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Dual-monitor: che cos'è e perché non dovresti più farne a meno

08/11/2010
- A cura di
Zane.
Tecnologia & Attualità - MegaLab.it presenta la guida più completa per potenziare la propria postazione aggiungendo un secondo display. Vi spieghiamo, dati ed esperienze alla mano, perché un upgrade di questo tipo è consigliabile a qualsiasi tipologia d'utenza e come procedere per ottenere il miglior risultato con una spesa irrisoria, sia su Windows, sia con Linux.

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Una critica a quanto appena detto potrebbe riguardare l'uso dello finestre massimizzate, passando da un'applicazione all'altra tramite la combinazione da tastiera Alt+Tab.

Non metto in dubbio che, disponendo di un display solo, saltare da una finestra all'altra possa essere una scelta più azzeccata rispetto a lavorare a finestre affiancate. Se però vi trovate a creare documenti particolarmente lunghi o che prevedono passaggi o termini complessi da riportare con la massima accuratezza, quanti istanti perdete ogni volta fra salto e "riadattamento mentale" al nuovo contesto? e se avete molteplici applicazioni aperte contemporaneamente (magari non utilizzate in questo momento), quanto tempo perdete richiamandole erroneamente?

E, ancora, vogliamo parlare della fase di revisione?

"Tsk, io ho un widescreen da 23 pollici... "

Un singolo display a diagonale elevata non è, a mio avviso, una soluzione valida quanto una configurazione dual-monitor.

Il problema risiede, fondamentalmente, nella risoluzione orizzontale massima e, di conseguenza, nel numero di pixel visualizzabili contemporaneamente. Due display da 19 pollici con una risoluzione orizzontale di 1280 pixel l'uno (è lo scenario raffigurato nelle immagini di inizio pagina), consentono di visualizzare 2560 pixel alla volta.

Un singolo monitor da 23 pollici, per quanto di buona qualità, difficilmente è in grado di andare oltre i 1920 punti... il 33% in meno!

Inoltre, un monitor da 1920 pixel offre appena 640 pixel in più rispetto agli screenshot singolo-display presentati in precedenza: questo significa che, suddivisi per le due finestre visualizzate in contemporanea, si otterranno appena 320 pixel in più per schermata.... insufficienti a sbloccare la situazione in maniera risolutiva.

L'unica circostanza in cui un singolo video "gigante" sia equiparabile ad un dual-monitor è quando la sua risoluzione orizzontale è uguale o superiore ai 2560 pixel (ovvero 1280 pixel, la risoluzione ideale per il web moderno, per due, di modo da visualizzare due pagine affiancate). A novembre 2010, solo un pugno di apparecchi raggiungono tale risoluzione, ed hanno tutti prezzi superiori ai 1.000 $.

Tutti i numeri della produttività

Arrivati a questo punto, credo sia ormai piuttosto chiaro che il dual-monitor porti con sé una serie di vantaggi di primo piano. Ma "di quanto" migliorano le cose, esattamente?

Sebbene sia difficile parlare in senso assoluto, alcuni numeri possono aiutare.

Microsoft Research cita uno studio condotto da terzi nel quale è stato rilevato un miglioramento della produttività compreso fra il 9 e il 50% una volta che il campione sia stato dotato di un secondo display.

Una rilevazione condotta presso la direzione di un ospedale canadese parla di un miglioramento delle prestazioni pari al 3% circa, capace però di tradursi in un risparmio netto di 5.530 € nei costi di gestione.

Un articolo edito da New York Times fa riferimento ad un sondaggio più informale, nel quale si cita un +30% nel rendimento dei lavoratori dual-monitor.

Molti studi sulla materia sono stati condotti da NEC ("fino al +10%") ed altri, ma le conclusioni sono sempre le stesse: i benefici sono tangibili e facilmente misurabili in pressoché qualsiasi scenario.

Dite "no" al tri/quad/multi-monitor

Considerati i costi irrisori dell'attrezzatura necessaria (ne parleremo diffusamente nelle prossime pagine), è facile farsi prendere la mano e valutare la possibilità di affiancare anche un terzo o, addirittura, un quarto monitor.

