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Peer-to-Peer, denuncie e bugie

23/05/2005
- A cura di
Archivio - Ancora iniziative legali contro gli scambisti in rete, ancora siti messi giù, ancora bugie da parte dell'industria del cinema americano...

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Avendo già discusso di come il P2P sia una tecnologia vincente, efficace ed estremamente popolare, adesso più che mai, ci tocca riportare le ennesime notizie sulla stoltezza e la cattiva coscienza dei cosiddetti "promotori" e "distributori" dei prodotti di cinema e di spettacolo.

RIAA, 725 nuove cause intentate

01_-_No_RIAA.gifL'associazione dei discografici americani è stata la prima, ad intraprendere la strada legale per fronteggiare il presunto "attacco" del file sharing agli interessi dei suoi membri e, almeno a parole, a quelli degli artisti scritturati. Per festeggiare l'inizio del secondo anno della sua campagna di denuncie, la Recording Industry Association of America non ha pensato a niente di meglio di nuove denuncie di utenti delle maggiori reti di P2P. Nessuno è al sicuro, garantisce RIAA (più che un'associazione, un'onomatopea...)

E nessuno ci toglie dalla mente che l'ottusità e la cecità dei discografici non si fermerà nemmeno di fronte all'evidenza dei fatti, che quasi 11.000 denunce sono tante, che magari la rete FastTrack di Kazaa è spopolata, ma che ci sono 10.000.000 di user che considerano questo genere di iniziative per quello che sono, fumo negli occhi, tentativi di difesa e di arrocco su posizioni protezionistiche e sbagliate, patetici tentativi di sopravvivere a se stessi quando ci sarebbe bisogno di ben altro, come la regolamentazione e la comprensione di cosa davvero il P2P è e sarà sempre di più in futuro...

MPAA, denunciati siti con TV torrent

02_-_No_MPAA.gifMPAA è l'altra faccia della medaglia dell'arrocco dell'industria dello spettacolo, l'associazione delle compagnia cinematografiche americane. Assieme alla Motion Picture Association, la Motion Picture Association of America cura e difende i diritti dei produttori di cinema e di spettacoli televisivi. Da qualche tempo ha preso ad imitare RIAA per quel che riguarda l'utilizzo della giustizia per risolvere gli scomodi problemi dell'innovazione e del declino dell'importanza che associazioni del genere stanno subendo e subiranno sempre di più negli anni e i mesi a venire.

In particolare, le iniziative sono rivolte verso quei siti web che indicizzano file .torrent per lo sharing di contenuti sfruttando il ben collaudato protocollo BitTorrent, e questa volta l'associazione ha denunciato 6 siti con Torrent di programmi televisivi: serial, telefilm, spettacoli eccetera...

In dettaglio, i siti denunciati:

Naturalmente MPAA vanta risultati molto buoni per quanto riguarda l'efficacia delle sue denunce sullo sharing di materiale protetto da copyright, e l'importante, come poc'anzi ci ha insegnato RIAA, è credere a quel che si afferma, indipendentemente dalla veridicità delle affermazioni...

Il covo di bugiardi MPA

03_-_Hollywood.jpgQuel che è certo, invece, sono i crescenti profitti dell'industria di Hollywood, in patria e nel mondo intero. Nonostante questo gran ciarlare ed esagitarsi, le stesse associazioni che minacciano la chiusura dei battenti dell'intera industria per colpa della pirateria e soprattutto del file sharing sono poi costrette a pubblicare dati che vanno nella direzione esattamente contraria.

Infatti, anche se ci sono tanti "cattivi pirati" che scaricano film da eMule, rubano il pane a George Lucas e troncano sul nascere le star emergenti (le ennesime, ciclostilate boy-band o blondie-star, ad esempio), i guadagli nel mondo derivanti dalla vendita di biglietti, video, DVD e diritti televisivi hanno visto un aumento del 9% rispetto al 2003. Tutti i reparti di entrata sono andati bene, particolarmente bene, inoltre, la vendita dei DVD, aumentate del 14% in USA e del 46% nel mondo.

Le associazioni di categoria dovrebbero a questo punto evitare di petulare per le continue perdite di utili a causa del P2P, il mercato è florido come non mai, e la nascita di nuovi, potenziali mercati e canali di distribuzione dovrebbe cominciare ad interessare seriamente alle stanze di potere, se vogliono avere un chance di sopravvivenza sul lungo periodo...

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