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SPAM: la piaga della comunicazione telematica

29/01/2007
- A cura di
Zane.
Internet - Capiamo lo SPAM, una delle pratiche più fastidiose che si possano incontrare Rete.

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Benché il problema interessi svariati mezzi comunicativi, e sempre lei, la mitica posta elettronica, al centro del turbinio di spam. Vediamo come difendere la nostra mailbox.

Innanzitutto imparate a non lasciare il vostro indirizzo e-mail in giro per Rete: con le dovute eccezioni, ma se gli spammer non conoscono il vostro indirizzo, difficilmente potranno raggiungervi.

In particolare, non pubblicatelo su newsgroup o web forum: per quanto riguarda i primi, limitatevi a seguire la discussione pubblica, mentre per quanto riguarda i forum... tutti i più famosi permettono di inserire il vostro indirizzo, ma di custodirlo nascosto dagli occhi degli altri partecipanti: qualora un altro utente desideri contattarvi in privato, viene presentata una comoda interfaccia in cui inserire il proprio messaggio, che vi verrà consegnato senza mostrare al mittente il vostro indirizzo.

Non rispondete agli spammer! Lo so, lo so, la tentazione di mandarli a quel famigerato paese è forte, ma dovete resistere! Se rispondete, il mittente avrà la certezza che il vostro indirizzo esiste ed è presidiato, e vi inserirà in una lista di mailbox verificate che venderà così ad alto prezzo ad altri suoi simili, che rincareranno sicuramente la dose di immondizia. Mailman.gif

Se siete webmaster o avete necessità di essere reperibili Rete, non utilizzate il classico comando mailto:, ma impostate piuttosto un form da compilare: è un pochino più laborioso, ma vi farà risparmiare parecchio tempo in seguito. Una buona guida al riguardo è qui.

Utilizzate indirizzi alternativi. Molti (fra cui il sottoscritto) sono molto legati al proprio indirizzo e-mail e utopisticamente gradirebbero ricevere tutto in un'unica casella. Questo è, dal punto di vista "spammistico" un vero e proprio suicidio.

Imparate a crearvi almeno tre diversi indirizzi postali:

  • Uno per la corrispondenza ordinaria, contatto con gli amici, i parenti, il lavoro.
  • Il secondo adibitelo alle mailinglist: utilizzatelo per sottoscrivere le newsletter e le altre relazioni con siti fidati.
  • L'ultimo sarà il vostro agnello sacrificale: lo utilizzerete sapendo benissimo che sarà sommerso dallo spam. Ad esempio, lasciatelo per le iscrizioni a siti poco raccomandabili, per la registrazione a servizi che non tutelano la vostra mailbox.... insomma, in tutti i casi in cui temete vi possa essere sottratto a rischio spam.

Bacchettate (e forte) chi distribuisce catene di S. Antonio: a parte il fatto che molte di esse sono già spam (scusatemi, ma ho di meglio da fare che inviare il totem della felicità a 30 amici) spesso chi le invia non utilizza il campo BCC, rendendo invisibile la lista dei destinatari, ma li inserisce bellamente uno dietro l'altro nel campo TO, rendendo tutti visibili a tutti, con le evidenti conseguenze del caso, qualora la lista includa qualche spammer..

Ancora problemi di spam? Ecco un aiuto esterno.

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