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Avalanche, il P2P marcato Microsoft

27/06/2005
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Archivio - I laboratori di ricerca e sviluppo del colosso di Redmond a lavoro sull'implementazione di una tecnologia di sharing di contenuti "pesanti"..

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

01_-_Guglielmo_Cancelli.jpgL'industria guarda con sempre maggior interesse alle tecnologie di file sharing basate su meccanismi di connessioni "Pari-a-Pari". Avvisaglie della cosa si fanno sempre più frequenti e numerose, e il recente caso della BBC inglese che sta per dare il via alla distribuzione, su un circuito P2P protetto, di parte della propria programmazione televisiva è solo l'ultimo di una nutrita serie...

Sempre Vecchia Inghilterra, e più in particolare dai laboratori di ricerca di Microsoft situati in quel di Cambridge, è partita l'ennesima carovana per la conquista del far west del Peer-to-Peer libero e selvaggio, nella speranza di arrivare prima di molti, e di conquistare tutto o quasi, come è solita fare la Big Corporation fondata dal Signor Gates.

Avalanche, così si chiama la nuova tecnologia messa a punto dai ricercatori, è un meccanismo di distribuzione di contenuti "pesanti" attraverso il peer to peer basato sulle idee che BitTorrent ha portato nell'ambiente, tanto fondamentali e funzionali che si stima in 1/3 di tutto il traffico di bit Rete quello generato dal protocollo di Bram Cohen e dai client con esso compatibili.

L'obiettivo di Microsoft è quello di applicare i vantaggi del peer-to-peer alla distribuzione di contenuti legali, e naturalmente protetti da restrizioni DRM: il software, a quanto se ne sa, sarà "addestrato" a processare solo quei contenuti con le giuste firme digitali, e la prima applicazione pratica a cui viene da pensare è la distribuzione dei grossi pacchetti di update di sicurezza di cui Microsoft fa largo uso. Insomma, non è un'idea tanto peregrina pensare che il "Service Pack 3" di Windows XP verrà distribuito in questo modo, e non attraverso i server centralizzati usati da Windows Update...

02_-_Peer_to_Peer.jpgI vantaggi sono evidenti: utilizzando una struttura decentralizzata, con i server usati soltanto come "tracker" (anche se Microsoft usa altri termini, alla fine di questo si tratta) per indirizzare gli utenti ai peer che dispongono dei file, il carico di lavoro lo si sposta sulle backbone della rete, a tutto vantaggio delle spese di gestione dei sistemi centralizzati, a questo punto sempre meno oberati e "stressati" dalle richieste di download.

I ricercatori tengono poi a far sapere di aver risolto i presunti problemi di performance di BitTorrent, con una migliore gestione della "pacchettizzazione" dei file da scaricare dalla rete che offrirebbe tempi di download inferiori del 20, 30% rispetto all'originale.

I primi test della tecnologia hanno restituito risultati incoraggianti, la versione beta di un software Compagnia, un file da 4 Gigabyte, è stato scaricato dai partecipanti in una sola giornata al posto delle due settimane calcolate in precedenza.

La disponibilità del sistema di "Protected Sharing", ad ogni modo, non è prevista prima dell'anno prossimo.

Notando come alcuni compiti specifici come la distribuzione di build Linux-based già oggi sfruttino BitTorrent per il download delle ISO del S.O., è interessante riportare le reazioni alla nuova iniziativa del Monopolista di Redmond, in particolare Bram Cohen, sviluppatore originale di BitTorrent, sul suo blog personale ha definito Avalanche vaporware, assoluta spazzatura, colpevole di uno sfruttamento eccessivo delle risorse del sistema e facilmente esposto a problemi di sicurezza nel protocollo di trasferimento dei dati.

File in formato PDF con la descrizione strutturata del Progetto Avalanche

03_-_Avalanche.jpg

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