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Internet Explorer 6 scende sotto l'1% negli USA, Microsoft esulta

05/01/2012
- A cura di
Software Applicativo - La percentuale di diffusione dell'ormai obsoleto browser web di Redmond è scesa negli Stati Uniti sotto la soglia dell'1%.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Internet Explorer 6, versione del browser di casa Microsoft preinstallata su Windows XP, è ormai da parecchio tempo considerato obsoleto. Infatti, numerosi sono i bug che affliggono questo software, i quali provocano un abbassamento notevole del livello di protezione del sistema contro i malware. Microsoft stessa consiglia l'aggiornamento ad una versione più recente, e negli ultimi tempi, in merito all'iniziativa "IE 6 Countdown", avviata dall'azienda di Redmond per ridurre l'utilizzo di questa versione di Internet Explorer, ha addirittura annunciato che quest'operazione verrà effettuata in automatico da Windows Update a partire da quest'anno.

È stato però raggiunto un importante traguardo in questa "lotta": infatti, come annunciato sul blog ufficiale del team di IE, nelle rilevazioni di Dicembre 2011 la percentuale di diffusione del browser è scesa negli Stati Uniti sotto la soglia dell'1%. Tale evento è stato festeggiato da Microsoft con una torta commemorativa dell'evento, che da appunto il saluto ad IE 6 ed il benvenuto ad HTML5, tecnologia su cui l'azienda di Redmond punta molto.

Goodbyeie6.png

Gli altri paesi ad essere sotto la soglia dell'1% sono la Repubblica Ceca, il Portogallo, le Filippine, l'Ucraina, il Messico, l'Austria, la Polonia, la Svezia, la Danimarca, la Finlandia e la Norvegia. Maglia nera per la Cina, con il 25%. L'Italia, invece, vede la sua percentuale di diffusione intorno all'1,4%, mentre la quota globale si stima attorno al 7,7%.

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