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![]() Che in Cina la pirateria sia pratica sistematica e diffusa è cosa risaputa. Ma venire a sapere che "l'arte" della copia illecita ha raggiunto in Oriente simili livelli lascia addosso un senso di vivo stupore misto a rassegnazione.
Insomma, in questi ultimi anni ha operato una vera e propria NEC parallela, che poteva contare su una rete di complessi produttivi, magazzini e centri di smistamento degli ordini sparsi tra Cina e Taiwan, producendo e distribuendo copie di prodotti marchiati NEC, inclusi supporti ottici, lettori DVD, lettori MP3, cellulari e svariate altre tipologie di prodotti elettronici, così come dispositivi del tutto estranei alla produzione dell'azienda. La mega truffa era talmente ben organizzata che i pirati erano arrivati addirittura ad incassare i proventi dello sfruttamento delle licenze delle tecnologie NEC, con documentazione, garanzia e modalità di confezionamento che replicavano perfettamente quelle originali. Non la contraffazione di singoli prodotti commerciali, insomma, ma di un'azienda intera: il disegno criminoso è emerso grazie a due anni di indagini coordinate tra le forze di polizia di Cina, Taiwan e Giappone. Anche se NEC era da tempo al corrente del plagio, fino ad ora aveva mantenuto il riserbo per evitare di ostacolare il lavoro di investigazione, tutt'ora in corso. La compagnia stima che gli autori della truffa abbiano ottenuto "profitti sostanziosi" dall'operazione. Purtroppo per gli utenti, scoprire di essersi rivolti a dei criminali invece che a soggetti autentici era cosa abbastanza facile: una volta venduta la merce, era impossibili ricevere assistenza post-vendita, vista l'illeggittimità della vendita stessa. Segnala ad un amico |
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