Ho personalmente svolto alcune prove in queste situazioni, ottenendo risultati abbastanza deludenti: in uno scenario di produzione "da ufficio", i benefici che si ottengono andando oltre due display sono decisamente modesti.

Il limite di fondo è dato dal fatto che sul terzo monitor e successivi difficilmente si sa "cosa metterci": certo, potete piazzare il programma di gestione della posta elettronica per vedere in tempo reale le nuove e-mail in arrivo, o la finestra di messaggistica istantanea per chattare mentre lavorate, o, ancora, qualche "gadget/widget" per il desktop, utile a riportare l'andamento azionario o le previsioni del meteo.... ma quello che dovete chiedervi è: quanto, di questo continuo flusso di informazioni aggiuntive, potete realmente processare prima che il tutto si traduca in un'interruzione continua che vi impedisca di lavorare sui primi due schermi? e, ancora, se proprio è necessario essere interrotti in tempo reale, non basta una notifica a pop-up dal giusto programma su uno dei primi due schermi?

Non mi fraintendete: se avete una spiccata capacità di concentrazione, lo spazio sulla vostra scrivania abbonda, desiderate guardare filmati mentre lavorate sugli altri due schermi, tenere costantemente d'occhio una webcam di sicurezza o operate in frenetici ambienti finanziari in cui è vitale visualizzare moltissimi dati contemporaneamente..... aggiungere altri display non vi causerà un danno.

La mia raccomandazione di orientarsi sul dual è dovuta al fatto che, in scenari standard, c'è il rischio concreto che i monitor supplementari vengano realmente sfruttati solamente in pochissime circostanze, o finiscano per essere più una distrazione che altro.

Di videogiochi e filmati

A voler essere del tutto esaustivi, l'approccio dual-monitor risulta scarsamente interessante quando si parla di videogiochi, di home theather o di tutte quelle applicazioni che rendono il meglio solamente in fullscreen.

Il limite è costituito dal fatto che, sebbene con alcune eccezioni, queste applicazioni non sono in grado di gestire il doppio schermo in maniera appropriata. Riproducendo un filmato, per quanto questo sia ad altissima risoluzione, verrà sfruttato un solo monitor:

DSCN2081.JPG

Il discorso è del tutto analogo quando si parla di videogiochi

DSCN2091.JPG

L'unica soluzione, in questo caso, è quella di spegnere il display secondario. Non è, naturalmente, una "penalizzazione" rispetto allo scenario in cui fosse in uso un singolo monitor, ma è comunque una situazione nella quale non è possibile sfruttare a dovere la risorsa.

Anche in caso questo fosse tecnologicamente possibile, bisognerebbe comunque fare i conti con la cornice dei display che, tagliando verticalmente l'immagine esattamente al centro del quadro, finirebbe per compromettere sensibilmente la godibilità del tutto

DSCN2082.JPG

ATI Eyefinity

Una breve parentesi circa la tecnologia Eyefinity che ATI ha implementato sulla serie Radeon HD 5xxx (poi ripresa e potenziata da NVIDIA sulle GeForce GTX 400 sotto il nome di 3D Vision Surround). Queste funzioni promettono di sfruttare a fondo l'intera area fornita dalle configurazioni multi-monitor anche con videogiochi ed altre applicazioni multimediali

Multiple_displays.jpg

Attenzione però ad alcuni limiti: oltre a richiedere almeno 3 monitor (con 2 non funziona), questo approccio necessità di almeno due schede video in parallelo (modalità chiamata "CrossFire" per ATI e "SLI" per NVIDIA) e una GPU particolarmente veloce, a causa dell'enorme risoluzione della scena 3D da gestire. Inoltre, il fastidioso effetto "cornice" già citato rimane, anche se mitigato dal fatto che le interruzioni sono spostate rispetto al centro del quadro grazie al terzo display.

Si comincia!

Ora che abbiamo inquadrato il fenomeno, le potenzialità ed i limiti, possiamo venire alla parte più prettamente "pratica": cosa ci serve, quanto costa, e come configurare il tutto.

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