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Ultima iniziativa in ordine di tempo è la realizzazione di un video dai toni apparentemente educativi, pensato per sensibilizzare i giovani studenti americani sui rischi che si corrono se si pratica il "download selvaggio" di contenuti musicali per cui non si corrisponde il giusto compenso nel rispetto del diritto di copyright. Il video (una copia del quale è disponibile a questo indirizzo) suggerisce in pratica che gli studenti dovrebbero essere sempre scettici sui contenuti ottenuti in maniera gratuita, e che realizzare una copia di una canzone, fosse anche solo per far conoscere una nuova band ad un amico, è una pratica illegale in ogni caso. Siamo insomma di fronte all'ennesimo episodio di propaganda di chi non vuole avere a che fare con i fatti, ma solo convincere tutti come la propria visione delle cose sia l'unica possibile. La totale insensatezza di certe considerazioni spacciate per verità assolute ("è sempre illegale fare copie di una canzone"... anche se si tratta di un backup di un disco regolarmente acquistato?) si somma alla costante, feroce autodifesa di un animale ferito, il moribondo business musicale che non è in grado di vedere oltre i propri paraocchi la semplice verità delle cose: come già hanno dimostrato indagini di organizzazioni internazionali super partes (rif. Rapporto OECD: Il P2P non uccide la musica), non esiste una relazione oggettivamente quantificabile tra l'aumento dei download di MP3 e la riduzione della vendita dei dischi nei negozi. Segnala ad un amico |
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