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Anche in quest'ultimo caso, i progressi della ricerca avanzano a ritmo serrato. Dopo il lunghissimo regno del formato DVD hanno da poco debuttato sul mercato Blu-ray e HD DVD, gli standard a laser blu, in grado di offrire capacità da 5 a 10 volte superiori a quelle offerte dal DVD. Entro la fine del 2006 dovrebbero essere commercializzati gli HVD, i dischi olografici, in grado di raggiungere i 5 Terabyte di capienza. Non bastasse tutto ciò, dall'America arriva la notizia dello studio condotto dal professor Venkatesan Renugoplakrishnan dell'Harvard Medical School di Boston il quale, in cooperazione con i ricercatori di NEC Corporation (co-sviluppatrice, assieme a Toshiba, del formato HD DVD), sta lavorando alla realizzazione di un materiale basato su una proteina chiamata batteriodopsina. Sfruttando le caratteristiche peculiari della suddetta proteina, è possibile realizzare dischi dello stesso diametro di CD, DVD e HD DVD/Blu-ray, ma capaci di contenere ben 50 Terabyte di dati! Come suggerito all'inizio, la batteriodopsina è presente Terra da un tempo remoto, addirittura da milioni di anni: contenuta nella membrana di archeobatteri che prediligono gli ambienti salmastri e le zone paludose, ha l'abilità di modificare la propria forma quando viene colpita dai fotoni che compongono la luce. L'energia luminosa così accumulata viene poi rilasciata velocemente sotto forma di energia chimica, che permette al batterio di funzionare e alla proteina di ritornare alla sua forma originaria.
La radiazione luminosa assorbita dalla batteriodopsina ha una lunghezza d'onda di 585 nanometri, caratteristici di una luce color giallo-verde. Qualora quindi la ricerca fosse coronata dal successo, bisognerebbe realizzare un diodo in grado di generare un nuovo tipo di laser, diverso da quello a luce rossa dei DVD (650 nanometri) e dal laser blu di HD DVD/Blu-ray (405 nanometri). Parlando dei tempi necessari alla realizzazione di prodotti commerciali basati sulla batteriodopsina, i ricercatori stimano di poter sviluppare un disco USB funzionante entro i prossimi 12 mesi, mentre bisognerà aspettare altrettanto per la successiva messa in commercio di dispositivi e supporti ottici. Ribadendo ancora una volta le nostre perplessità sull'affidabilità di dischi così capienti per finalità critiche come backup e storage di dati importanti, rimaniamo sintonizzati in attesa di poter seguire l'evolversi della vicenda. Segnala ad un amico |
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