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Avvistato iVirus su iPod

19/04/2007
- A cura di
Archivio - Il popolare lettore Apple si distingue di nuovo per essere vettore di infezioni informatiche. E questa volta si tratta di un exploit specificamente realizzato per colpire il player. Sempre ammesso che ci giri sopra Linux.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

01_-_iWorm.jpgiPod, fenomeno di costume che ha appena totalizzato la storica cifra di 100 milioni di unità vendute, fa ancora da parafulmine per le sperimentazioni portatili dei malware writer: dopo aver portato in dote trojan per sistemi operativi Windows, ha in questi giorni fatto molto discutere l'individuazione di Podloso, l'iVirus che mancava all'iWorld di Steve Jobs & sodali.

La prima a darne notizia sul suo weblog è stata Kaspersky, premiata società moscovita realizzatrice degli omonimi prodotti di sicurezza, ma ne parla tra gli altri anche F-Secure: Podloso è un file virus progettato per girare su iPodLinux, versione ultra ridotta del sistema operativo open source che gira appunto sul piccolo player Apple.

Una volta entrato in esecuzione, Podloso si mette alla ricerca dei file .elf presenti sull'HD del lettore, infettando quelli che trova sul suo cammino. L'esecuzione dei file così infettati ha come unico effetto la visualizzazione di uno screen autocelebrativo, una sorta di hello world! con cui gli autori del file virus hanno deciso di testimoniare la sua esistenza al mondo.

Ammesso che il tutto vada come da essi previsto: come riporta il weblog di Kaspersky, anche solo far girare e replicare il malware si rivela un'impresa, mandando il suddetto - pesantemente buggato - spesso e volentieri in crash Linux e lettore.

02_-_Podloso.jpg

Un tipico proof of concept che, come suggerisce la società russa, non ha alcun altro scopo se non quello della sua esistenza, oltre a dimostrare che "c'è un altro dispositivo che può essere infettato". Fortunatamente la presenza di iPodLinux sui milioni di lettori nel mondo è poco meno che scarsa, la propagazione epidemica di un bacillo così malscritto è improbabile e un iPod non è certo come uno smartphone o un palmare, su cui gli utenti sono soliti copiare e trasferire file e applicativi.

Manca poi la motivazione base del malware di nuova generazione, ovvero rubare informazioni o far soldi ai danni altrui - ben che vada su iPod ci sono quasi solo MP3 - ma da oggi una cosa è certa: la iMania ha infettato anche i virus writer. Diamo quindi il benvenuto ad Apple nel club dei possibili - quanto nel caso improbabili - bersagli di schifezze&co.

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