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![]() TagPassa qui con il mouse e visualizza le istruzioni per utilizzare i tag! La compilazione del nuovo kernelSe possediamo un sistema multiprocessore è possibile impostare la variabile CONCURRENCY_LEVEL affinché vengano eseguite più compilazioni in parallelo. Ad esempio, per un processore con 2 core, come nel mio caso, è possibile impostare tale valore a 2 con il comando export CONCURRENCY_LEVEL=2. Se in passato abbiamo già compilato i sorgenti, dobbiamo fare pulizia con il comando: make-kpkg --rootcmd fakeroot clean In caso contrario diamo finalmente inizio al lungo processo di compilazione con il comando: make-kpkg --rootcmd fakeroot --initrd kernel_image Nel terminale vedremo scorrere delle scritte, segno che la procedura è in corso. Alla fine, se tutto è andato per il verso giusto, dovremmo avere nel terminale il messaggio di avvenuta creazione del pacchetto del nuovo kernel. Installare il nuovo kernelPer rendere disponibile il nuovo "fiammante" kernel nel sistema, spostiamoci in /usr/src ed installiamo il pacchetto appena compilato che avrà estensione .deb con il comando: sudo dpkg -i linux-image-*.deb. L'installazione del nuovo kernel aggiornerà automaticamente anche il boot loader GRUB, ma dobbiamo ancora effettuare alcuni passaggi. Initial RAM DiskL'Initial RAM Disk è un file immagine di una partizione speciale, che all'avvio del sistema viene caricata nella RAM, montata temporaneamente come directory root e usata per caricare i moduli strettamente necessari per l'avvio del sistema, prima di venire sostituita dalla partizione contenente il sistema reale. Per creare il file apriamo il terminale e digitiamo sudo update-initramfs -c -k 2.6.34. Infine apriamo il file di configurazione di GRUB con sudo gedit /boot/grub/grub.cfg, scorriamo il file fino a trovare la configurazione che riguarda l'avvio di Ubuntu, ovvero ### BEGIN /etc/grub.d/10_linux ###, ed aggiungiamo al codice del nuovo kernel installato la riga initrd /boot/initrd.img-2.6.34. Riavviamo finalmente il PC e scegliamo il nuovo kernel installato. Consiglio di non rimuovere il vecchio kernel così potremo utilizzarlo in caso di problemi. ConclusioniCome abbiamo potuto vedere la compilazione di un kernel, nonostante sia un procedimento piuttosto lungo, non è di per sé un'operazione difficilissima. La parte più complessa è, ovviamente, la sua configurazione, che richiede perlomeno tanta pazienza e buona conoscenza dell'hardware presente sulla propria macchina. Per tale motivo si è volontariamente scelto di utilizzare come base di partenza il file di configurazione del kernel di Ubuntu, e di personalizzarlo ulteriormente con modifiche essenziali. Con il tempo, tante prove ed esperienza sarà possibile arrivare alla compilazione di un kernel totalmente personalizzato, facendolo Calzare perfettamente alla caratteristiche del proprio PC. ![]() Tecniche avanzate con Ubuntu: compilare un kernel "vanilla" Segnala ad un amico |
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