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Ultim'ora: la schermata di scelta del browser web arriva via Windows Update

05/03/2010
- A cura di
Zane.
Mondo Windows - Windows XP, Windows Vista e Windows 7 stanno iniziando a mostrare la schermata dalla quale scegliere il navigatore web da utilizzarsi di default. È la risposta Microsoft alle contestazioni europee, ma già arrivano numerose lamentele.

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L'ora è giunta davvero, anche per il pubblico italiano. Come anticipato qualche tempo addietro con il messaggio apparso sul sito ufficiale Microsoft On The Issue, il colosso del software ha iniziato a distribuire agli utenti europei delle ultime tre versioni di Windows l'aggiornamento che mostra la tanto attesa "schermata di scelta" (ballot screen) del navigatore.

Da poche ore, lo strumento sta arrivando tramite Windows Update anche agli utenti italiani

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Come noto, l'utenza è chiamata ad indicare esplicitamente il browser web che desidera utilizzare, scegliendo da una lista che riporta, in ordine casuale, i primi 5 navigatori più diffusi (Internet Explorer, Firefox, Google Chrome, Safari e Opera) seguiti da una dozzina di altri software meno noti (Green Browser, Maxthon, K-Meleon, Flock, Avant Browser, Sleipnir e Slim Browser), anch'essi ordinati in maniera casuale fra loro.

Microsoft avrebbe dovuto iniziare a distribuire l'aggiornamento incaricato di mostrare la schermata ad un numero ristretto di utenti (Regno Unito, Belgio e Francia) già dall'ultima settimana di febbraio, per poi proseguire da lunedì primo marzo al deploy su larga scala: in vero, nonostante la stampa internazionale abbia diffuso la notizia basandosi solamente su quanto annunciato, gli utenti italiani hanno iniziato realmente a visualizzare la schermata solo da poche ore.

L'update in questione, denominato Aggiornamento del Choice Screen per il browser Microsoft per utenti EEA di Windows 7 (KB76002) sul sistema Microsoft più recente, viene trasmesso via Windows Update

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Attualmente, l'aggiornamento non viene installato automaticamente, come invece dovrebbe secondo quanto anticipato: con tutta probabilità si tratta comunque di una misura temporanea che verrà risolta nelle prossime ore.

Solamente coloro che avessero attualmente impostato Internet Explorer come browser di default sono chiamati a scegliere: su tutti i calcolatori che avessero un browser differente icome programma predefinito, la schermata di scelta non viene mostrata.

Prima di raggiungere la videata di scelta vera e propria, la videata mostra un testo introduttivo, incaricato di spiegare all'utente il significato della decisione che è in procinto di prendere. L'immagine proposta di seguito mostra la versione italiana, ma è tradotta nelle varie lingue a seconda della localizzazione del sistema operativo in uso

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Per quanto riguarda Windows 7, l'aggiornamento rimuove (unpin) l'icona di Internet Explorer dalla barra delle applicazioni: gli interessati sono poi liberi in seguito di ri-aggiungere (pin) il browser web scelto tramite il menu contestuale dell'applicazione

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Venendo alla schermata di scelta vera e propria, questa riporta, per ogni programma, quattro elementi: l'icona ed il nome del software, una breve descrizione, un pulsante Installa tramite il quale ottenere il setup dell'applicazione scelta ed un pulsante Ulteriori informazioni che conduce ai singoli siti di riferimento.

La finestra presenta anche un pulsante Seleziona successivamente, mediante il quale l'utente può posticipare la scelta al successivo riavvio del computer.

Commenti e prime impressioni

È interessante notare che la videata di scelta è, di fatto, una pagina web (raggiungibile anche a questo indirizzo) visualizzata all'interno di Internet Explorer (la finestra è infatti identificata dall'icona di IE sia nell'angolo in alto a sinistra, sia nella barra delle applicazioni)

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La barra degli indirizzi ed i vari controlli di navigazione sono nascosti, ma riappaiono immediatamente non appena si clicca sul pulsante Ulteriori informazioni: quanto questo possa essere super partes, in uno strumento ideato appositamente per incoraggiare l'utenza a scegliere un programma differente, è ancora tutto da verificare. Evidentemente però, la scelta è stata approvata dalla Commissione dell'UE.

Frattanto, arrivano i primi commenti: Opera ha comunicato di aver visto aumentare di oltre tre volte il numero di download della nuova versione, successo attribuito all'arrivo della schermata nel resto dei Paesi europei con qualche giorno d'anticipo rispetto all'Italia.

