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NVIDIA compra AGEIA. GPU e PPU fuse nello stesso chip?

14/02/2008
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Archivio - In una mossa largamente anticipata dal mercato, il produttore di Santa Clara acquisisce competenze e professionalità della giovane società che ha fatto della fisica applicata ai videogame il suo vessillo. Gli scenari futuri prevedono lo sviluppo di GeForce sempre più simili a super-computer altamente specializzati.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Ancora sviluppi nel sempre rutilante mondo delle soluzioni grafiche dedicate al videogaming per PC: NVIDIA ha recentemente annunciato l'avvio dell'acquisizione di AGEIA Technologies, produttrice di software e schede dedicate al calcolo delle complesse componenti fisiche delle scene 3D in tempo reale. AGEIA è stata la prima società ad aver sviluppato dispositivi di tipo Physics Processing Unit (PPU), che assieme al motore software PhysX sono appunto specializzati nel sollevare il processore centrale da questo tipo di calcoli.

Che qualcuno potesse acquisire AGEIA era un fatto noto da tempo, considerando che per quanto i suoi approcci innovativi al 3D fossero promettenti non l'avevano premiata con il dovuto successo commerciale: nella spartizione del market share tra Intel - produttore dei chip grafici integrati nei suoi chipset - e l'accoppiata ATI / NVIDIA per quanto riguarda le schede dedicate, la decisione intrapresa dalla società di prevedere la necessità di una ulteriore scheda aggiuntiva per la fisica non è mai apparsa un'alternativa particolarmente allettante per gli utenti.

Nonostante questo, è indubbio che qualcosa si stia muovendo sul fronte della fisica 3D. Risale a settembre 2007 l'acquisto da parte di Intel di Havok, soluzione middleware pensata come PhysX per il calcolo della fisica e resa nota tra le altre cose dall'impiego che Valve ne ha fatto negli ultimi episodi della saga di Half-Life 2. PhysX, il middleware di AGEIA e diretto concorrente di Havok, viene attualmente impiegato in 140 diversi titoli già commercializzati o in via di sviluppo, e come ogni buon motore tecnologico di ultima generazione è in grado di girare indistintamente su Xbox 360, PC e PlayStation 3.

PPU_triangle.jpg

L'engine funziona anche senza l'impiego di una scheda PPU dedicata, sfruttando in questo caso in maniera combinata GPU e CPU principale. In un tale contesto, l'acquisizione delle tecnologia AGEIA da parte di NVIDIA viene a rimescolare le carte in gioco: se è difficile prevedere lo scompaginarsi dei piani di sviluppo già previsti sul breve termine, non risulta parimenti arduo pensare all'integrazione delle tecnologie PPU e l'implementazione di accelerazioni specifiche per la fisica di gioco nelle GeForce del futuro.

Dopo l'acquisizione delle tecnologie dello storico marchio 3dfx, NVIDIA avrà inoltre una ulteriore arma a propria disposizione per combattere sul mercato contro ATI, il cui acquisto da parte di AMD si sta rivelando molto più difficile da gestire ed economicamente dispendioso di quanto previsto. Non per caso tra le tante opzioni in gioco c'era anche l'acquisizione di AGEIA da parte della suddetta ATI, ipotesi rivelatasi poi sin troppo ottimistica considerando che negli ultimi tempi si accavallano le voci che vorrebbero AMD sul punto di finire in pasto a noti chipmaker e corporazioni con adeguata disponibilità economica alle spalle.

Comunque vada, il nuovo sviluppo di mercato rafforza ulteriormente l'idea che ho già avuto modo di esemplificare in passato, ovvero che l'unica next-gen videoludica tecnologicamente all'avanguardia è e sarà sempre quella dei PC. Le console di ultima generazione sono, nei fatti, già belle che superate, e bisognerà prima o poi inventarsi una nuova terminologia in grado di definire appropriatamente i sistemi "desktop", che col tempo rassomiglieranno sempre più a piccoli super computer dotati di componentistica specializzata per il calcolo parallelo.

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