MegaLab.it
Stampa Articolo
Aperiodico gratuito di informatica
 
20080829205653

SPAM: la piaga della comunicazione telematica

a cura di Zane
29/01/2007 - articolo
Internet - Capiamo lo SPAM, una delle pratiche più fastidiose che si possano incontrare Rete.

Il termine SPAM è entrato ormai a far parte della vita quotidiana, spesso utilizzato dalla segretaria subissata da posta indesiderata, altre volte dal movimento dei consumatori che denuncia la ricezione di e-mail pubblicitarie a contenuto pornografico da parte di bambini e minori.

Per chi ancora non avesse capito bene di cosa si tratti, possiamo esplicitare il fenomeno con due sole parole: posta indesiderata. Ogni volta che aprite la mailbox e vi trovate una e-mail di Jessica, prosperosa ragazza dai pochi vincoli morali... quello è spam, ovvero una e-mail pubblicitaria inviatavi da qualche società senza scrupoli.

Di cosa si tratta

Benché il fenomeno sia legato soprattutto al mondo del porno, vi sono molte aziende che "spammano" per reclamizzare i prodotti più disparati (o dispErati, a seconda dei casi): si va dalle magiche pastiglie che incrementano le dimensioni la sotto (e non mi sto riferendo al numero di scarpe..) a servizi informatici, passando per alcune promozioni legate a prodotti di consumo (cartucce per stampante in testa), o feste in qualche discoteca dall'altra parte del globo.

Origine della pratica

Benché molti ritengano il caso Canter and Siegel del 1994 (di cui parleremo successivamente) come primo episodio di spamming, questa pratica è molto più vecchia, e risale addirittura al 1978, quando tale Gary Thuerk, commerciale della società americana di informatica DEC Computer, invitò tutti i partecipanti di Arpanet (il nonno del www) ad una presentazione di un nuovo computer.

Il caso più clamoroso avviene però nel'94, quando uno studio legale di Phoenix (Canter and Siegel appunto), assoldò un programmatore per inviare un messaggio reclamizzante l'attività su tutti newsgroup del Pianeta: da quel momento in avanti, alcuni programmi per gestire le mailinglist vennero modificati per diventare applicazioni di mass mailing in grado di rompere le scatole a milioni di utenti.

Pubblicità gratuita, o quasi

Ma cosa porta le aziende a spammare? Beh, la pratica di inviare pubblicità nelle caselle postali "fisiche" della gente è vecchia come il mondo. Non ditemi che non ricevete quotidianamente la brochure di qualche grande magazzino limitrofo, o l'ultimo sconto sui tappeti persiani!

Il fenomeno però è controllato dagli alti prezzi della distribuzione cartacea di volantini: pensate che mediamente questa pratica può costare, fra stampare i volantini e farli recapitare, da 0.5 a poco più di 1€, a seconda della distribuzione geografica dei clienti, il tipo di carta e dalla tiratura dei cataloghi.

La promozione via e-mail ha invece costi molto prossimi allo zero.

Un danno economico

I danni (in perdita di produttività) causati dallo spamming sono davvero impressionanti: alcuni studi evidenziato come i dipendenti subiscano un calo di produttività medio pari al 1.4%/anno, che si traduce in mancati profitti pari a 874$ /anno per ogni dipendente. Spam_tin.jpg

La carne in scatola

Ma spam è anche il nome di una nota carne in scatola (da quanto mi è stato riferito dal sapore disgustoso), molto conosciuta in america e Regno Unito: trovate una immagine della scatoletta in queste pagine

Benché l'azienda abbia accettato che il proprio marchio venga utilizzato anche per identificare il problema della e-mail indesiderate, ha esplicitamente vietato ogni possibile allusione che possa collegare la fastidiosa pratica con il gruppo alimentare.

Benché il problema interessi svariati mezzi comunicativi, e sempre lei, la mitica posta elettronica, al centro del turbinio di spam. Vediamo come difendere la nostra mailbox.

Innanzitutto imparate a non lasciare il vostro indirizzo e-mail in giro per Rete: con le dovute eccezioni, ma se gli spammer non conoscono il vostro indirizzo, difficilmente potranno raggiungervi.

