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![]() Correlati![]() TagPassa qui con il mouse e visualizza le istruzioni per utilizzare i tag! Avanti con i lavori, ma... manca il kernelUn sistema operativo è fatto di tante cose. Le principali sono il kernel, ovvero il "nucleo" del sistema, e le applicazioni, le più importanti delle quali permettono all'utente di interagire direttamente con il kernel, come ad esempio un interprete dei comandi (una shell UNIX o un command.com DOS), per manipolare il sistema. In GNU lo sviluppo dei programmi procedeva bene, e nel 1990 l'unico componente importante che mancava era il kernel. Quindi i lavori su HURD cominciarono. Qualche parola su HURDAlzino la mano quanti di voi sanno che cos'è HURD. Sono pronto a scommettere che probabilmente dei sei utenti che mi hanno seguito fino qui si e no la metà sa di che cosa si tratta. HURD: HIRD of UNIX-Replacing Daemons HIRD: HURD of Interfaces Representing Depth
Dietro questo acronimo mutualmente ricorsivo sta uno sforzo da parte di Stallman e della FSF di dotare GNU di un kernel esclusivo. HURD ha un'infanzia infelice, un'adolescenza travagliata e una maturità incompleta. Già nel 1986 furono intrapresi tentativi di fornire un kernel a quello che sarebbe diventato il futuro GNU. L'idea principale fu di adattare il kernel di 4.4BSD-Lite ad opera di Thomas Bushnell, il principale progettista di HURD. Tuttavia nel 1987 i tentativi di adattamento furono abbandonati a causa della mancanza di cooperazione dei programmatori di Berkeley, casa madre di BSD. Stallman suggerì in seguito di prendere a modello il kernel Mach in fase di sviluppo alla Carnegie-Mellon University della Pennsylvania, ma passarono tre anni senza che l'università decidesse di rendere liberi i sorgenti del loro software. Era ormai il 1990 e, rassegnatosi, il progetto GNU decise di creare da zero il proprio kernel. L'inizio della fusioneFato volle che l'anno successivo, il 1991, Linus rilasciasse la versione 0.01 del suo Linux. A quel punto scattarono le collaborazioni da entrambe le parti: sviluppatori di Linux trasportarono codice GNU e lo fecero funzionare tramite il nuovo kernel, e gli sviluppatori GNU, quando vennero a sapere dell'esistenza di Linux, adattarono alcune parti di GNU ad esso. Questo lavoro combinato permise di riempire il vuoto lasciato da HURD e dare alla luce un nuovo sistema operativo. All'inizio non erano ben chiare le idee su come rendere accessibile al pubblico un sistema operativo così "embrionale", ma alcune persone ci provarono. Uno dei primi "abbozzi" di distribuzione fu la Softlanding Linux System, o SLS, creata da Peter MacDonald nel 1992; in breve fu soppiantata, perché ritenuta instabile, da una delle distribuzioni più longeve della storia di GNU/Linux, ovvero la Slackware (chiamata "Slack" dagli affezionati), ideata e mantenuta da Patrick Volkerding (e i suoi collaboratori) a partire dal 1993. Seguirono a ruota altre distribuzioni, come la Debian di Ian Murdock (1993), Red Hat Linux (Red Hat, 1994), SuSE (Novell, 1994), Mandrake Linux (Mandrakesoft, 1998, poi Mandriva di Conectiva), Gentoo Linux (1999, di Daniel Robbins), e tutta una serie di derivate come Fedora, Knoppix, Corel, OpenSUSE, la famiglia Ubuntu, senza contare le derivate delle derivate... e se si hanno conoscenze sufficienti ci si può anche fabbricare la propria distribuzione personale, si veda il progetto di LinuxFromScratch, solo per veterani smanettoni. Linux oggiCiò che comunemente viene chiamata "distribuzione" non è altro che una collezione di software degli autori più svariati, messi insieme in un unico supporto. Ciascuno di quei software ha avuto una storia a volte condivisa, a volte separata e solitaria. Sono come molti piccoli torrenti che confluiscono in un solo grande fiume in cui ogni acqua mantiene magicamente il suo colore, sono ingredienti di una ricetta di base che può essere modificata a seconda dell'utente o del gruppo che ne fa uso, o delle necessità. Non esiste la distribuzione, esiste solo una distribuzione che ci può andare bene. La libertà di utilizzo, idea in cui Stallman crede e in cui credeva quando pensò a GNU per la prima volta, è forse la molla che ha spinto e spinge molti utenti ad avvicinarsi al software libero, o almeno che li spinge a guardarsi intorno per vedere se esistono delle alternative rispetto a ciò che stanno usando, ed è la stessa identica molla che può spingere un veterano di Linux a cambiare distribuzione, perché sente il bisogno di una libertà che la distribuzione che sta usando ora non gli può dare. Ma in fin dei conti, quale che sia il software che l'utente decida di usare o come lo decida di usare, dietro c'è sempre una storia, semplice o complicata che sia, che duri un giorno o una generazione, che forse vale la pena raccontare a chi ha orecchie per ascoltare. Segnala ad un amico |
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