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Macrovision immette spazzatura sul P2P

07/09/2005
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Archivio - La compagnia mostra il funzionamento delle sue nuove tecnologie, presunte efficaci nel combattere il fenomeno delle reti di file sharing illegale..

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02_-_Macrovision_Small.gifMacrovision Corporation aveva già presentato, qualche mese fa, la sua nuova suite per la protezione da copia dei contenuti digitali denominata ActiveReach. La suite risulta composta da un "magnifico trio" di elementi tecnologici che, in azione sinergica tra loro, dovrebbero debellare a suoi di fake, restrizioni da copia e codice blindato la pirateria tout-court...

Rimandando alla lettura della news già indicata per i dettagli, il recente Entertainment Media Expo è stata l'occasione per lo showcase di Hawkeye, il componente di ActiveReach che si occupa di condurre azione di contrasto alla condivisione illecita di contenuti protetti sui maggiori network di Peer-to-Peer oggi disponibili.

01_-_ (C).jpgNel dettaglio, che cosa fa Hawkeye per impedire ai software di condivisione di fare il loro lavoro correttamente? La compagnia ha dato dimostrazione del funzionamento pratico della tecnologia usando come esempio un video di Britney Spears: il sistema si incarica di mettersi in contatto con i supernodi della rete FastTrack (Kazaa), e di distribuire file fasulli spacciandoli per file video perfettamente funzionanti.

I fake possono essere di due tipi: il primo, denominato "Sinkhole", apparentemente un file video autentico, ma che non verrà mai trasferito sul client che ne faccia richiesta, rimanendo sempre e comunque incompleto. E il secondo, un fake di tipo tradizionale contenente, al posto dell'agognato video della nostra stellina preferita, rumore di fondo, silenzio, o addirittura contenuti promozionali che hanno lo scopo di deviare le mire del downloader verso contenuti legittimi distribuiti al di fuori del P2P.

L'intento naturalmente è quello di frustrare i tentativi di download, e Macrovision sostiene che il sistema è tanto efficace che i file spazzatura di Hawkeye sono presenti in grandi quantità sulle reti di scambio. La tecnologia, inoltre, sarebbe oltremodo efficace su network come la già citata FastTrack e su eDonkey2000 (eMule, eDonkey, Shareaza), ma non sul protocollo alla base del network di BitTorrent.

02_-_Chip.jpgQuello che Macrovision si dimentica di menzionare (amnesia o semplici esigenze di marketing? Mah...), è che il Peer-to-Peer è un mondo sfaccettato, multiforme, e il download di materiale di produzione recente è solo una parte del tutto. I fake, inoltre, sono da tempo presenti su Kazaa, e anche per questo la rete è stata abbandonata in massa dagli utenti, migrati verso sistemi e network che offrissero maggiori garanzie (come ad esempio il sistema di commenti di eMule e Modification assortite) di non trovare "sorprese" nella cartella dei File in Arrivo...

Non è la prima volta che si sente parlare di tecnologie di tale risma, potenzialmente in grado di "gettare nello sconcerto" la comunità mondiale di sharer colpendoli dall'interno. E il Peer-to-Peer è ancora qui, cresce, e nessuno sembra poterci fare niente. Oddio, si potrebbe magari pensare di sposarne la filosofia, ma l'utopia e il progresso non fanno parte del registro di chi vuole difendere solo interessi parziali, senza una visione d'insieme, o l'apertura al nuovo e ai potenzialmente enormi, nuovi mercati di distribuzione nati dalla convergenza dei meccanismi di download distribuito, digital content sharing e Peer-to-Peer letteralmente esplosi negli ultimi anni.

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