In particolare, non pubblicatelo su newsgroup o web forum: per quanto riguarda i primi, limitatevi a seguire la discussione pubblica, mentre per quanto riguarda i forum... tutti i più famosi permettono di inserire il vostro indirizzo, ma di custodirlo nascosto dagli occhi degli altri partecipanti: qualora un altro utente desideri contattarvi in privato, viene presentata una comoda interfaccia in cui inserire il proprio messaggio, che vi verrà consegnato senza mostrare al mittente il vostro indirizzo.

Non rispondete agli spammer! Lo so, lo so, la tentazione di mandarli a quel famigerato paese è forte, ma dovete resistere! Se rispondete, il mittente avrà la certezza che il vostro indirizzo esiste ed è presidiato, e vi inserirà in una lista di mailbox verificate che venderà così ad alto prezzo ad altri suoi simili, che rincareranno sicuramente la dose di immondizia. Mailman.gif

Se siete webmaster o avete necessità di essere reperibili Rete, non utilizzate il classico comando mailto:, ma impostate piuttosto un form da compilare: è un pochino più laborioso, ma vi farà risparmiare parecchio tempo in seguito. Una buona guida al riguardo è qui.

Utilizzate indirizzi alternativi. Molti (fra cui il sottoscritto) sono molto legati al proprio indirizzo e-mail e utopisticamente gradirebbero ricevere tutto in un'unica casella. Questo è, dal punto di vista "spammistico" un vero e proprio suicidio.

Imparate a crearvi almeno tre diversi indirizzi postali:

Bacchettate (e forte) chi distribuisce catene di S. Antonio: a parte il fatto che molte di esse sono già spam (scusatemi, ma ho di meglio da fare che inviare il totem della felicità a 30 amici) spesso chi le invia non utilizza il campo BCC, rendendo invisibile la lista dei destinatari, ma li inserisce bellamente uno dietro l'altro nel campo TO, rendendo tutti visibili a tutti, con le evidenti conseguenze del caso, qualora la lista includa qualche spammer..

Ancora problemi di spam? Ecco un aiuto esterno.

Se anche con tutti questi accorgimenti il volume di e-mail indesiderate fosse troppo elevato, è necessario chiedere aiuto alla tecnologia, ed in particolare ai filtri antispam. Benché questi prodotti in passato abbiano ricevuto parecchie critiche riguardo alla propria efficienza, la nuova generazione è notevolmente migliorata, e assicura risultati di tutto rispetto.

Fra i tanti disponibili sulla piazza, abbiamo scelto Spamihilator, un software leggerissimo (circa 500kb!), altamente espandibile mediante i plug-in, gratuito (freeware) e davvero efficace.

Spamihilator si basa sui cosiddetti algoritmi baesiani: non voglio dilungarmi troppo, anche perché una eccellente analisi è già stata compiuta da altri: basti sapere che il metodo baesiano permette di insegnare al programma a riconoscere lo spam: per qualche tempo dovrete raccogliere manualmente la spazzatura e darla in pasto a Spamihilator, al quale insegnerete a distinguere lo spam, proprio come lo fate voi: ricevete comunicazioni di "ragazze nude" o "pillole afrodisiache" o ancora "cartucce per stampanti ricaricate"? Spamihilator imparerà che questi termini, accostati in un particolare ordine, non sono graditi, e li classificherà come spam.

Incuriositi? Allora per prima cosa scarichiamo Spamihilator e dopo il breve download lanciamo la procedura di installazione: benché il programma sia ottimamente tradotto anche in italiano, la procedura di setup deve essere portata a termine in inglese (guardate il lato positivo, almeno non è "Suomi"). Fra le varie opzioni, selezioniamo tutto, tranne la guida, che rimane comunque disponibile on-line.

Selezioniamo come di consueto la destinazione, accettiamo le norme contrattuali (potete utilizzare, pubblicare e distribuire liberamente il programma ma non potete venderlo in nessuna forma, né distribuire il codice sorgente o fare una decompilazione) e clicchiamo su Install.

Pochissimi secondi più tardi ci troveremo davanti ad una procedura guidata di configurazione, che vi informerà che il programma è compatibile con alcuni dei più diffusi mailer, fra cui Outlook, Eudora, IncrediMail, Opera. Se utilizzate The Bat!, Mailwarrior, Pegasus Mail o altro non supportato non disperate: dovrete configurare a mano il vostro client, utilizzando Spamihilator come gateway per la posta, ma niente che non si possa fare in qualche istante: inserite nome utente e percorso del mailserver e Spamihilator vi spiegherà come cambiare i valori di connessione del programma di posta.

