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Microsoft vicina all'open? Andiamoci piano

02/11/2005
- A cura di
Zane.
Mondo Windows - L'aggiornamento delle licenze Shared Source è stata interpretata da più parti come un deciso cambio dirotta del big di Redmond. A conti fatti però si tratta di una mossa molto meno importante di quanto hanno annunciato un po' tutti...

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

La settimana scorsa Microsoft ha annunciato la totale ristrutturazione delle proprie licenze Shared Source, ovvero quei particolari accordi che permettono di visionare (ed in alcuni casi anche modificare e commercializzare) il codice sorgente dei prodotti made in Redmond.

La ristrutturazione mira a rendere più snella e comprensiva la licenza shared, che passa dalle precedenti 10 licenze a solo tre.

Le nuove licenze Shared Source

Microsoft Permissive License (Ms-PL) permette non solo di visionare, ma anche di modificare e ridistribuire il codice, anche se compreso in un pacchetto commerciale, e senza obbligo di citare Microsoft o di rendere disponibile anche il sorgente assieme al compilato.

Microsoft Community License (Ms-CL) è simile alla precedente, con la sola differenza che i moduli di programma che comprendono codice Ms-CL debbono a loro volta essere rilasciati sotto licenza Ms-CL, anche se inclusi in applicazioni commerciali. Develop.gif

Microsoft Reference License (Ms-RL), ovvero "guardare e non toccare": il codice rilasciato sotto questa licenza non può essere ridistribuito o modificato in alcun modo. I sorgenti distribuiti sotto Ms-RL serviranno quindi unicamente agli sviluppatori per rendere i propri prodotti più compatibili con il codice Microsoft, come ad esempio le librerie di sistema condivise.

Troppo rumore per nulla

Le e-zine di mezzo mondo hanno sguazzato nella notizia in questi giorni, salutando la novità come la possibilità di vedere a breve un "Windows open source" o perlomeno una decisa inversione di rotta nel modello commerciale di Microsoft.

Analizzando gli eventi senza farsi coinvolgere dall'euforia di massa, è facile vedere però che l'evento non è così significativo.

Come prima cosa è bene non dimenticare che le licenze Shared Source esistono da un bel pezzo (primi mesi del 2001, secondo Microsoft stessa): solo che prima erano dieci, ora sono tre. Sono sicuramente più semplici, più morbide nel consentire la ridistribuzione del codice, ma non sono certo una novità.

Il secondo e più importante punto da non dimenticare è che Microsoft non ha ancora dichiarato di preciso quali prodotti verranno rilasciati sotto licenza Shared: si parla di otto starter kit di Visual Studio 2005 (piccole applicazioni già pronte per essere integrate in altri programmi), il componente Windows CE Bluetooth Wrapper che equipaggia i dispositivi mobili e, in generale, altre tecnologie ancora acerbe: non c'è alcuna traccia, come d'altra parte era più che logico, di componenti "critiche" o altri software completi del gruppo.

Cosa cambierà ora?

Qualcuno su usenet chiedeva "Potremmo finalmente accedere ai sorgenti del filesystem NTFS?": la risposta è: altamente improbabile, se non addirittura impossibile.

"Potremmo mettere le mani sul codice di Windows 3.11?", "Internet Explorer 7 sarà open?" ancora, le possibilità che Microsoft rilasci un qualsiasi prodotto completo, per quanto vecchio possa essere, sono pressoché nulle, almeno per l'immediato futuro.

Con questa iniziativa il gruppo da maggior spazio a codice già pronto e moduletti da inserire nei programmi, ma nulla più. È una cosa interessante, ma lo stesso MSDN lo fa praticamente da sempre (anche se con alcuni termini di licenza più restrittivi). Visualstudio.gif

Ti regalo il codice, ma comprati Visual Studio!

L'ho già ripetuto ai tempi della mia critica anti-Internet Explorer: Microsoft è un gruppo commerciale, proprio come il salumiere sotto casa. Lavora per denaro, per consolidare la propria posizione e per aumentare i profitti. Non c'è niente di male (d'altra parte nessuno si lamenta se non ci sono salumieri che regalano il prosciutto) è semplicemente lo statuto della società (come quello di qualisasi altro istituto economico...).

Allora perché regalare codice? molto del codice rilasciato è C #oppure Visual Basic.NET, che per essere gestito abbisogna di un ambiente di sviluppo adeguato. E, come potete vedere dal prezzo di listino, con i suoi 799$ Visual Studio è tutt'altro che a buon mercato...

Dal mio punto di vista vedo quindi la scelta come una tecnica promozional-commerciale: io ti regalo il codice, ma se vuoi usarlo devi comprarmi Visual Studio, altrimenti e pressoché inutile.

L'idea non è certo di Microsoft: le confezioni di riso regalano spesso delle gustose ricette, ma per cucinarle è necessario acquistare.... altro risotto, appunto.

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