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Prince of Persia Saga - Parte 3

11/08/2005
- A cura di
Videogiochi - A dieci anni esatti dalla pubblicazione dell'originale, l'indomito Principe ritorna sugli stessi schermi che lo avevano visto protagonista di letali e avvincenti avventure in 2D in quel dell'antica Persia. Ed è ammantato, questa volta, di una inconsueta veste tridimensionale...

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Interazione e sistema di combattimento

04_-_The_Prince_Sword_ (Mirrored).gifVista la durata dell'avventura e i tanti nemici che andremo ad affrontare, le familiari ampolle di energia sono ora come mai vitali: ne troveremo in ogni dove, spesso dopo uno scontro particolarmente duro o rilasciate dagli stessi avversari appena battuti. Vi è poi qualche interessante variazione sul tema come le fiale che rendono invisibili o quelle che uccidono all'istante. Quasi praticamente sparite, invece, quelle che aumentano la nostra energia, assieme alla capacità mistica di staccare l'ombra dal corpo, non più presente nella dotazione standard di armi dell'Eroe.

È presente una certa qual interazione con i personaggi non giocanti come prigionieri e schiavi, anche se essa si limita ad un semplice scambio di qualche chiacchiera utile prima di proseguire.

I nemici

: paradossalmente, all'aumentare della varietà di avversari è diminuita la loro presenza contemporanea su schermo. Vi capiterà di combattere con diversi tipi di guardie variamente armate, assassine mascherate, demoni alati armati di spada, guerrieri cultisti e mostri abitatori delle fogne e degli anfratti umidi e bui. Tuttavia, non li dovrete mai affrontare in più di uno alla volta, scordatevi dunque le adunate oceaniche di lame nemiche a cui eravate abituati in The Shadow and the Flame. Ogni nemico è caratterizzato da un diverso stile di combattimento, e prima imparerete ad affrontarli, maggiori saranno le possibilità di sopravvivenza in questo mondo ostile. Menzione particolare per l'avversario finale, Rugnor, che si rivelerà essere uno spadaccino abile e veloce, ma non impossibile da abbattere per eroi navigati come noi.

Le armi

: i tempi sono cambiati anche per il combattimento all'arma bianca, e ora il Principe avrà a disposizione un limitato ma interessante arsenale per affrontare i suoi avversari. Nella fattispecie, potremo fare affidamento su:

  • Spada-Scimitarra. La compagna di mille avventure, un'arma bilanciata dalla buona potenza, velocità e raggio d'azione, letale una volta imparate le combo. Un must;
  • Staffa. Lenta, da impugnare a due mani, ma capace di infliggere un danno notevole e di colpire da una certa distanza;
  • I Doppi Coltelli. L'arma più originale, queste due lame sono veloci ma difficili da padroneggiare, perché devono essere usate a distanza molto ravvicinata dall'avversario, procurano poco danno e per questo rendono il combattimento lungo e defatigante.
  • L'Arco. Una felice introduzione, l'arco permette di colpire a distanza e azionare pulsanti e interruttori lontani, notevole anche la varietà di frecce che è possibile trasportare nella faretra, frecce avvelenate, infuocate, ghiacciate eccetera. Una variante piacevole che allieta le velleità da cecchino del giocatore.

Tranne l'arco, ognuna di queste armi ha il proprio stile di combattimento basato su attacchi, contrattacchi, fendenti improvvisi e combo da scoprire per infliggere un danno maggiore al nemico, e risulta discretamente divertente imparare come usarle al meglio. Inoltre, anche se chi scrive preferisce sempre e comunque la classica, vecchia e letale scimitarra, il giocatore è invitato a scegliere il proprio stile di combattimento preferito. Purtroppo Staffa ci verrà resa disponibile solo verso la fine del gioco, rovinando in parte questa possibilità.

Una volta sfoderata la nostra arma, la visuale di gioco si sposta a 3/4, offrendoci una visione laterale del combattimento: la sfida offerta dall'intelligenza artificiale degli avversari si dimostra divertente (con il codice di gioco aggiornato dall'apposita patch), anche se questi hanno la tendenza a limitare il loro raggio d'azione a sezioni di livello ben definite, lasciando la possibilità di barare allegramente, facendo fuori un avversario senza che nemmeno se ne accorga. Tralasciando questo particolare, il combattimento è di sicuro la parte più riuscita del titolo. Il Principe si sa far valere, quando si tratta di lame e di fendenti che fanno vorticare scintille nell'aria...

09_-_Enemy__Fight.jpg

Estetica: grafica, sonoro e cut-scenes

03_-_The_Prince_Sword_.gifLa grafica Bitmap a due dimensioni è un ricordo lontano, i poligoni hanno conquistato tutti i generi del videoludo elettronico e la spazialità delle strutture complesse è oramai la norma. Sfruttando le API DirectX, Prince of Persia 3D prova a costruire attorno ai nostri passi un mondo che incanti, sorprenda piacevolmente la vista e spinga ad andare avanti per scoprire nuovi temi e nuove ambientazioni.

