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![]() Sembra proprio che la politica anti-P2P proposta dal governo francese nei giorni scorsi stia facendo scuola, sia di qua dalle alpi che di là Manica. Durante un convegno tenutosi a Roma nei giorni scorsi, è intervenuto Denis Olivennes, Esecutivo per la catena d'intrattenimento francese fnac. Olivennes ha sottolineato la bontà dell'iniziativa in corso d'approvazione nel suo Paese, e quanto questa sia indispensabile per porre un freno al dilagante problema dei furti di proprietà intellettuale perpetrati via P2P. A proporre il punto di vista dell'Italia sull'argomento è stato Mauro Masi, ex commissario SIAE e segretario generale della presidenza del Consiglio dei Ministri: "Il diritto d'autore e la sua tutela sono strumenti imprescindibili per lo sviluppo culturale, sociale ed economico della nostra società" - ha dichiarato - "L'Italia saprà sicuramente trovare una soluzione saggia in grado di garantire il giusto equilibrio fra tutti gli interessi in gioco. Con la legge 43 del 2005 è stata imboccata la strada della promozione della definizione di codici di deontologia e di buona condotta tra gli operatori coinvolti per utilizzare la rete come strumento per la diffusione della cultura e per la creazione di valore nel rispetto del diritto d'autore. Proseguiremo in questa direzione". Frattanto, problematiche del genere vengono discusse anche nel Regno Unito. L'industria dell'intrattenimento e l'associazione degli Internet Provider hanno ricevuto infatti una sorta di ultimatum dal governo: o si trova un punto d'incontro fra interessi delle major e l'avversione degli ISP alle onerose soluzioni di monitoraggio del traffico, o sarà il governo ad imporre una soluzione legislativa "dall'alto". In tal caso, secondo Ars Technica, la normativa proposta ricalcherebbe in larga parte la dottrina in fase di approvazione in Francia: tre infrazioni e sei fuori. Ad ogni modo, prima di arrivare a tanto, verrà lasciato ampio spazio a etichette e ISP. Le parti, riporta Digital Music News, hanno tempo fino ad aprile 2009 per trovare il modo di accordarsi, e i primi incontri sono già in essere: all'annuale conferenza "London Calling" le parti si sono sedute ad un tavolo per discutere il da farsi, nell'ottica che qualsiasi soluzione sarà meglio di un intervento legislativo che finirebbe per tappare la bocca a tutti. Segnala ad un amico |
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