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La trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
L'alleanza tra Hitachi e Maxell è volta alla realizzazione di nuove tecnologie di stoccaggio dei dati, futuribili e ad alta capacità. Di recente abbiamo riportato l'annuncio del loro primo prodotto commerciale, quel disco olografico che, basandosi su un meccanismo di registrazione dei dati molto diverso da quello impiegato attualmente per le tecnologie ottiche a laser rosso/blu (DVD, HD DVD e Blu-ray), verrà commercializzato entro la fine di quest'anno nel taglio iniziale da 300 Gigabyte (rif. Arriva il disco olografico). Il prodotto più recente della joint venture è un prototipo di Stacked Volumetric Optical Disc (SVOD): identico nel diametro al comune DVD, ne condivide anche la struttura di immagazzinamento dei dati, cioè il layer di registrazione impiegato nei dischi a doppio strato. Quello che lo differenzia è la capacità di presentare ben 100 layer a doppio strato in un unico supporto. Facendo un rapido calcolo, se si considera che i DVD DL offrono 9,4 Giga di spazio, moltiplicando per 100 si ottengono 940 Gigabyte di capienza, ovvero quasi un Terabyte. Per godere della nuova capacità è ovviamente necessario adottare un nuovo tipo di lettore/masterizzatore. In futuro, dicono poi quelli di Hitachi-Maxell, si potranno impiegare i layer dei dischi HD DVD, arrivando a un supporto SVOD da ben 10 Terabyte. Caratteristica propria del nuovo supporto sembra essere inoltre la flessibilità del disco stesso: a tal proposito, si veda l'immagine allegata a seguito della news per capire di cosa si sta parlando. Vista questa peculiare struttura flessibile, finora i maggiori problemi si hanno con la stabilità di rotazione del supporto in fase di lettura/scrittura: per ovviare, i ricercatori hanno inventato un elaborato meccanismo di "fissaggio" dei layer da registrare all'interno del drive. Una volta inserita la sottile cartuccia contenente il prototipo di SVOD, sopra e sotto i "100 strati" registrabili viene applicato un disco vetroso spesso 0,6 millimetri (come i layer di registrazione dei DVD). Così imbrigliato, il disco è infine pronto per l'uso. Una volta trovata una soluzione accettabile al problema testé esposto, si aprirebbero le porte per la produzione in grosse quantità del nuovo disco volumetrico. Segnala ad un amico |
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