Punto informatico Network
20090210103948_987973144_20090210103919_1572185107_Windows_Live_Search_logo.png

Bing fotocopia i risultati di Google?

03/02/2011
- A cura di
Zane.
Internet - Google accusa di plagio la concorrente portando prove schiaccianti, ma da Microsoft rimandano tutto al mittente e rincarano: la smettano di generare profitti dallo spam.

Tag

Passa qui con il mouse e visualizza le istruzioni per utilizzare i tag!

google (1) , bing (1) .

Valutazione

  •  
Voto complessivo 3.5 calcolato su 10 voti
Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Sono volate parole pesanti fra Microsoft e Google durante il pomeriggio di ieri. Il motivo del contendere è una presunta irregolarità in piena regola che Bing, il motore di ricerca erede di Windows Live Search, avrebbe commesso ai danni del rivale.

Stando alle accuse, il servizio Microsoft copierebbe i risultati ritornati da Google, per poi proporli agli utenti come frutto della propria indicizzazione.

Le prove portate a sostegno sembrano davvero schiaccianti. In seguito ad alcuni sospetti emersi durante l'estate del 2010, Google ha teso una trappola a Bing. Gli ingegneri del software di Mountain View hanno modificato il sistema di indicizzazione facendo in modo che, inoltrando ricerche per stringhe alfanumeriche senza significato, venissero restituiti risultati prestabiliti, ma assolutamente slegati da qualsivoglia senso logico al termine ricercato.

L'azienda ha poi formato un team di 20 tester, ognuno equipaggiato con un di notebook dotato di Windows, Internet Explorer 8 e Bing Toolbar, con il compito di ricercare su Google le stringhe in questione e cliccare sul risultato proposto per verificare la reazione di Bing.

Alcune settimane dopo, è arrivata la conferma: il motore di ricerca Microsoft ha infatti iniziato a mostrare risultati del tutto analoghi a quelli di Google per le stesse ricerche inventate

Untitled.jpg

Stando alla ricostruzione proposta da Google, questo costituirebbe la prova inequivocabile che Microsoft impieghi la funzionalità di analisi della pagine visitate, incaricata ufficialmente di generare la lista di Siti suggeriti di Internet Explorer 8, per integrare nell'indice di Bing i domini mostrati dalla rivale.

Un ulteriore contributo alle fotocopiatrici di Redmond sarebbe poi garantito dalla funzione Customer Experience Improvement Program della quale è provvista la Bing Toolbar.

"Siamo disponibili a competere con algoritmi di ricerca realmente nuovi, che però siano basati sull'innovazione, e non sul riciclare i risultati di un concorrente" tuona la denuncia di Google, prima di chiedere esplicitamente l'interruzione della pratica.

La replica di Microsoft

Microsoft ha smentito con forza le accuse di plagio:

Utilizziamo oltre 1.000 diversi indicatori e funzionalità nei nostri algoritmi di gestione dei risultati. Una piccola parte di questi è il flusso di click che otteniamo da alcuni dei nostri clienti che decidano esplicitamente di condividere in maniera anonima i dati mentre navigano il web al fine di aiutarci a migliorare l'esperienza per tutti gli utenti.
Il messaggio di replica si spinge poi oltre, classificando le dichiarazione del concorrente come una mera tattica commerciale.

In seguito, Microsoft è passata al contrattacco sostenendo che Google non stia facendo abbastanza per combattere lo spam ma, al contrario, sia incentivata a non estirparlo del tutto poiché molti dei gestori alle spalle di questi servizi utilizzano attivamente il programma pubblicitario AdWords, versando all'azienda somme di denaro rilevanti.

Il portavoce di Google ha difeso il proprio gruppo evidenziando come i siti truffaldini siano estromessi dagli indici non appena rilevati, cosa che blocca immediatamente anche ogni inserzione pubblicitaria correlata.

Iscriviti gratuitamente alla newsletter, e ti segnaleremo settimanalmente tutti i nuovi contenuti pubblicati su MegaLab.it!

 

Segnala ad un amico

Tuo nome Tuo indirizzo e-mail (opzionale)
Invia a:
    Aggiungi indirizzo email
    Testo

    © Copyright 2024 BlazeMedia srl - P. IVA 14742231005

    • Gen. pagina: 0.23 sec.
    •  | Utenti conn.: 104
    •  | Revisione 2.0.1
    •  | Numero query: 43
    •  | Tempo totale query: 0.06