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![]() Iron Man contro Niko Bellic: chi ce l'ha più grosso, il portafogli?13/05/2008 - A cura di
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Nell'ottobre del 2007 le major cinematografiche hanno individuato il nuovo capro espiatorio a cui addossare le colpe della propria sostanziale incapacità a fare cinema, vale a dire il mercato dei videogame. Un settore in crescita costante, quello del divertimento interattivo, al punto da minacciare la stessa sopravvivenza delle sale cinematografiche, almeno secondo la vulgata diffusa delle major suddete. I manager di Hollywood erano partiti dalla considerazione, nel periodo di tempo in oggetto, dello strabiliante successo nelle vendite di Halo 3, il blockbuster Microsoft per Xbox 360 che ha venduto milioni di copie totalizzando 170 milioni di dollari di ricavi nel primo giorno e 300 milioni nella prima settimana. Master Chief avevo dovuto in quel caso vedersela con Ben Stiller come protagonista della commedia "Lo spaccacuori", costata 60 milioni di dollari e in uscita lo stesso weekend. Risultato: Halo 3 ha battuto Lo spaccacuori per 10 a 1 - arrotondando per difetto - e le major hanno accusato una riduzione del 27% nei ricavi rispetto a ottobre 2006. Certo a nessuno è venuto in mente di considerare la qualità generale dell'offerta contemporanea dei due media, e alle accuse ai videogame come affamatori di onesti film-makar sono state fatte crescere le gambe.
GTA IV, dal canto suo, è riuscito a superare i già stratosferici risultati di Halo 3 vendendo 6 milioni di copie - su Xbox 360 e PS3 - in 5 giorni per oltre 600 milioni di dollari in ricavi. Una cifra che, per quanto sia un record senza precedenti, è perfettamente in linea con i 100 milioni di dollari investiti da Rockstar North nello sviluppo. A venire clamorosamente e puntualmente dequalificate sono le previsioni di analisti, executive e pappagalli assortiti dello showbiz, sempre buoni ad accusare agenti esterni - il P2P, la pirateria, i videogame e qualsiasi altra cosa possa essere facile bersaglio del loro arguto e fallace argomentare - piuttosto che a rimarcare le reali motivazioni della crisi di settore, perso tra sequel infiniti e una incapacità creativa che costringe a guardare costantemente a mezzi di comunicazione più giovani e innovativi, come i fumetti e appunto i videogame, per sintetizzare uno straccio di nuova idea. Segnala ad un amico |
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