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![]() Il più grande ostacolo nell'adozione di Firefox a livello aziendale è il pessimo livello di programmazione degli utenti aziendali. Ad affermarlo è Peter Tippett, CTO presso Cyberlink: Tippett ha rilevato che la maggior parte delle soluzioni aziendali sono ottimizzate e testate unicamente con Internet Explorer, rendendo l'introduzione di Firefox un processo troppo costoso, e generalmente poco vantaggioso per le aziende. "L'utente privato può facilmente adottare Firefox, ma per l'utenza aziendale sarebbe un disastro" ha dichiarato il professionista "tutti i tipi di applicazioni aziendali sono strettamente dipendenti da Internet Explorer: gli sviluppatori non hanno mai testato le proprie applicazioni con Firefox o Mozilla semplicemente perché non ci hanno mai pensato. E ora sono totalmente dipendenti da Microsoft Internet Explorer". L'esperto ha lanciato anche velata critica alla politica economica di Microsoft, aggiungendo "Ciò è proprio quello che Microsoft voleva". Anche Peter Menadue, national business manager per l'integrazione delle applicazioni presso Dimension Data, si è detto completamente d'accordo con la pesante critica ai metodi di sviluppo lanciata da Tippet: "Fino ad ora la domanda più complessa che si facevano gli sviluppatori è stata'fino a che versione di Internet Explorer dobbiamo testare?'questa era il massimo livello a cui la discussione poteva arrivare; ogni possibilità di provare gli applicativi con Netscape è stata abbandonata da lungo tempo". Il problema purtroppo è estremamente tangibile anche nel nostro mercato: la maggior parte delle applicazioni fa completamente affidamento su Internet Explorer, tanto da rendere il browser Microsoft insostituibile. Le mosse del primo produttore mondiale di software ancora una volta sono state di una precisione chirurgica: fin dall'introduzione della versione 4 all'interno di Windows 98 infatti, il gruppo ha combattuto una battaglia antitrust che sembrava persa in partenza per motivare l'introduzione di un applicativo così "stand alone" direttamente all'interno del sistema operativo. Ora la pigrizia degli sviluppatori e policy aziendali eccessivamente rilassate hanno portato ad una giustificazione naturale sostenuta dalla quotidianità della scelta di Redmond. Firefox deve affrontare una difficoltà in più per far breccia nel 90% di mercato di IE, ma d'altro canto la situazione di deadlock potrebbe finire presto: in caso l'avanzata del Panda Rosso continui ai ritmi registrati negli ultimi mesi, anche le software house più piccole non potranno ignorare il peso di Mozilla Foundation, e saranno costretti a testare e ottimizzare anche per Firefox e compagnia. Speriamo bene: io Internet Explorer l'ho già abbandonato da diversi anni.. Segnala ad un amico |
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