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![]() La nuova major release di VirtualBox, il celebre gestore di macchine virtuali gratuito, è stata ufficialmente pubblicata in versione finale Il progressivo è 3.2.0, e la build in questione rappresenta il culmine di un processo di sviluppo che ha visto almeno tre versioni beta susseguirsi nel giro di poche settimane. Che fine ha fatto Mac OS X?Purtroppo, una delle novità più importanti promesse da questo step evolutivo parrebbe essere andato perso durante le ultime fasi di collaudo: se infatti VirtualBox 3.2.0 Beta 1 annunciava l'introduzione del supporto sperimentale alle macchine virtuali governate da Mac OS X (solo su hardware Apple), nelle note di rilascio relative alla release stabile non si fa più alcuna menzione della caratteristica. Vi è sì una piccola nota inerente la piattaforma Apple, ma si parla solamente della specifica declinazione "server": qualsiasi riferimento alla linea "client" sembra essere stato rimosso. Cosa possa essere successo non è chiaro, ma l'impressione è che si tratti solamente di una scelta "di facciata" per non attirare le ire di Apple: la procedura per la creazione di una nuova macchina virtuale prevede infatti ancora Mac OS X, e numerose testimonianze confermano che è ancora possibile installare tale sistema operativo senza grossi problemi C'è da precisare che la caratteristica è interessante principalmente per gli utenti che impieghino VirtualBox sotto un Mac "fisico": come noto infatti, Apple ha dotato il proprio sistema operativo di numerosi lucchetti digitali che impediscono l'uso di Mac OS X su calcolatori che non siano Macintosh, e il mero supporto al sistema operativo da parte del software di virtualizzazione non è in grado di bypassare queste protezioni: gli utenti più avanzati potranno comunque tentare di adattare le istruzioni già proposte per raggiungere l'obbiettivo. Tutte le altre novitàIndipendente da Mac OS X, questa VirtualBox 3.2.0 è una release carica di novità. Innanzitutto, il programma cambia il nome ufficiale: se prima infatti si chiamava Sun VirtualBox, lo strumento è stato ribattezzato Oracle VM VirtualBox alla luce dell'acquisizione di Sun da parte di Oracle. Anche l'icona è cambiata di conseguenza, assumendo frattanto una colorazione più scura. Fra le migliorie tecniche più importanti, si distinguono invece:
Completano poi il corposo changelog altri perfezionamenti meno significativi, una lunghissima lista di bug risolti ed alcuni ritocchi all'interfaccia grafica: sotto Windows 7, ad esempio, la procedura di creazione di una nuova macchina virtuale mostra finestre più fresche ed in linea con il look dell'interfaccia Aero. Fra le caratteristiche attesissime che però si fanno ancora desiderare figura il supporto all'interfaccia Aero all'interno delle macchine virtuali: per ottenere le finestre "di vetro" introdotte da Windows Vista e gli altri effetti per il desktop bisognerà quindi attendere, probabilmente, almeno la prossima versione. Gli utenti Windows possono scaricare il pacchetto di installazione da qui, mentre coloro che impiegassero Mac, Linux, Solaris e OpenSolaris devono individuare la versione appropriata da questo elenco. VirtualBox è gratuito per gli utenti privati. Coloro che invece desiderassserare utilizzare lo strumento in ambito professionale devono acquistare una licenza, oppure ripiegare sulla versione open source, priva di tre funzionalità: possibilità di connettersi alla macchina virtuale tramite Desktop Remoto, supporto alle periferiche USB e USB over RDP. MegaLab.it ha dedicato un'ampia guida a questo programma dal titolo "Virtualizzare il sistema operativo gratuitamente: guida a VirtualBox". Segnala ad un amico |
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