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Da FAT a NTFS

03/11/2006
- A cura di
Zane.
Trucchi & Suggerimenti - Vi siete finalmente decisi a convertire il vostro disco fisso dal vetusto formato FAT al più efficiente NTFS? Vediamo come effettuare questa operazione senza dover necessariamente formattare.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

La maggior sicurezza del filesystem NTFS, nonché le performance e, soprattutto, l'affidabilità superiore hanno convinto anche gli utenti più restii (come il sottoscritto) ad abbandonare il vecchio filesystem FAT32 per passare al formato proprio di Windows 2000/XP.

Ma è possibile convertire una partizione da FAT32 a NTFS senza dover obbligatoriamente formattare? Sebbene la cosa sia tecnicamente possibile, sono necessarie sicuramente una serie di premesse.

Può servire parecchio tempo

La procedura si compone di due fasi: una di allineamento e una di conversione, ognuna delle quali può richiedere da pochi minuti fino ad 8 ore consecutive.

Se vi avventurate in questa procedura (cosa che consiglio caldamente a chi ancora utilizzasse Windows 2000 oppure Windows XP su filesystem FAT32!!) avrete quindi il sistema totalmente impegnato ed inutilizzabile per parecchi tempo: fate bene i vostri calcoli prima di iniziare.

L'operazione di allineamento in particolare è quella che richiede più tempo: consiglio caldamente di eseguirla durante la notte.

Backup, backup, backup!

Come ogni operazione sui dati non è da escludere che si possa verificare qualche inconveniente, causando così la perdita (parziale o totale) dei dati memorizzati.

Vi raccomando di realizzare una copia di sicurezza di tutto il materiale più importante prima di procedere.

Non si torna più indietro

La conversione è mono-direzionale: una volta passati ad NTFS non è più possibile tornare a FAT32 senza una formattazione (o meglio, è ancora possibile ma sono necessari alcuni software a pagamento e tanta, tanta fortuna...)

Non è semplice

Per qualsiasi appassionato che si rispetti con qualche anno di esperienza si tratta di una passeggiata, ma per l'utente alle prime armi la cosa potrebbe rivelarsi piuttosto ostica: se non avete dimestichezza con i programmi DOS, le linee di comando, termini come filesystem o ancora partizione o cluster vi raccomando di desistere. In caso contrario non dovreste incontrare difficoltà alcuna.

Una volta compreso quello a cui si va incontro ed i problemi che ne possono derivare, se ancora siete intenzionati a procedere... continuate a leggere.

Scandisk e defrag

La primissima cosa da fare quando si lavora con le partizioni è assicurarsi che non vi siano errori nella struttura del filesystem e che i file siano quanto meno frammentati possibili. Portatevi quindi in Risorse del Computer, cliccate con il destro sull'unità che volete convertire e dal menu contestuale selezionate Proprietà. Portatevi ora nella linguetta Strumenti e lanciate dapprima un controllo con del disco con il pulsante Esegui Scandisk. In seguito deframmentate il tutto con Esegui Defrag.

Ripetete le due operazioni per ogni disco o partizione che volete convertire.

Preparare l'ambiente

Nella prima stesura di questo articolo suggerivo di invocare immediatamente l'utilità convert presente in Windows ed ultimare così la procedura. Casper, che ringrazio, mi ha fatto però notare una limitazione davvero significativa di questo approccio: in caso la partizione FAT32 non sia stata formattata direttamente sotto Windows XP (abbastanza improbabile che lo sia), l'utility convert riduce automaticamente la dimensione dei cluster (la "porzione" minima di hard disk gestibile dal sistema operativo) a 512 byte. Si tratta di una scelta che può penalizzare drasticamente le performance del sistema (soprattutto se sono presenti file di grandi dimensioni) e contribuisce inoltre ad aumentare la frammentazione dei file. Su alcuni forum d'oltreoceano si ipotizza che il decadimento delle prestazioni possa essere tale da causare addirittura problemi generali nell'usabilità del computer. Insomma, una la riduzione della dimensione dei cluster è una situazione che desideriamo ardentemente evitare.

Per aggirare questo spiacevole limite di convert (che rimane comunque necessario e che tratteremo nelle prossime pagine), è necessario eseguire una operazione di riallineamento dei file sul disco prima di procedere con la conversione: per farlo, avremo bisogno di un software di terze parti studiato per gestire partizioni e filesystem. L'unico programma che ho rintracciato con questa specifica funzione si chiama BootIt NG, di cui tratteremo nella prossima pagina.

Cosa fare se avete convertito direttamente

Se avete seguito le indicazioni della versione precedente di questo articolo o semplicemente avete il sospetto che la dimensione dei cluster sia inadeguata, potete seguire le indicazioni riportate nell'articolo Come modificare la dimensione dei cluster.

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Allineamento, con BootIt NG

 

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