Ultime news
Ultimi articoli
Le ultime dal Forum |
Correlati
Tag
Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa.
La trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
Il dibattito è aperto: partecipa anche tu!
Questo contenuto ha ricevuto un numero significativo di commenti. Una volta conclusa la lettura, assicurati di condividere con tutti anche le tue impressioni! La funzionalità è accessibile subito in coda, ai piedi dell'ultima pagina.
Tramite un comunicato stampa diramato lunedì, Intel ha annunciato di aver scoperto un difetto progettuale nei chipset Intel 6 Series (nome in codice: Cougar Point), ovvero quelli impiegati sulle schede madri compatibili con i recentissimi processori Intel Core di seconda generazione (meglio noti con il nome in codice "Sandy Bridge"). La svista fa sì che, in determinate circostanze, le prestazioni delle porte Serial-ATA (SATA) possano diminuire drasticamente con il passare del tempo, impattando pesantemente la velocità d'esercizio dei dischi fissi e dei lettori ottici ad esse collegati. Non appena scoperto l'errore, il gruppo ha interrotto la produzione dei chip, corretto il problema di design ed iniziato a produrre nuovi componenti epurati dal problema. I primi esemplari arriveranno sul mercato a partire dalla fine di febbraio. Parallelamente, Intel ha rimarcato che il difetto è localizzato unicamente nel chipset della scheda madre e non interessa quindi in alcun modo le CPU. Il gigante di Santa Clara ha assicurato che lavorerà a stretto contatto con i produttori ed i clienti finali per sostituire l'attrezzatura interessata dal difetto, ma non si aspetta volumi di resi davvero significativi: i prodotti in questione sono infatti in circolazione soltanto dal 9 gennaio scorso. La spesa totale che l'azienda dovrà affrontare per far fronte al problema è stata quantificata in 1 miliardo di dollari, dei quali 700 milioni saranno necessari per le operazioni di sostituzione, ed i rimanenti 300 per l'interruzione dell'attuale produzione e la realizzazione dei nuovi chip. La passività, a prima vista enorme, non si ripercuoterà comunque in maniera evidente sui ricavi: si parla infatti di una riduzione compresa fra 1% e 4% appena. Segnala ad un amico |
© Copyright 2025 BlazeMedia srl - P. IVA 14742231005