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L'ostracismo di Sony e le bugie del businessArriviamo infine al motivo del contendere, il disco che ha fatto sorgere sulla testa del sottoscritto un punto di domanda grande quanto una casa, oltre al totale disappunto per come, ancora una volta, le etichette musicali si siano dimostrate per quello che sono realmente: delle macchinette mangiasoldi e assolutamente nient'altro. Prima i fatti: il terzo album di Fiona Apple, Extraordinary Machine, viene sottoposto per la valutazione ai dirigenti di Sony nel 2003. La produzione iniziale è in mano a Jon Brion, amico Apple che già la aveva accompagnata curando gran parte degli arrangiamenti del fulminante esordio e producendo When the Pawn. In tutta risposta, gli high executive della multinazionale si dichiarano "non soddisfatti" del prodotto finito, è chiudono il disco in un cassetto.
Assistiamo così alla nascita di un fenomeno del tutto inedito nel panorama musicale: il bootleg dell'era della telematica e della società dell'informazione di massa, fuoriuscito dalle rigide gabbie del business musicale, circolato per il globo in maniera del tutto orizzontale grazie ai milioni di utenti del file sharing che lo hanno messo in condivisione gratuitamente. Per mezzo del Peer-to-Peer, la musica di un'artista invisa ai burocrati dell'industria dell'intrattenimento è stata liberata, e ha potuto percorrere la propria strada nel cuore dei fan che, sempre più numerosi, hanno richiesto la pubblicazione ufficiale dell'album. Non solo, quindi, la rivoluzionaria filosofia/tecnologia della condivisione e della libera distribuzione dei contenuti digitali ha permesso la presa di coscienza rispetto a qualcosa che affaristi incapaci di valutare artisticamente alcunché avevano deciso di seppellire nella polvere dell'indifferenza, ma ha contribuito a generare un movimento spontaneo che a gran voce chiedeva a quella stessa industria sprezzante la vidimazione del lavoro d'ingegno come prodotto degno di guadagnarsi il giusto spazio sul mercato. Extraordinary MachineGli sforzi degli appassionati della musica tutta ombre e ballate malinconiche di Fiona Apple, alla fine, non si sono rivelati vani: nell'Agosto del 2005 la Epic (l'etichetta musicale Apple, sussidiaria del colosso Sony/BMG) annuncia la data di commercializzazione di Extraordinary Machine per l'Ottobre successivo. Le cronache dicono che la produzione del disco viene completata da Mike Elizondo, che lavora nel campo dell'hip-hop ed è già responsabile della parte ritmica (predominante) di When the Pawn, e dallo sperimentatore elettronico Brian Kehew. Spin, la rivista che aveva bocciato il suddetto secondo album, riporta che in realtà Apple stessa non era soddisfatta del risultato finale, e da qui la decisione di rifare tutto daccapo presa dalla cantautrice e non dalla label. Sia come sia, il risultato finale del lavoro di rifacimento include i brani di testa ("Extraordinary Machine") e di coda ("Waltz") rimasti intatti dalla produzione di Jon Brion, nove tracce ri-arrangiate da Elizondo e una canzone del tutto inedita rispetto al bootleg disponibile sul Peer-to-Peer.
Le voci che davano in rotta Fiona Appe e Brion vengono smentite dalla collaborazione dei due durante una performance live al club Largo, a Los Angeles (alcuni video tratti dalla session sono disponibili sulla special edition di Extraordinary Machine, versione di cui chi scrive è possessore). Brion stesso giudicherà negativamente il bootleg accreditatogli: "È sbagliato", avrà a dire, "non mi piacciono queste versioni dei brani. Sono cose che non riflettono quanto abbiamo registrato, per la gran parte". MTV News ha riportato che potrebbe esserci un re-join Apple e di Brion per completare le sessioni di registrazione originali di Extraordinary Machine (quelle scartate Sony), da pubblicare in un nuovo album, con la cantautrice che si è dichiarata entusiasta riguardo la possibilità di poter comparare le due versioni. La versione commerciale del nuovo album, ad ogni modo, viene certificata disco d'oro (500.000 copie vendute) sul mercato americano, e riceve critiche generalmente benevole sulla stampa specializzata. Tuttavia, chi ha avuto la possibilità di ascoltare il bootleg (dentro e fuori l'ambiente), ha giudicato in maniera prevalentemente negativa il disco prodotto Epic/Sony. Tra questi si colloca anche l'autore di questo articolo, profondamente insoddisfatto della riedizione, per come è stato sostanzialmente rovinato un disco che poteva essere decisamente superiore. Fatte salve le già citate Extraordinary Machine e Waltz, rimaste inalterate rispetto al bootleg, e alla bella e grintosa new entry Parting Gift, tutta voce e piano, il confronto semplicemente non regge. Per corroborare quanto vado a scrivere, allego all'articolo alcuni estratti: di ogni brano è presente in archivio un MP3 tratto dalla versione "ufficiale" (curata da Mike Elizondo) e uno proveniente da quella circolata sul Peer-to-Peer (accreditata a Jon Brion).
Conclusioni
Rimane il giallo sulla paternità di quel bootleg così aspro e pieno d'odio, con Brion che lo ha disconosciuto ma che è obiettivamente superiore al "prodotto finale" pubblicato Epic. E Fiona Apple? Ha davvero venduto l'anima al diavolo-Sony per poter continuare, in qualche modo, a camminare per la propria strada, o si è definitivamente trasformata in un buon prodotto, come lei stessa in passato ha detto di temere? Extraordinary Machine, non fosse per la versione trapelata in rete, è un disco che contiene momenti di buona musica, e la voce ombrosa è sempre quella. Ma l'aver sacrificato gli spettri musicali presenti in origine, forse in segno di pacificazione con l'etichetta, potrebbe essere costato troppo caro alla "sullen girl" americana. Per ora il manico del coltello ritorna saldamente in mano all'ambiente che fa "schifo": il peer-to-peer ha salvato se stesso, dimostrando di essere molto più di quello che i soliti noti vanno oggi dicendo, l'industria ha riaffermato il suo ruolo di motore economico imprescindibile e ancora centrale nonostante la rete... e Fiona Apple ha ricevuto in dono un futuro dai downloader di MP3. Se poi questo futuro sia ancora in mano sua o meno, è qualcosa che Apple stessa ci dirà con la sua musica. Rimane la delusione, cocente, per l'occasione mancata di un album che poteva essere "straordinario", e invece si è salvato in corner. ![]() Il Peer-to-Peer ha salvato Fiona Apple? Segnala ad un amico |
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