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ReadyBoost di Windows Vista? Sostanzialmente inutile

28/05/2007
- A cura di
Archivio - La tecnologia integrata nel nuovo Windows, pensata per velocizzare alcune operazioni del sistema, si rivela alla prova dei fatti l'ennesimo buco dell'acqua di Microsoft.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

PC World ha pubblicato un breve ma interessante test sulle prestazioni di ReadyBoost, il componente integrato in Windows Vista che sfrutta le memorie flash USB per incrementare le prestazioni generali del sistema operativo. Il test ha portato alla luce la fondamentale inutilità della tecnologia, che nel migliore dei casi non fa notare grossi incrementi nelle prestazioni, e nel peggiore agisce addirittura negativamente su di esse.

01_-_ReadyBoost_-_ReadyPalla.jpg

ReadyBoost, per chi non la conoscesse, è una tecnologia propria del nuovo, discusso sistema operativo a finestre che, sfruttando i tempi di accesso delle memory stick USB - enormemente inferiori rispetto a quelli dei dischi fissi a tecnologia magnetica - usa i volumi removibili come una sorta di cache aggiuntiva, memorizzando al loro interno informazioni quali parti del file di swap e i dati necessari al caricamento dei programmi usati di frequente.

Il trick funziona dividendo le informazioni di questa nuova cache in tanti piccoli frammenti sparpagliati sulla pen drive: essendo la velocità di accesso ai dati superiore rispetto a quella dell'hard disk, esso dovrebbe agire molto positivamente lato prestazioni. Almeno in teoria...

In pratica, con i tre drive USB usati per il mini-test di PC World - DataTraveler ReadyFlash da 1 Giga di Kingston, JumpDrive Lightning da 4 Giga di Lexar e Twister EZ Drive sempre da 1 Giga di Ritek - non si sono ottenuti miglioramenti particolarmente significativi. Addirittura nel caso della pen drive di Lexar il benchmark ha fatto registrare persino un peggioramento nelle prestazioni.

Per chi fosse curioso dei dettagli rimando all'articolo originale, contenente tra le altre cose le specifiche dei sistemi impiegati per il test e il software adoperato.

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