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Quando i primi laser game (o più esattamente, "laserdisc video game") apparirono nelle sale giochi più di venti anni fa fecero letteralmente sensazione: in contrasto ai quattro pixel in croce dei titoli ospitati nei cabinati classici, giochi come Dragon's Lair e Space Ace offrivano la possibilità di godere di animazioni di qualità cinematografica, e di controllare personaggi rappresentati in ogni singolo dettaglio. Le avventure si dipanavano su ambientazioni dense, piene di particolari e dai tratti generalmente ispirati, grazie ai disegni realizzati da animatori professionisti e dal curriculum invidiabile (impossibile non citare al proposito Don Bluth, artista con una carriera alla Disney e realizzatore delle serie sopra citate).

Al contrario dei giochi tradizionali basati sugli sprite e sulla grafica raster, ospitati su chip di memoria dalla capacità molto limitata, i laser game traevano la loro magia da supporti a tecnologia ottica dal diametro di ben 30 centimetri (i laserdisc, appunto), contenenti i dati audiovisivi delle varie scene rappresentante su schermo codificati in formato analogico. Il giocatore era chiamato ad eseguire il giusto movimento con la manopola o a premere il tasto di fuoco al momento opportuno, permettendo così al cartoon di andare avanti e visualizzare la scena successiva: in caso contrario il personaggio moriva nei modi più disparati. Nonostante le facili critiche alla scarsa interattività offerta dal genere, i laser game fecero nascere una vera e propria mania: tra file per giocare e cacce alla morte più bizzarra, le "macchinette" furono tanto utilizzate da essere costantemente vittime di guasti e malfunzionamenti.

Col tempo, com'è facile immaginare, l'evoluzione tecnologica e la comparsa della grafica poligonale ha relegato il genere a collezionisti e amatori. Lo stesso Dragon's Lair ha ispirato un recente remake in tre dimensioni basato sui poligoni (rif. Dragon's Lair 3D). Pur tuttavia, la stessa evoluzione tecnologica permette oggi di poter godere di nuovo dei laser game di maggior successo, grazie all'emulazione degli arcade (rif. Daphne), i DVD e l'utilizzo del formato di compressione MPEG-2.

Quello che però la Digital Leisure sta preparando è una spanna al di sopra di tutte le versioni oggi disponibili su qualsivoglia formato: già autrice di apprezzate riedizioni di molti laser game del recente passato per vari formati (tra cui menzioniamo la fondamentale Dragon's Lair 20th Anniversary Special Edition su DVD-Video, cofanetto di cui chi scrive è soddisfatto e fortunato possessore), la compagnia è impegnata nella realizzazione di un'edizione totalmente rimasterizzata di Dragon's Lair!

Partendo dal master originale, il materiale audiovisivo verrà ripulito e restituito alla sua antica gloria grazie all'impiego di sofisticate tecniche di trans-codifica dal mondo analogico a quello digitale. Così preparata, la nuova veste del gioco sfoggerà, tra le caratteristiche salienti, immagini in alta definizione e sonoro Dolby Surround in 5.1 canali, il tutto compattato nel familiare spazio di un disco DVD-ROM da 12 centimetri.

Elizabeth Foster, presidente di Digital Leisure, ha commentato al riguardo: "Dragon's Lair HD è un prodotto di cui nessun amante dei vecchi classici vorrà fare a meno. Con la potenza dei computer moderni, i giocatori potranno apprezzare Dragon's Lair come avrebbe dovuto essere fin dal principio. La qualità dell'animazione è incredibile, così come il suono surround". L'uscita del remake è fissata per l'autunno prossimo. Nei mesi successivi, anche Space Ace e Dragon's Lair II - Time Warp, realizzati sempre dal sopra citato Don Bluth, passeranno per il medesimo procedimento di remastering.

Pare proprio che il rifacimento dei classici sia un leit motiv che ultimamente va per la maggiore (vedi ad esempio la riedizione di Another World, o il nuovo episodio della serie classica di Ghosts'n Goblins, Ultimate Ghosts'n Goblins in uscita su Sony PSP). Per la gioia di chi non ha mai dimenticato personaggi carismatici e titoli capaci di offrire intrattenimento senza età, e per chi avrà una seconda chance per evitare di perdersi un gran bel giocare.