sia come prestazioni. Il modello 70W, che si colloca nella fascia entry-level, è adatto ad uso d'ufficio o per applicazioni ove non sia richiesto un rapido refresh video e la presenza della scheda audio.

Vediamo ora assieme le caratteristiche tecniche di questo prodotto.

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