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![]() La notizia è apparsa sul New York Times. Alcuni colossi IT stanno investendo sulla ricerca predittiva per fronteggiare il sovraccarico informativo. L'obiettivo è quello di realizzare software capaci di semplificare l'assunzione di decisioni attraverso l'anticipazione delle esigenze degli utenti. Supponiamo di dover individuare un brano musicale per il successivo ascolto o un libro per la lettura. Amazon, un precursore in tal senso, è già impegnato da tempo a studiare gli interessi del pubblico attraverso le scelte compiute nelle gallerie elettroniche e i giudizi espressi. Il passo consecutivo è il suggerimento. Ma ha già preso piede la social discovery, grazie all'integrazione con i grandi social network. La webradio Spotify sta implementando soluzioni che favoriscono l'orientamento in un catalogo musicale che altrimenti sarebbe sterminato. Ibm ha programmi ancora più ambiziosi. Watson è il nome del proprio programma di intelligenza artificiale. Sono già in atto esperimenti con dispositivi di mobilità che tendono a fungere da assistenti personali, in modo particolare nell'area degli affari. Google, con la propria App Now, offre un avviso con la tempistica di raggiungimento dell'ufficio in base al traffico. È anche possibile prendere decisioni legate agli orari dei mezzi pubblici e degli aerei. Segnala ad un amico |
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