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Maxiretata contro la pirateria on-line

16/07/2005
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Archivio - Conclusa con successo un'operazione internazionale contro i maggiori "nodi" di diffusione di materiale pirata presenti Rete..

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Si è conclusa l'operazione Site Down, indagine telematica contro la pirateria on-line condotta dall'FBI, la polizia federale americana.

Avvalendosi della collaborazione delle polizie locali dei paesi interessati, l'FBI ha portato a termine 90 perquisizioni in locali e abitazioni private negli USA, in Canada, Australia, Israele, Germania, Regno Unito, Olanda, Danimarca, Belgio, Francia e Portogallo.

Sequestrati Computer, Server e materiale per un valore di quasi 50 milioni di dollari. Alcune delle persone coinvolte nell'indagine sono state riconosciute come responsabili della messa in rete di film, album musicali e software di genere disparato, e per loro sono prontamente scattati gli arresti.

Il Dipartimento di Giustizia Americano, che ha coordinato il tutto, fa sapere che l'operazione è frutto di tre diverse inchieste dell'FBI condotte sotto copertura: grazie a questo lavoro di infiltrazione, la polizia federale sostiene di essere penetrata all'interno delle più note crew del warez in attività, e di aver identificato 120 diversi membri delle organizzazioni, facendo intendere di prevedere a breve l'identificazione e la denuncia di molte altre persone.

01_-_Stealing_Software_.gifLe "bande" colpite dall'operazione sono nomi noti come RiSCISO, Myth, TDA, LND, Goodfellaz, Hoodlum, Vengeance, Centropy, Wasted Time, Paranoid, Corrupt, Gamerz, AdmitONE, Hellbound, KGS, BBX, KHG, NOX, NFR, CDZ, TUN, e BHP. Al di là dei vari prodotti software distribuiti, sembra che tra le crew identificate ci siano anche i responsabili della messa in rete di Star Wars III: Revenge of the Sith, il terzo episodio della trilogia di George Lucas che cominciò a circolare sulla rete BitTorrent ben prima della sua uscita ufficiale nelle sale cinematografiche.

Le crew sarebbero inoltre colpevoli di aver rifornito le organizzazioni criminali internazionali che poi propongono prodotti contraffatti al mercato nero, per un prezzo che è una frazione di quello delle copie legali.

Gli inquirenti dichiarano di considerare gli identificati come i responsabili della prima messa in rete di materiale contraffatto: film, musica, software, prima di raggiungere i circuiti del Peer-to-Peer passavano per le mani di questi bucanieri telematici. Per questo motivo, si pensa che l'operazione Site Down abbia permesso di assestare un duro colpo alla circolazione selvaggia dei contenuti digitali protetti dal diritto d'autore sulle reti del file sharing nel prossimo futuro.

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