Altri lamentano un eccessiva rappresentazione di IE, e, in generale, una varietà di scelta solamente apparente: dei 12 software proposti, ben 5 usano Trident (il motore di rendering alla base di Internet Explorer), 3 si appoggiano a Gecko (lo stesso di Firefox), 2 impiegano Webkit ed uno utilizza o Trident o Gecko a scelta dell'utente. Completa il quadro Opera che, con il proprio Presto, è l'unico navigatore ad utilizzare un motore esclusivo.

Un coro di proteste arriva anche dagli sviluppatori dei 6 browser minori (tutti, tranne K-Meleon), ovvero quelli che divengono visibili nella schermata solamente spostandosi con la barra di scorrimento orizzontale. Le software house alle spalle di tali prodotti lamentano infatti una scarsa visibilità e richiedono, quantomeno, l'inserimento di un elemento in grado di richiamare l'attenzione sul fatto che vi sono altri software disponibili, oltre ai cinque principali.

Infine, è interessante segnalare la richiesta di European Committee for Interoperable Systems (ECIS), gruppo lobbista di aziende rivali di Microsoft, di estendere la schermata di scelta a tutti i continenti. Come forse si ricorderà infatti, Microsoft è stata costretta ad utilizzare tale rimedio solamente sui PC dei cittandini europei.

Tutta la storia in pochi click

Chi non avesse seguito da vicino l'intera vicenda, sarà probabilmente un po' confuso in questo momento: vediamo di tracciare la tappe più importanti.

L'inizio della storia risale a gennaio dell'anno scorso, quando una Commissione di vigilanza in materia antitrust dell'Unione Europea iniziò, su richiesta di Opera Software, ad indagare circa la leggittimità dell'integrazione fra Internet Explorer e Windows (leggi: "L'UE è pronta ad una nuova crociata anti-Microsoft?").

Pochi mesi dopo, anche Mozilla Corporation e Google si univano alla partita in veste di parti interessate. Frattanto, emergeva uno scenario da più parti visto come inaccettabile per Microsoft: la possibilità che l'UE imponesse al colosso l'obbligo di introdurre una schermata dalla quale l'utente potesse scegliere in autonomia il browser web da utilizzare (leggi: "Windows dovrà aprire ai browser della concorrenza").

Microsoft rispondeva con una mossa a sorpresa: il gruppo avrebbe commercializzato una speciale declinazione di Windows 7, denominata "Windows 7 E", all'interno del territorio europeo. Tale linea di prodotto sarebbe stata completamente sprovvista di browser web (leggi: "Windows 7: in Europa, senza Internet Explorer").

Ma la Commissione e gli oppositori non hanno tardato ad esprimere un parere negativo in merito a tale possibilità. Microsoft ha quindi capitolato, concedendo quanto solo pochi mesi prima sembrava improbabile: una videata dalla quale l'utente possa scegliere autonomamente il navigatore (leggi: "Microsoft dice "sì" alla schermata di scelta del browser in Windows 7").

Di più: tale strumento non sarebbe stato limitato all'ora nascente Windows 7, ma proposto, tramite Windows Update, anche ai possessori di Windows XP e Windows Vista (leggi: "La "schermata di scelta" arriverà anche sui vecchi Windows").

A questo punto era ovvio che riservare una versione menomata di Windows 7 per l'Europa aveva ben poco senso. Ad inizio agosto Microsoft dichiarava la propria volontà di sopprimere la declinazione "E", e commercializzare Windows 7 equipaggiato con Internet Explorer "di serie" anche nel vecchio continente (leggi: "Niente più Windows 7 "E" per l'Europa").

Si apriva così un acceso dibattito per le caratteristiche di questa fantomatica "schermata di scelta", in particolare legato all'ordine con cui questa avrebbe dovuto proporre i vari programmi. (leggi "Opera ammonisce: la "schermata di scelta" è inefficace").

Microsoft ha proposto quindi una soluzione alternativa: invece dell'ordinamento per popolarità originariamente pianificato, elencare i browser web in ordine alfabetico. Uno scenario che, comunque, non è stato accolto favorevolmente (leggi: "L'UE è pronta ad approvare la schermata di scelta del browser").

Il colosso aveva replicato proponendo un ordinamento casuale dei prodotti. Modifica che, evidentemente, è stata accettata (leggi: "La schermata di scelta del browser web ordinerà i software casualmente").

A dicembre dell'anno passato, la Commissione ha confermato i termini dell'accordo (leggi: "Microsoft ed UE: è accordo sulla questione "browser web"").

Si arriva così alla notizia di oggi, che chiude probabilmente una storia che si protrae da oltre un anno.

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