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2008: il 41% dei software è piratato

15/05/2009
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Filesharing Peer-to-peer - Grazie ad alcuni sondaggi appena conclusi si sono riscontrate perdite da miliardi di dollari nel'ambito dei software. La pirateria aumenta su scala mondiale, e l'Italia è fra i primi posti per il numero di violazioni.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

L'attenzione, in questi ultimi mesi, è stata prevalentemente focalizzata su avvenimenti che prendevano in considerazione il file-sharing illegale. Dopo le normative imposte a molti stati, il processo a The Pirate Bay e i numerosi scontri avvenuti fra IFPI e pirati, sono arrivati ora i risultati di uno degli studi sulla pirateria più approfonditi al mondo.

L'analisi, condotta su dati risalenti all'anno passato da IDC per Business Software Alliance (BSA), ha mostrato risultati discordanti e completamente diversi da quelli dei sondaggi passati. 110 sono stati i paesi analizzati: 57 di essi sembrano aver diminuito la propria percentuale di pirateria, per altri 38 invece non sono state rilevate variazioni significative.

Eppure, al termine dell'analisi, si è riscontrato che a livello globale la perdita di denaro è aumentata considerevolmente. Questo lo si deve ai pasi Euro-Asiatici, come India, Cina, Giappone e Russia, dove la pirateria ha subito un considerevole aumento percentuale. A livello mondiale le perdite, stimate in dollari, hanno toccato il picco dei 53 miliardi solo nell'ambito dei software, dove gli analisti hanno considerato ogni pezzo piratato come un acquisto perso.

Basta osservare alcuni numeri per rendersi conto di come in quasi la metà dei PC siano installati software piratati: circa il 15% è free od open source ed il legittimo rappresenta il 44%, il 41% dei restanti è invece acquisito senza versare quanto dovuto ai legittimi detentori dei diritti.

Per quanto riguarda la classifica mondiale sul totale dei file ottenuti illegalmente, l'Italia è al secondo posto, dopo la Spagna e seguita dalla Francia. Il nostro Paese ha superato il quarto posto in classifica dell'anno scorso con 19.2 milioni di file scaricati illegalmente. Gli Stati Uniti, che hanno dominato la classifica del 2008, sono scivolati al quarto gradino, con "solo" 8.1 milioni di illeciti.

Gran parte della classifica risulta letteralmente diversa dalla precedente: il Brasile è passato dal nono posto al sesto, il Canada dal settimo al decimo ed Israele, che non rientrava nella top ten, ora è al nono gradino. La Spagna, che con i suoi 24.7 milioni di violazioni ha primeggiato nel nuovo sondaggio, era stata seconda nel 2007.

Questo sconvolgimento è probabilmente avvenuto grazie ad alcune normative molto severe che hanno colpito diversi stati in tutto il globo. In Italia, dove il problema da sempre viene affrontato solo in parte, i numeri probabilmente saranno destinati a salire ancora di più.

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