Forse esagerando in alcuni frangenti, di arabeschi la grafica dei livelli ne offre molti, tutti molto belli a vedersi: anche se le locazioni non sono particolarmente ricche di oggetti ed elementi grafici, esse offrono uno spettacolo che appaga e, di rado, incanta gli occhi, con fantasie artistiche che evocano molto bene i temi persiani de "Le Mille Notti". In altri frangenti, invece, alcune scelte cromatiche e di design lasciano francamente un po' perplessi, come il livello ambientato tra le strade del porto da attraversare prima di "imbarcarsi" sulla fortezza aerostatica di Rugnor: un verde plumbeo che appesta l'aria ovunque vi giriate, decisamente non il massimo da vedere...

Il modello poligonale del Principe è realizzato con dovizia di particolari, ed offre un'animazione che non fa affatto rimpiangere il rotoscoping del primo episodio: fluida, realistica, convincente... Gli avversari e i personaggi non giocanti invece, al di là di qualche rara eccezione e di animazioni comunque ben riuscite, appaiono non eccezionali, ma semplicemente funzionali alle meccaniche di gioco: sufficienti.

Il sonoro ha abbandonato le velleità del General Midi per sposare un'approccio totalmente digitale: la sountrack delle nostre avventure è composta da partiture ricche e arabeggianti, piacevoli e suadenti, con l'unico, grave difetto di essere ripetute all'infinito, e di venire suonate in successione assolutamente casuale tra i livelli e le varie fasi di gioco. Tutti i combattimenti tranne quello conclusivo vengono sottolineati poi da una clip concitata e dai ritmi accelerati, anche se a qualche giocatore potrebbe venire a noia al sottoscritto non dispiace...

Le scene di intermezzo sono un altro bicchiere mezzo vuoto. Si può ragionevolmente affermare che il Prince of Persia originale le abbia inventate, le cut-scene a fare da raccordo tra i momenti di gioco, una piccola occasione di relax nel bel mezzo dell'azione. Prince of Persia 3D offre 2 belle ancorché brevi animazioni, all'inizio e alla fine del gioco, lasciando che nel mezzo il racconto venga svelato da clip realizzate con modelli poligonali, che sembrano presi dal gioco ma che evidentemente non lo sono, lasciando nello "spettatore" un po' di amaro in bocca per quanto aveva fatto invece pregustare la bella introduzione iniziale.

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Conclusioni

04_-_The_Prince_Sword_ (Mirrored).gifLe vicissitudini finanziarie che ha dovuto affrontare la compagnia nel corso dello sviluppo del gioco hanno influito pesantemente, e negativamente, sulle idee di design che Jordan Mechner aveva per il debutto del suo Principe nel nuovo videogaming a tre dimensioni esploso verso la fine del Secondo Millennio. A prodotto ultimato, il gioco non è brutto o da buttare, ma soffre di molte carenze e scelte infelici, dovute forse alla necessità di modificare i tempi di sviluppo in virtù della traballante ragione sociale della compagnia. Inoltre, alcune volte si ha la sensazione, trovandosi di fronte all'ennesimo bug del codice del programma che impedisce di proseguire, che il gioco sia stato volutamente sviluppato più in fretta di quanto in effetti necessitasse.

Il gameplay presenta molte pecche, già esposte, come la camera che segue a fatica le nostre rincorse (col senno di poi, forse per un platform come Prince of Persia la visuale di spalle, Lara Croft, non era la migliore scelta possibile), per non parlare dell'incertezza nei movimenti e nelle acrobazie che è possibile compiere, vero punto di forza della serie che ha sofferto troppo il passaggio alla nuova impostazione. Di positivo c'è un sistema di combattimento tutto sommato divertente e vario, ed un comparto artistico non disprezzabile, con momenti di eccellenza che lasciano trasparire un'atmosfera che, ahinoi, non viene mantenuta sempre agli stessi livelli, come invece succedeva nei vecchi titoli in 2D.

Agli sviluppatori non è riuscita, purtroppo, la magia di far rivivere il Mito dei Platform sui sistemi "moderni" dell'anno 1999, ed il comparto tecnico lacunoso contribuisce a rafforzare le perplessità durante il corso di tutta l'avventura. Per il disappunto dei fan di Mechner (tra cui il sottoscritto), questa volta il brand di Prince of Persia non viene sfruttato come dovrebbe e meriterebbe, e il risultato finale di un lavoro che necessitava di cura e attenzione maggiore è magari un gioco carino, anche divertente, ma niente affatto memorabile. Questa volta Persia rivive solo in parte sui nostri schermi, e il Re dei Platform ha definitivamente perso sul campo il suo scettro...

11_-_Conclusions.jpg

Nota a margine: con questa terza parte si conclude il percorso "storico" Saga del Principe. I pezzi che seguiranno, infatti, raccontano di gesta e avventure contemporanee, dove la carenza di idee di un mercato dell'intrattenimento adulto e inflazionato fa sì che si guardi costantemente a quel che è stato fatto in passato per cogliere l'ispirazione per le meraviglie future. E fortunatamente, grazie ad uno sviluppatore solido senza problemi di bilancio alle spalle, e al ritorno del Creatore Saga alla direzione "reale" del progetto, in questo caso il frangente si rivelerà davvero più che positivo per la fama digitale del nostro inossidabile Eroe...

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