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Dual-monitor: che cos'è e perché non dovresti più farne a meno

08/11/2010
- A cura di
Zane.
Tecnologia & Attualità - MegaLab.it presenta la guida più completa per potenziare la propria postazione aggiungendo un secondo display. Vi spieghiamo, dati ed esperienze alla mano, perché un upgrade di questo tipo è consigliabile a qualsiasi tipologia d'utenza e come procedere per ottenere il miglior risultato con una spesa irrisoria, sia su Windows, sia con Linux.

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Doppia uscita sulla scheda video

La prima cosa che vi serve è una scheda video dotata di due uscite video compatibili con i monitor per PC

MLIShot_30.jpg

Nella stragrande maggioranza dei casi, stiamo parlando di VGA, DVI, HDMI o DisplayPort (le vecchie S-Video e Composito, entrambe di forma circolare, non sono adatte)

MLIShot_31.jpg

Non è necessario che i due connettori siano dello stesso tipo: potete utilizzare anche un'uscita VGA ed una HDMI senza alcun problema.

Tutte le schede prodotte negli ultimi 4 o 5 anni dovrebbero avere la doppia uscita. L'unica eccezione è costituita dagli adattatori video integrati sulle schede madri: in questo caso è necessario aggiungere una scheda dedicata (anche una di fascia bassa da 30 € va benissimo allo scopo) per sbloccare la situazione.

Sui notebook/netbook..

pressoché la totalità dei notebook/netbook ancora in circolazione è dotato almeno di un'uscita VGA che consente di collegare un monitor esterno, da sfruttarsi in accoppiata al display in dotazione al portatile stesso per realizzare una configurazione dual-monitor.

La trattazione seguente è incentrata principalmente sui PC desktop ma, per predisporre il tutto su di un notebook/netbook, è sufficiente seguire le indicazioni allo stesso modo.

L'unica circostanza in cui potreste imbattervi in qualche difficoltà è quella in cui desideraste sfruttare non tanto il display integrato ed un secondo monitor esterno, ma, piuttosto, due monitor esterni. La soluzione migliore per ovviare a questa necessità è tramite un particolare adattatore: un prodotto particolarmente quotato è chiamato "DualHead2Go" ed è realizzato dalla canadese Matrox

MLIShot_40.jpg

Fondamentalmente, si collega all'unica uscita video del PC uno scatolino equipaggiato, a propria volta, con due uscite sull'altro lato, alle quali interfacciare i due display esterni. Il prodotto elabora poi opportunamente i segnali per portare il sistema operativo del notebook/netbook a credere che siano collegati direttamente due monitor.

Sono commercializzate almeno tre differenti edizioni, ognuna equipaggiata con diverse combinazioni di entrate/uscite VGA, DVI, HDMI e DisplayPort.

Purtroppo, questi prodotti sono decisamente costosi: difficilmente riuscirete a portarvene a casa uno con meno di 150 €.

L'alternativa è costituita dagli apparecchi che consentono di collegare un display al portatile tramite porta USB. Uno di questi si chiama "UV Plus+" ed è prodotto da EVGA. Il modello base costa circa 70 $.

Una terza strada, nettamente meno costosa ma anche meno pratica, è quella di sfruttare via rete locale un display collegato fisicamente ad un secondo computer: ne ho parlato in "Collegare due monitor esterni anche ai notebook/netbook, grazie a MaxiVista".

Ripeto comunque che queste preoccupazioni sono legate unicamente al caso in cui desideraste utilizzare due display esterni: se vi accontentante di abbinare un singolo monitor aggiuntivo a quello integrato sul portatile, potete tranquillamente ignorare questa limitazione e proseguire.

Due monitor

Il secondo ingrediente indispensabile per realizzare una configurazione dual-monitor è, naturalmente, la disponibilità di due display.

In prima battuta, potete certamente pensare di affiancare al video che già possedete un secondo schermo. I prezzi, ormai, sono alla portata di chiunque: presso la grande distribuzione potete facilmente trovare dei modelli da 19 pollici (più che sufficienti, grazie al fatto che avremo un'area di lavoro comunque enorme grazie alla configurazione duale) a meno di 90 €.

Non dovete preoccuparvi che il secondo display sia identico al primo, né che abbia le stesse caratteristiche tecniche: il sistema operativo gestisce infatti alla perfezione anche apparecchi di marche differenti ed impostati a risoluzioni video differenti.

Questo significa che, ad esempio, potete tranquillamente affiancare un nuovo display da 22 pollici alla risoluzione di 1920x1280 al vecchio 17 pollici a 1024x768

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Allo stesso tempo però, vi anticipo che, per ottenere il 100% dei benefici, è consigliabile impiegare due monitor con la stessa risoluzione. In caso contrario, sarete portati istintivamente ad utilizzare molto di più quello con la risoluzione maggiore, poiché più leggibile: è esattamente questo il motivo per cui, dopo aver lavorato per qualche tempo sulla configurazione riportata nell'immagine precedente, ho sostituito il 15 pollici preesistente con un secondo display identico a quello di sinistra.

Detto questo, non vi sono particolari raccomandazioni circa la scelta dei monitor. Preferite:

  • un tempo di risposta quanto più basso possibile (non più di 5 o 6 ms);
  • un contrasto elevato (30000 a 1 dinamico, almeno);
  • una risoluzione pari ad almeno 1366x768 pixel;
  • un ingresso video compatibile con le porte di uscita presenti sulla vostra scheda video;
  • un refresh rate non inferiore ai 75 Hz;

Il refresh rate era un parametro importante ai tempi degli ingombranti monitor CRT a tubo catodico, ma non è rilevante quando si parla di tecnologia LCD (grazie ad hammer per la precisazione).

Come appare evidente, si tratta di suggerimenti legati genericamente alla scelta di un buon display, più che allo specifico scopo di realizzare una configurazione dual-monitor.

Consiglio di nuovo di non esagerare con la diagonale e la risoluzione. Certo, due 24 pollici da 1920x1080 pixel vi permetteranno di lavorare ancora meglio rispetto a due 19 da 1366x768... ma il costo sale rapidamente (a novembre 2010, addirittura raddoppia!) ed i reali benefici, in una configurazione dual-monitor, sono abbastanza modesti.


 

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