Punto informatico Network
20080829220851

Già scoperta la prima falla in Firefox 3.0

20/06/2008
- A cura di
Zane.
Archivio - E parrebbe anche una di quelle grosse. Il problema, ancora avvolto nel mistero, potrebbe causare l'esecuzione di codice da remoto.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Ancora non si è placato l'eco generato in Rete dal rilascio della terza versione di Firefox che già si staglia all'orizzonte l'ombra di un nuovo e, a quanto pare, gravissimo problema di sicurezza nel navigatore Mozilla. Firefox.png

Le informazioni disponibili in questo momento sono ancora piuttosto scarse. Quello che risulta accertabile è che la società TippingPoint, controllata dal colosso 3Com e specializzata nella vendita di soluzioni Intrusion-Prevention System (IPS), ha divulgato un comunicato in cui rivela che sia il nuovo Firefox 3.0, sia la versione 2.0 precedente, risultano affetti da un grave baco.

Un cracker potrebbe infatti confezionare una pagina web che, facendo leva sul problema, potrebbe essere in grado di eseguire codice da remoto sul sistema di un utente che la visualizzasse mediante il browser edito da Mozilla. E con esso, acquisire il pieno controllo a distanza dell'elaboratore.

TippingPoint comunque non divulgherà maggiori informazioni fino a quando Mozilla, già messa al corrente dell'imprevisto, non avrà approntato una patch.

La tempestività con cui il problema è stato rilevato a poche ore del lancio, mettendo TippingPoint sull'onda mediatica generata da Firefox 3.0, sembra ai più molto sospetta. In molti stanno infatti malignando che il problema fosse già noto da qualche tempo, e che la società abbia solamente atteso il momento più proficuo per divulgarla.

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