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Trent Reznor: scaricate la mia musica dal P2P

26/09/2007
- A cura di
Archivio - Il frontman dei Nine Inch Nails ce l'ha su a morte con l'industria discografica, e in occasione del primo concerto cinese della band riafferma la volontà di offrire musica a buon mercato ai suoi fan. E che è meglio scaricare il brani sul file sharing piuttosto che ingrassare i pirati di supporti contraffatti.

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Trent Reznor è l'anima, il produttore, il cantante e lo strumento principale dei premiati Nine Inch Nails, fenomeno industrial-rock sulla breccia sin dal 1988. Che i rapporti tra l'artista e le major del disco non fossero proprio idilliaci era cosa risaputa, ma Reznor entra ora a far parte del novero degli autori che, come già hanno fatto i Franz Ferdinand, esaltano le qualità di diffusione musicale del P2P consigliando esplicitamente ai propri fan di eseguire quanti più download vogliono della loro musica preferita.

Trent_Reznor.jpg

Reznor ha rotto con Universal Music Group - la più grande potenza musicale del mondo - questo maggio, quando alla domanda di chiarimenti circa un prezzo insolitamente alto dell'ultimo disco Year Zero in Australia (29,10 dollari USA), si è sentito dire da un rappresentante dell'etichetta: "È perché sappiamo che tu hai un pubblico davvero fedele che pagherebbe qualunque prezzo per le tue ultime produzioni - lo sai, veri fan. È la roba pop che dobbiamo vendere scontata per farla acquistare ai consumatori".

Come risultato della infausta risposta di Universal, Reznor ha annunciato che dopo un altro album la band venderà i dischi direttamente on-line dal proprio sito web, a prezzi davvero fuori mercato - si parla di 4 dollari per il download di un LP. Ma non basta: in occasione del primo concerto tenuto nella capitale Cina, lo spazio web dei NIN ha inaugurato una sezione localizzata con tanto di particolare messaggio di benvenuto ai fan asiatici.

Il messaggio, tradotto, recita così: "Considerando la speciale situazione presente in Cina, non sembra sia possibile ottenere facilmente musica occidentale per mezzo di canali legali, quindi io suggerisco ai miei fan quanto segue: se potete trovare ed acquistare i nostri CD legali, vi ringrazio per il supporto. Se non potete, penso che scaricarli da Internet sia un'opzione molto più accettabile che acquistare supporti contraffatti".

"La nostra musica si trova facilmente in Rete - continua scatenato Reznor - e non dovrebbe costarvi molti sforzi trovare la maggior parte delle nostre canzoni. Se i brani vi piacciono dopo che li avete ascoltati, per favore sentitevi liberi di condividerli con i vostri amici. Visto che ho messo tutti i miei sforzi e il cuore nella mia musica, spero sinceramente che ancora più persone possano condividere questo piacere con noi".

Secondo Reznor la diffusione del formato CD-Audio, nonostante offrisse prezzi di produzione più bassi rispetto ai dischi in vinile, ha coinciso con una rinnovata ingordigia delle major, che hanno aumentato i prezzi in maniera esorbitante mentre gli artisti venivano ricompensati esattamente allo stesso modo. "E anche considerando che le etichette investono nel marketing e si prendono dei rischi, si tratta sempre di una grossa fregatura" dice il musicista.

Reznor è insomma convinto, come altri prima di lui, a cavalcare le capacità di diffusione della musica insite nelle tecnologie di condivisione, incurante - lui che, è bene dirlo, se lo può permettere alla grande - delle pesanti, inefficienti e ingorde sovrastrutture delle etichette musicali che non aggiungono niente al lavoro dell'artista ma ne possono talvolta peggiorare l'immagine sul mercato, come il caso dei CD dai prezzi volutamente gonfiati ben esemplifica.

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