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Phase Change: un sistema di raffreddamento estremo, ma non troppo!

26/03/2010
- A cura di
Hardware & Periferiche - Analisi della componentistica di un Phase Change. Aspetti positivi e negativi della tecnologia e breve panoramica dell'offerta disponibile sul mercato per questo genere di prodotti.

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Sistemi di questo genere consentono stabili abbattimenti delle temperature di esercizio di un determinato componente hardware, ampliando così il margine di overclock consentito, a prescindere dalle potenzialità dello stesso e dalla bontà dei materiali utilizzati per la costruzione del componente sottoposto al trattamento refrigerante.

Le operazioni di manutenzione di un Phase sono sporadiche ed in genere si limitano ad un controllo per verificare la presenza di poco probabili perdite, ed eventualmente ad una ricarica di gas refrigerante.

Le temperature raggiungibili con un sistema a Phase Change variano da modello a modello. Le potenze del compressore giocano un ruolo fondamentale, come anche il tipo di gas utilizzato. È comunque molto semplice riuscire a far operare una CPU o una VGA anche a decine di gradi centigradi sotto lo zero.

L'installazione dell'evaporatore sulla CPU o VGA è rapida e semplice, ma prima di utilizzare un Phase sarà necessario coibentare opportunamente la scheda madre per limitare le possibilità di formazione della condensa.

Con un sistema a singolo stadio (sistemi a più di uno stadio, ovvero con più di un compressore montato in cascata, vengono denominati Cascade) è possibile configurare anche una piattaforma utilizzabile in daily-use, (esistono appositi controller per gestire in maniera sincrona avvii di PC e Singel-Stage) a discapito, però, degli elevati consumi energetici che un Phase comporta e del rumore prodotto dal compressore. Per i più fedeli alla tradizione, resta uno strumento concepito per essere sfruttato durante le sole sessioni di overclock.

Per concludere, i costi da sostenere per l'acquisto di un sistema del genere non sono certo contenuti (come del resto quelli di produzione non sono trascurabili) ma risulta essere, comunque, uno strumento utilizzabile nel corso degli anni, il cui prezzo è quindi ammortizzabile con il tempo. Inoltre il rapporto tra performace offerte e prezzo è sicuramente molto competitivo, soprattutto se paragonato alle spese da sostenere per l'acquisto di un Cascade, o anche di un Vaso di Dewar, di un tolotto, e di ogni carico di LN2.

In Italia si sono iniziati a vedere i primi Phase Change con i prodotti di DimasTech (L'unico brand che attualmente fabbrica e distribuisce questo genere di sistemi su larga scala) ed alcuni esemplari importati, marchiati Asetek. Per il resto, fino a qualche tempo fa, gli appassionati erano costretti a procedere artigianalmente alla costruzione del proprio sistema a singolo stadio.

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