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![]() Il club dei mille miliardi di byte è attualmente esclusivo ma fondamentalmente democratico: chiunque può entrarci, a patto di essere in grado di immettere sul mercato un disco fisso extra-lusso da 1 Terabyte di capacità nominale. Dopo Hitachi, Seagate e Samsung entra a far parte del club anche Western Digital, il secondo maggior produttore al mondo apprezzato per le sue soluzioni di storage silenziose, affidabili e performanti (chi ha detto Raptor?). La nuova linea di dischi fissi WD si chiama GreenPower, e come suggerisce il nome è specificatamente pensata per l'efficienza energetica e la riduzione dei consumi di corrente elettrica: i dischi da 3,5" - dedicati quindi al tradizionale mercato desktop - offrono capacità tra i 320 Gigabyte e 1 Terabyte, e un consumo di energia stimato in 8,5 watt, 4-5 watt in meno dell'energia necessaria ai prodotti concorrenti stando a quanto sostiene la stessa WD. I dischi, conformi alle specifiche Energy Star 4.0, adottano tutta una serie di tecnologie per ridurre i consumi, in particolare: IntelliPower per l'ottimizzazione della rotazione dei piatti e del trasferimento dei dati, IntelliPark per il "parcheggiamento" delle testine durante i periodi di inattività e IntelliSeek per una gestione ottimale del movimento delle suddette testine sulla superficie dei piatti magnetici. Inutile dire poi come tutte le migliorie proprie della nuova linea desktop verranno introdotte anche sulle unità esterne My Book (anche se in questo caso si parla di capacità di storage di ben 2 Terabyte con l'impiego in configurazione RAID di due unità singole da 1 Tera). Per dare un'idea della vocazione "verde" dei nuovi dischi GreenPower, Western Digital sostiene che in un ipotetico data center contenente 10.000 dischi fissi il risparmio di energia è quantificabile in 100.000 dollari annuali, senza considerare la mancata emissione di 600.000 chilogrammi di CO2, con una conseguente riduzione dell'effetto serra paragonabile all'eliminazione dalla circolazione di 400 automobili in 12 mesi.
Nei moderni dischi fissi, sostiene l'azienda per bocca del suo vice presidente per il settore desktop Don Bennett, gli RPM variano in maniera estremamente dinamica in funzione del carico di lavoro imposto dal sistema, e i alcuni dischi da 5400 RPM offrono prestazioni superiori a quelli - ben più diffusi nel settore desktop - da 7400 RPM. Western Digital fa insomma propria la filosofia introdotta da AMD e poi sposata anche da Intel nel mercato delle CPU, dove i MHz nudi e crudi dicono oramai ben poco sulla reale qualità e potenza del processore in confronto a cose come i core individuali impiegati, le ottimizzazioni nella gestione non-sequenziale delle istruzioni e la velocità/quantità di memoria cache disponibile direttamente on-die. Segnala ad un amico |
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