Spamihilator_thebat_cfg.gif

Complimenti, ora avete installato Spamihilator! La nuova iconcina nella traybar ce lo conferma.

Spamihilator_traybar.gif

Spamihilator_traybar_menuco.gif Clicchiamo con il destro e scopriamo un piccolo menu di scelta rapida: prima di analizzare le varie voci, assicuriamoci di aver installato anche il pacco con le lingue alternative fra cui figura l'italiano, che verrà automaticamente selezionato.

Cestino . Questa funzione visualizza la posta scartata, perché riconosciuta dal programma come spam: per i primi periodi e meglio controllare non figurino anche messaggi validi.

Mostra Statistiche . Un'area informativa dove potete controllare quanta spazzatura raggiunge il vostro indirizzo.

Area Addestramento . Come dicevamo poco più su dovrete spiegare a Spamihilator cosa è spam e cosa no: per i primi tempi dovrete monitorare la posta manualmente, marcando mediante il pulsante con il diavolino la spazzatura, la posta gradita con la bustina gialla e in fine cliccare sulla nuvoletta per iniziare ad elaborare e recepire le vostre scelte da parte del programma.

Impostazioni . Il programma è altamente personalizzabile, con moltissime opzioni. Vedremo in seguito come settarlo al meglio.

Guida . Accesso rapido alla guida in linea: per il momento l'help è disponibile solamente in lingua inglese.

Disattiva. Se avete un client fra quelli supportati in modo nativo, potrete attivare/disattivare Spamihilator con un singolo click: quando disattivato, il vostro mailer riceverà tutta la posta presente sul server.

Esci . Vi permette di chiudere il programma completamente.

Vediamo ora come settare le principali opzioni (per i valori non citati, lasciate le opzioni di default)

Impostazioni generali

Niente da modificare, notate solo l'opzione Importa/Esporta, preziosa in caso dobbiate reinstallare il programma.

Impostazioni generali - Tray Icon

Per i primi tempi selezionante Area addestramento: una volta concluso il training, ripristinate Cestino.

Proprietà del Filtro - Area Addestramento

Non conservare... settate il valore a 15 .

Limita memoria... settate il valore a 4096

Pre-Mark... selezionate allspam/all non-spam

Proprietà del Filtro - Aggressività

Se avete una casella postale davvero ingolfata (diciamo più di 60 messaggi spammatori al giorno), eseguite un addestramento molto accurato e selezionate alta .

Spamihilator_maildownload.gif La configurazione del programma è già conclusa, ma ancora non funziona al 100% delle proprie possibilità: scaricate la posta con il vostro mailer abituale: Spamihilator si attiverà, e, dopo averla filtrata, la passerà in automatico al programma di gestione della posta.

Notate ora che nella sezione addestramento sarà presente una copia di ogni e-mail ricevuta: marcate quotidianamente, per almeno 3 settimane, la posta buona con la bustina gialla e quella cattiva con il pulsante raffigurante una e-mail a diavoletto. Dopo di che fate fare i compiti a Spamihilator (pulsante con il fumetto di una busta pensante), che analizzerà le e-mail incriminate, studiando i vostri comportamenti e imparando a distinguere "il bene dal male".

Spamihilator purtroppo non può essere utilizzato da remoto, sul mailserver aziendale o sul computer di casa che condivide la connessione con altri client, se non a patto di installare un intero mailserver dietro a Spamihilator. Nonostante sia possibile aggirare il problema installando il programma su ogni workstation, l'accesso centralizzato sarebbe stato davvero comodo: ho evidenziato la cosa all'autore, ma per il momento non sembra esservi soluzione in vista.

Concludendo, utilizzo Spamihilator da qualche settimana ormai, e dedico alcuni minuti tutti i giorni ad istruirlo sui miei gusti in fatto di e-mail. Già dai primi giorni ho ottenuto buoni risultati, con drastici cali in fatto di spam, e, ancora più importante, un bassissimo numero di e-mail "buone" cancellate erroneamente. Come promesso, grazie agli algoritmi baesiani su cui si basa il programma, la precisione è continuamente in ascesa, ed ormai sono vicinissimo al 97/98%.

MegaLab.it rispetta la tua privacy. Per esercitare i tuoi diritti scrivi a: privacy@megalab.it .

Copyright 2008 MegaLab.it - Tutti i diritti sono riservati