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La guerra dei Supercomputer

11/06/2005
- A cura di
Archivio - La storica rivalità tra Usa e Giappone sta per infiammarsi di nuovo...

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Computer enormi, grossi come stanze, composti da innumerevoli componenti singoli montati in parallelo per il calcolo di una quantità incredibile di dati a velocità difficili persino da immaginarsi...

01_-_BlueGene.jpgSembrano venire dalla preistoria dell'informatica, quando un computer con una potenza di calcolo di una frazione infinitesimale di un moderno Pentium 4 occupava uno stanzone appositamente realizzato per contenerlo, con un piccolo schermo a stampare a video i risultati, e invece ci proiettano dritto nel futuro della conoscenza umana. I moderni supercomputer vengono utilizzati in ambiti e progetti specialistici che coinvolgano la necessità di considerare una notevole quantità di dati, informazioni e variabili: tipicamente, la predizione del clima terrestre, lo studio delle proprietà della materia, le strutture complesse delle proteine, le reazioni di fusione che avvengono al centro del sole...

Nella più recente lista dei Supercomputer più performanti stilata da Top500 Supercomputer, l'americano BlueGene/L di IBM, con una potenza di calcolo di 70 Teraflop e realizzato per il progesso della conoscenza riguardo importanti processi biologici, ha surclassato il giapponese Earth Simulator di NEC, capace di raggiungere i 35 Teraflop, progettato per la riproduzione e lo studio delle innumerevoli variabili che condizionano il clima del pianeta Terra.

02_-_Earth_Simulator.jpgIl Giappone, ferito nell'orgoglio, medita ora vendetta. In concreto, mira alla creazione di un nuovo mostro di supercalcolo, che dovrebbe essere realizzato da un consorzio eterogeneo di aziende, università e centri di ricerca sparsi per il paese, uniti nello sviluppo di un supercomputer di nuova generazione, capace, entro il 2012, di offrire una potenza pari a 10 Petaflop, cioè 10 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile eseguibili al secondo: cifre a 15 zeri, di molte grandezze superiori all'attuale campione del supercomputing, quel BlueGene che ha riportato il premio di primo classificato in America.

Tra i protagonisti del progetto ci sono anche Hitachi e NEC. Quest'ultima, portatrice della precedente esperienza di Earth Simulator, potrà prendere parte alla realizzazione di qualcosa che non avrebbe mai potuto creare solo con le proprie forze. L'inizio dei lavori è fissato per l'Aprile dell'anno prossimo, con un investimento totale stimato in 100 miliardi di yen, pari a 740 milioni di euro.

Tra i compiti per cui è stato pensato il nuovo supercomputer vi sono diverse applicazioni inerenti la ricerca medica, tra cui l'analisi della struttura di alcune proteine, la scoperta di nuovi farmaci e la simulazione tridimensionale in computer grafica di interventi chirurgici complessi.

03_-_Earth_Simulator_composition.jpg

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