Scene di Intermezzo
Quella che era solo una bella intuizione nel predecessore, qui diventa un tema portante, e un elemento fondante dell'economia del racconto. Le scene di intermezzo che fanno da raccordo tra i vari capitoli in cui è idealmente diviso il gioco, sono presenti in gran numero, splendidamente disegnate o realizzate con il motore di gioco, accompagnate da una voce digitalizzata piuttosto ispirata e musica MIDI di sottofondo. Ogni volta che lasciamo un'ambientazione per immergerci in un'altra ci viene raccontato un nuovo pezzetto di storia, dandoci davvero l'impressione di vivere un romanzo d'avventura, di cappa e spada alla maniera persiana...

Grafica e sonoro
L'epoca dei 286 è finita da un pezzo, e i processori e le schede di output disponibili in questo periodo sono in grado di sobbarcarsi carichi di lavoro nettamente superiori.Forte di questo assunto, il gruppo di lavoro diretto da Mechner mette fondo a tutta la propria valenza creativa, e lavora duramente per realizzare tutti gli elementi artistici del gioco.Ora le ambientazioni sono illustrate nei minimi particolari, i livelli sono belli da vedere e da esplorare, e una sezione nuova comporta anche nuovi elementi grafici da ammirare.Finalmente, una splendida colonna sonora fa da sfondo alle avventure dell'Eroe, e cambia dinamicamente al variare delle situazioni in cui Egli si viene a trovare. Nuovi effetti sonori, ancora più realistici e numerosi completano un quadro roseo come non mai. La consueta cura viene riposta poi nella realizzazione degli sprite dei personaggi, ma qui forse il gioco mostra di soffrire un po' il passaggio del tempo. Flashback, della Delphine Software, infatti, ha già fatto vedere, prima di PoP 2, cose molto migliori nel comparto. In questo caso, il gioco raccoglie semplicemente le idee del predecessore e le espande fin dove la struttura di gioco comune permette. Il movimento dei personaggi è realistico, insomma, ma non fa più gridare al miracolo come un tempo...

Tirando le somme
A Jordan Mechner di idee dalla pubblicazione di Prince of Persia ne erano venute parecchie, e questo The Shadow and the Flame rappresenta l'occasione per cercare di concretizzarle tutte. Con un all-time hit alle spalle e un corposo budget da gestire il valente designer non fallisce la prova, e ricrea una Persia in mille sfumature di colori, tante ambientazioni diverse e una storia più completa, e complessa dell'originale.A chi, come chi scrive, ha letto "Le Mille Notti", titolo originale de "Le Mille e una Notte", rivivere Persia così ben rappresentata in questo gioco ha ricordato i viaggi di Sindibad il marinaio, il suo naufragio in mare, il cavallo fatato che lo trasporta volando sulla sommità di un palazzo di fuoco, fatto tutto di rame, e così fantasticando...
Prince of Persia: The Shadow and the Flame è, senza tema di smentite, la massima espressione possibile della struttura, delle idee, delle intenzioni che porta racchiuse in se il gioco originale, e chiude definitivamente il capitolo delle disavventure del Principe con il Mago Jaffar. Quando le ceneri dell'arcinemico vengono sparse al vento, il Principe ha riconfermato la sua carica, ha provato ancora una volta il suo valore ai poteri terreni e ultraterreni e può finalmente godere dei frutti del suo Regale presente, assieme alla sua amata e ad una Persia prospera e pacifica...

Naturalmente, il Principe non potrebbe mai sospettare che qualche anno più tardi, con il passaggio dei giochi di azione e piattaforme al 3D, sarebbe stato nuovamente chiamato in causa per una nuova, pericolosa avventura......